Sindrome di Sjögren primaria: il trattamento con telitacicept, una nuova proteina di fusione, ha portato a una riduzione significativa della gravità della malattia
Negli adulti affetti da sindrome di Sjögren primaria il trattamento con telitacicept, una nuova proteina di fusione, ha portato a una riduzione significativa della gravità della malattia rispetto al placebo dopo 24 settimane di terapia, secondo i dati di fase II annunciati dalla compagnia biotech commerciale RemeGen e pubblicati sulla rivista Rheumatology.
La sindrome di Sjögren primaria (pSS) è una malattia autoimmune che colpisce principalmente le mucose e le ghiandole che secernono produzione di lacrime e saliva riducendone la produzione, con conseguente secchezza della bocca e degli occhi. La forma secondaria è caratterizzata dalla concomitante presenza di malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide e il lupus eritematoso sistemico. La pSS coinvolge le cellule B altamente attive, i cui percorsi svolgono un ruolo cruciale nel suo sviluppo.
Attualmente non esiste un trattamento soddisfacente basato sull’evidenza per la sindrome e le terapie sono spesso empiriche o basate su farmaci per condizioni simili. Telitacicept è una nuova proteina di fusione TACI-Fc proprietaria di RemeGen per il trattamento delle malattie autoimmuni. È costruita con il dominio extracellulare del TACI (transmembrane activator and calcium modulator and cyclophilin ligand interactor) e il dominio del frammento cristallizzabile (Fc) della IgG umana.
Prende di mira due molecole di segnalazione cellulare fondamentali per lo sviluppo dei linfociti B, ovvero il B-cell lymphocyte stimulator (BLyS) e un ligando che induce la proliferazione (APRIL), così da ridurre efficacemente le risposte autoimmuni mediate dalle cellule B che sono implicate in diverse malattie autoimmuni. Ha ottenuto l’approvazione condizionata all’immissione in commercio dalla National Medical Products Administration (NMPA) cinese per il trattamento del lupus eritematoso sistemico nel marzo 2021.
Miglioramenti significativi dell’attività della malattia vs placebo
Lo studio di fase II, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, ha valutato l’efficacia e la sicurezza di telitacicept nel trattamento della pSS adulta. Condotto da Zeng Xiaofeng del Dipartimento di Reumatologia e Immunologia del Peking Union Medical College Hospital, ha coinvolto un totale di 42 partecipanti positivi agli anticorpi anti-SSA e un punteggio ≥ 5 nell’EULAR Sjögren’s syndrome (SS) disease activity index (ESSDAI) che sono stati divisi in tre gruppi sottoposti in modo casuale iniezioni sottocutanee di placebo, telitacicept 160 mg o 240 mg una volta alla settimana per 24 settimane.
La dose da 160 mg ha determinato una riduzione significativa del punteggio ESSDAI dal basale alla settimana 24 rispetto al placebo (p<0,05). La variazione media dei minimi quadrati aggiustata per il placebo rispetto al basale è stata di -4,3 (p=0,002), mentre con la dose da 240 mg la variazione media dell’ESSDAI è stata di -2,7, non significativa (p=0,056).
Il farmaco ha dimostrato benefici clinici promettenti, migliorando anche i punteggi MFI-20 (Multidimensional Fatigue Inventory, uno strumento self-report a 20 voci progettato per misurare l’affaticamento) e riducendo significativamente i livelli di immunoglobuline (p<0,05), mostrando nel complesso un grande potenziale come trattamento rivoluzionario per la pSS.
Il trattamento è stato ben tollerato e non sono stati riportati decessi o eventi avversi gravi.
Informazioni sulla sindrome di Sjogren primaria
La pSS è una malattia autoimmune sistemica scatenata da fattori sia genetici che ambientali che può interessare le mucose e danneggiare tutti gli organi e apparati compreso il sistema nervoso centrale e periferico. In Italia ne sono affette circa 16 mila persone, in nove casi su dieci di sesso femminile. I due picchi di incidenza sono tra i 20-30 anni e tra i 40-50 anni ma possono essere interessati anche i bambini
La sindrome di Sjögren è una patologia degenerativa che colpisce le ghiandole esocrine e provoca secchezza degli occhi, della bocca, del naso, dei genitali. Essendo sistemica possono essere coinvolti organi vitali come il cuore, fegato, pancreas, lo stomaco e gli apparati osteoarticolare, cardiovascolare, polmonare e il sistema nervoso centrale e periferico. La sindrome è altamente correlata allo sviluppo del linfoma non Hodgkin con conseguente aumento della mortalità (5/8%). Tra le malattie autoimmuni è quella con il più alto rischio di linfoproliferazioni (44 volte superiore alla popolazione normale).
Ancora oggi non viene diagnosticata facilmente. I sintomi all’esordio sono prevalentemente occhio e bocca secca. L’occhio spesso si arrossa, può dare prurito, bruciore e la sensazione corpo estraneo, sintomi che si accentuano con clima secco e ventoso e in ambienti con aria condizionata. Dato che l’aspetto dell’occhio è quello tipico di una congiuntivite, non di rado può portare a una mancata diagnosi.
Referenze
Xu D et al. Efficacy and safety of telitacicept in primary Sjögren’s syndrome: a randomized, double-blind, placebo-controlled, phase 2 trial. Rheumatology (Oxford). 2023 Jul 3;kead265.