Tumore al seno metastatico HR+/HER2-: arriva sacituzumab govitecan


Arriva l’approvazione europea per sacituzumab govitecan nelle pazienti affette da carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- pretrattato

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La Commissione europea (CE) ha approvato sacituzumab govitecan come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma mammario non resecabile o metastatico positivo per i recettori ormonali/negativo per il recettore del fattore di crescita dell’epidermide umano 2 (HR+/HER2-) che hanno ricevuto una terapia a base endocrina e almeno due terapie sistemiche aggiuntive nel contesto avanzato.

L’approvazione da parte della Commissione Europea fa seguito al parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use) e si basa sullo studio di fase III TROPiCS-02, in cui sacituzumab govitecan ha dimostrato un beneficio di sopravvivenza globale (OS, overall survival) statisticamente e clinicamente significativo di 3,2 mesi rispetto alla terapia di confronto, la chemioterapia a singolo agente (trattamento scelto dal medico; TPC, treatment of physician’s choice) (OS mediana: 14,4 mesi vs. 11,2 mesi; hazard ratio [HR]=0,79; IC 95%: 0,65-0,96; p=0,02). Sacituzumab govitecan ha anche dimostrato una riduzione del 34% del rischio di progressione della malattia o di morte (PFS [progression-free survival] mediana: 5,5 vs. 4,0 mesi; HR: 0,66; IC 95%: 0,53-0,83; p=0,0003). A un anno dall’inizio della terapia la percentuale di pazienti liberi da progressione trattati con sacituzumab govitecan era il triplo rispetto a quella dei pazienti trattati con chiemioterapia (21% vs. 7%).

“Le pazienti con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- già pretrattato con terapie ormonali e chemioterapia hanno, purtroppo, limitate opzioni terapeutiche cui corrisponde l’urgente necessità di identificarne di nuove”, ha affermato il Dott. Giampaolo Bianchini, Responsabile del Gruppo Mammella all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. “Grazie allo studio TROPiCS-02 è stato dimostrato che sacituzumab govitecan, già utilizzato oggi in Italia per la malattia triplo-negativa, può ritardare la progressione e aumentare in modo significativo la sopravvivenza anche per queste pazienti con un grande bisogno clinico con tumori HR+/HER2-. Pertanto, dopo l’approvazione da parte della FDA americana e la raccomandazione positiva del CHMP, l’approvazione EMA determinerà l’accesso a questa importante opzione terapeutica da parte delle pazienti europee, in attesa che il trattamento sia reso quanto prima disponibile anche per le pazienti italiane”.

Nello studio TROPiCS-02, sacituzumab govitecan ha, inoltre, dimostrato un beneficio significativo su altri enpoint secondari, tra cui il tasso di risposta obiettiva e il tempo al deterioramento (TTD, time to deterioration), valutati attraverso la scala Global Health Status/Quality of Life and Fatigue per EORTC-QLQ-C30. Nella scala del dolore non è stata osservata alcuna differenza statisticamente significativa nel TTD.

Il profilo di sicurezza di sacituzumab govitecan è ben caratterizzato e coerente con gli studi precedenti, senza che siano stati identificati nuovi segnali di sicurezza in questa popolazione di pazienti. Nello studio TROPiCS-02, le reazioni avverse gravi più frequenti (>1%) sono state diarrea (5%), neutropenia febbrile (4%), neutropenia (3%) e dolore addominale, colite, colite neutropenica, polmonite e vomito (2% ciascuno). Nessun paziente trattato con sacituzumab govitecan in TROPiCS-02 ha manifestato malattia polmonare interstiziale (ILD, interstitial lung disease). Nello studio TROPiCS-02, il tasso di interruzione dovuto a reazioni avverse è stato del 6% per sacituzumab govitecan e del 4% per le pazienti in chemioterapia a singolo agente.

Le Living Guidelines di ESMO sono state aggiornate per includere sacituzumab govitecan con livello di evidenza I, forza della raccomandazione A, e punteggio MCBS 3 (punteggio associato all’entità del beneficio clinico, Magnitude of Clinical Benefit Score) per le donne con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2-.

Sacituzumab govitecan è anche raccomandato come trattamento preferito di categoria 1 per il carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- dal National Comprehensive Cancer Network (NCCN), come definito nelle linee guida per la pratica clinica in oncologia (NCCN Clinical Practice Guidelines in Oncology).

