La Commissione UE ha revocato al farmaco Adakveo (crizanlizumab) l’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio della terapia per l’anemia falciforme
La Commissione europea ha formalmente revocato al farmaco Adakveo (crizanlizumab) l’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio della terapia per l’anemia falciforme. In uno studio confermativo, il medicinale si è rilevato inefficace nella riduzione del numero di crisi dolorose che richiedono una visita medica o un trattamento domiciliare in pazienti con malattia a cellule falciformi.
La decisione arriva dopo che il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) aveva raccomandato, nel maggio 2023, di ritirare l’approvazione in seguito alla revisione di ulteriori dati di Fase III. La decisione della CE è legalmente vincolante.
Crizanlizumab è un anticorpo monoclonale IgG2 umanizzato che agisce legandosi alla molecola di adesione cellulare P-selectina, presente sulla superficie delle piastrine e dell’endotelio dei vasi sanguigni, interrompendone l’interazione con i ligandi corrispondenti. Questo meccanismo d’azione consente al farmaco di prevenire la vaso-occlusione nella malattia a cellule falciformi (SCD).
La FDA ha approvato Adakveo nel novembre 2019 come trattamento per ridurre la frequenza delle crisi vaso-occlusive nei pazienti con SCD di età pari o superiore a 16 anni. Quasi un anno dopo, nell’ottobre 2020, l’Agenzia Europea per i Medicinali ha firmato un’approvazione condizionale per il farmaco SCD e la sua conversione in autorizzazione standard era subordinata a ulteriori prove per convalidare l’efficacia e la sicurezza del prodotto.
Lo studio STAND di Fase III avrebbe dovuto confermare l’approvazione completa di crizanlizumab nell’UE, ma a gennaio di quest’anno l’azienda produttrice ha comunicato che lo studio di fase avanzata non è stato in grado di replicare i risultati di efficacia precedenti. Un’analisi preliminare dello STAND ha mostrato che crizanlizumab non era in grado di distinguersi significativamente dal placebo in termini di riduzione dei tassi annualizzati di eventi vaso-occlusivi nei pazienti con SCD.Il CHMP ha segnalato questo fatto e ha avviato una propria revisione di Adakveo, confermando nel maggio 2023 che il trattamento “non ha ridotto il numero di crisi dolorose che hanno portato a una visita sanitaria” rispetto al placebo.
L’ente regolatorio europeo ha esaminato anche gli studi precedenti su crizanlizumab, un programma di accesso gestito e i dati sulle prestazioni nel mondo reale, notando che questi studi “presentavano diverse limitazioni, come la mancanza di un comparatore, e non potevano essere utilizzati per dimostrare l’effetto di crizanlizumab o controbilanciare i risultati negativi dello studio STAND”.
Il CHMP ha anche osservato che STAND “ha mostrato un tasso più elevato di effetti collaterali gravi e severi correlati al trattamento”, concludendo quindi che i benefici di crizanlizumab non superano i suoi rischi.