Dermatite atopica pediatrica grave: benefici con dupilumab


In quasi tutti i bambini con dermatite atopica grave, il trattamento con dupilumab ha comportato entro 2 settimane miglioramenti significativi

Dermatite atopica: miglioramento della malattia con minimi effetti collaterali dopo la terapia topica mirata contro lo Staphylococcus aureus

In quasi tutti i bambini con dermatite atopica grave, compresi quelli che non hanno raggiunto una risoluzione completa delle lesioni dopo 16 settimane, il trattamento con dupilumab ha comportato entro 2 settimane miglioramenti significativi e sostenuti nei segni e nei sintomi della malattia, oltre che nella qualità di vita. Sono i risultati di un’analisi post hoc dello studio LIBERTY AD PEDS pubblicati sull’American Journal of Clinical Dermatology.

I bambini con dermatite atopica grave hanno un carico di malattia multidimensionale, con lesioni cutanee che spesso interessano un’ampia superficie corporea, prurito intenso, disturbi del sonno e ridotta qualità della vita. I corticosteroidi topici a breve termine sono una terapia di uso comune, ma spesso nelle forme gravi non consentono un adeguato controllo della malattia.

Anche se si tratta della patologia infiammatoria cronica della pelle più comune nei bambini, sono disponibili poche opzioni di trattamento sistemico a lungo termine per controllare la forma grave. I corticosteroidi sistemici possono provocare riacutizzazioni di rimbalzo dopo l’interruzione del trattamento, quindi sono relativamente controindicati dalle attuali linee guida dermatologiche, mentre gli immunosoppressori sistemici non steroidei sono usati off-label, hanno premesso gli autori.

L’anticorpo monoclonale dupilumab è approvato negli Usa e in Europa per il trattamento della dermatite atopica in adulti, adolescenti e bambini di età compresa tra 6 mesi e 12 anni (in caso di forma grave). Numerosi trial clinici hanno dimostrato miglioramenti rapidi, significativi e sostenuti della malattia e della qualità di vita con un profilo di sicurezza accettabile

Analisi post hoc del trial LIBERTY AD PEDS
Lo studio LIBERTY AD PEDS di fase III, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, ha valutato la presenza di miglioramenti significativi nei segni clinici, nei sintomi e nella qualità della vita con la terapia a base di corticosteroidi topici più dupilumab o placebo nei bambini di età compresa tra 6 e 11 anni con dermatite atopica grave e una storia documentata di risposta inadeguata al trattamento topico.

Gli endpoint co-primari dello studio erano la percentuale di pazienti con un punteggio IGA (Investigator’s Global Assessment) pari a 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) alla settimana 16 e la percentuale di pazienti che raggiungeva il 75% miglioramento dell’Eczema Area and Severity Index (EASI 75).

Il report pubblicato riguarda un’analisi post hoc degli esiti clinici che hanno valutato la risposta al trattamento sia utilizzando l’intero set di analisi sia un sottogruppo di pazienti che non hanno raggiunto un punteggio IGA di 0 o 1 alla settimana 16 (sottogruppo IGA>1). Gli esiti includevano una risposta clinicamente significativa, definita come il raggiungimento di una risposta EASI 50 e/o una diminuzione di almeno 3 punti nella scala di valutazione numerica del prurito di picco (Peak Pruritus NRS) e/o una riduzione di almeno 6 punti nella Children’s Dermatology Quality of Life Index (CDLQI) dal basale.

Miglioramenti significativi vs placebo in tutti i parametri valutati
Il set di analisi completo comprendeva 304 pazienti, 122 dei quali sono stati trattati con dupilumab 300 mg ogni 4 settimane (q4w) più corticosteroidi topici (TCS), 59 con dupilumab 200 mg ogni 2 settimane (q2w) più TCS e 123 con placebo più TCS.
Il sottogruppo IGA>1 comprendeva 227 pazienti, 82 dei quali sono stati trattati con dupilumab 300 mg q4w più TCS, 36 con dupilumab 200 mg q2w più TCS e 109 con placebo più TCS.

Risultati dell’intero set di analisi
Nell’analisi completa un numero maggiore di pazienti assegnati in modo casuale a dupilumab ha ottenuto un miglioramento clinicamente significativo dei segni della dermatite atopica (EASI 50), dei sintomi (miglioramento di almeno 3 punti nel prurito di picco) e/o un miglioramento di almeno 6 punti nel CDLQI alla settimana 16 (300 mg q4w + TCS: 95,1%; 200 mg q2w + TCS: 94,9%) rispetto ai soggetti sottoposti al placebo (61,0%; P<0,0001 per entrambi).

L’effetto è stato rapido, con miglioramenti significativi rispetto al placebo verificatisi già alla settimana 2 e che si sono mantenuti fino alla fine dello studio.

I risultati erano comparabili in termini di percentuale di pazienti con miglioramenti clinicamente significativi solo nei segni della malattia (EASI 50) e/o nei sintomi (miglioramento di almeno 3 punti nel prurito di picco) (300 mg q4w + TCS: 93,4%; 200 mg q2w + TCS: 89,8%), rispetto al placebo più TCS (49,6%; P<0,0001 per entrambi).

Risultati nel sottogruppo con IGA>1
In modo simile a quanto rilevato nell’intero set di analisi, nel sottogruppo IGA>1 sottoposto a dupilumab una percentuale significativamente più alta di pazienti ha avuto una risposta EASI 50 e/o una riduzione di almeno 3 punti del prurito di picco e/o una riduzione di almeno 6 punti del CDLQI rispetto al placebo (300 mg q4w + TCS: 92,7%; 200 mg q2w + TCS: 91,7%; placebo + TCS: 56,0%; rispettivamente P<0,0001 e P=0,0003).

I risultati sono stati confermati quando è stata analizzata la quota di pazienti con miglioramenti clinicamente significativi solo nei segni della malattia (EASI 50) e/o nei sintomi (miglioramento di almeno 3 punti nel prurito di picco) (300 mg q4w + TCS: 90,2%; 200 mg q2w + TCS: 83,3%) rispetto al gruppo placebo più TCS (56,0%; rispettivamente P<0,0001 e P=0,003).

Tra i limiti dello studio va rilevato che alcuni risultati non sono stati prespecificati e il fatto che il piccolo numero di pazienti in alcuni sottogruppi può limitare la generalizzabilità dei risultati.

«Dupilumab fornisce miglioramenti significativi e sostenuti entro 2 settimane nei segni della dermatite atopica, nei sintomi (inclusi prurito e perdita di sonno) e nella qualità della vita in quasi tutti i bambini di età compresa tra 6 e 11 anni con malattia grave, compresi quelli che non hanno raggiunto una pelle libera o quasi libera da lesioni entro la settimana 16» hanno concluso gli autori.

«È possibile che la risposta più alta rilevata in questo studio sia correlata al trattamento precoce nei bambini (rispetto al trattamento più tardivo negli adolescenti e negli adulti), un fatto che potrebbe potenzialmente tradursi in una migliore risposta al trattamento» hanno aggiunto. «Anche se non si può escludere la possibilità di una remissione naturale della malattia come spiegazione alternativa, è poco probabile per via della breve durata dello studio e della forma grave di malattia in questi bambini, con alte proporzioni di comorbidità atopiche».

Referenze

Siegfried EC et al. Dupilumab Provides Clinically Meaningful Responses in Children Aged 6-11 Years with Severe Atopic Dermatitis: Post Hoc Analysis Results from a Phase III Trial. Am J Clin Dermatol. 2023 Jun 10. 

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