Il carcinoma mammario metastatico HR+/HER2-
Il carcinoma mammario positivo per i recettori ormonali/negativo per il recettore del fattore di crescita dell’epidermide umano 2 (HR+/HER2-) è il tipo più comune di cancro della mammella, e rappresenta il 70% circa di tutti i nuovi casi. Quasi un caso su tre di carcinoma mammario in stadio iniziale alla fine diventa metastatico e, tra le pazienti con malattia HR+/HER2- metastatica, il tasso relativo di sopravvivenza a cinque anni è del 34%. Poiché le pazienti con carcinoma mammario HR+/HER2- metastatico diventano resistenti alla terapia endocrina, la loro principale opzione di trattamento è stata fino ad ora limitata alla chemioterapia a singolo agente. In questa fase della malattia, è comune ricevere diverse linee di regimi chemioterapici, e la prognosi rimane sfavorevole.

Lo studio clinico TROPiCS-02
TROPiCS-02 è uno studio clinico globale di fase III, multicentrico, in aperto, randomizzato 1:1 condotto per valutare sacituzumab govitecan rispetto alla chemioterapia scelta dal medico (eribulina, capecitabina, gemcitabina o vinorelbina) in 543 pazienti con carcinoma mammario HR+/HER2- metastatico trattate in precedenza con terapia endocrina, inibitori di CDK4/6 e da due a quattro linee di chemioterapia per la malattia metastatica. L’endpoint primario è stato la sopravvivenza libera da progressione secondo i Criteri di valutazione della risposta nei tumori solidi (Response Evaluation Criteria in Solid Tumors, RECIST 1.1), valutata mediante revisione centrale indipendente in cieco (BICR, blinded independent central review) per le partecipanti trattate con sacituzumab govitecan rispetto a quelle trattate con chemioterapia. Gli endpoint secondari hanno incluso la sopravvivenza globale, il tasso di risposta globale, il tasso di beneficio clinico e durata della risposta, nonché la valutazione delle misure di sicurezza e tollerabilità e della qualità della vita. Nello studio, la negatività HER2 è stata definita secondo i criteri dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) e del College of American Pathologists (CAP) come punteggio di immunoistochimica (IHC) di 0, IHC 1+ o IHC 2+ con un test negativo di ibridazione in situ (ISH). Maggiori informazioni su TROPiCS-02 sono disponibili alla pagina web https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT03901339.

Sacituzumab govitecan
Sacituzumab govitecan è un anticorpo farmaco-coniugato first-in-class mirato al recettore Trop-2, un antigene di superficie cellulare altamente espresso in diversi tipi di tumore, incluso oltre il 90% dei carcinomi della mammella e della vescica. Sacituzumab govitecan è stato intenzionalmente concepito con un linker idrolizzabile proprietario attaccato a SN-38, un inibitore della topoisomerasi I. Questa combinazione unica fornisce una potente attività sia verso cellule che esprimono Trop-2 sia nel microambiente.

Sacituzumab govitecan è approvato in oltre 40 paesi – con diverse altre revisioni regolatorie attualmente in corso in tutto il mondo – per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma mammario triplo negativo (TNBC, triple-negative breast cancer) non resecabile localmente avanzato o metastatico che hanno ricevuto due o più precedenti terapie sistemiche, almeno una delle quali per la malattia metastatica.

Sacituzumab govitecan è anche approvato negli Stati Uniti per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma mammario non resecabile localmente avanzato o metastatico HR+/HER2- che hanno ricevuto una terapia a base endocrina e almeno due terapie sistemiche aggiuntive nell’impostazione metastatica ed è anche autorizzato nello stesso paese nell’ambito del percorso di approvazione accelerata per il trattamento di specifici pazienti con carcinoma uroteliale (UC, urothelial cancer) metastatico in seconda linea.

Sacituzumab govitecan viene attualmente sviluppato in regime sperimentale in altre popolazioni di pazienti  con TNBC o con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- sottoposte a terapia adiuvante, nonché in diversi tipi di tumore, ivi inclusi il carcinoma uroteliale metastatico, il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC, non-small cell lung cancer) metastatico, il carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC, small cell lung cancer) metastatico, il carcinoma della testa e del collo e il carcinoma dell’endometrio.