Nel rapporto di Federconsumatori sul gioco d’azzardo del 2022 spunta un dato abnorme che riguarda Pievepelago: duemila abitanti ma più di 5 milioni di spesi nel poker online
Pievepelago è un Comune dell’appennino in provincia di Modena con poco più di 2.000 abitanti. Qui i residenti adulti (nella fascia tra i 18-74 anni) hanno investito nel 2022 nel gioco online oltre 5,1 milioni, con una media procapite di 3.301 euro. Il dato, che spunta nel report sull’azzardo legale in provincia curato da Federconsumatori con altri soggetti istituzionali, colpisce anche in rapporto alla spesa dei Comuni confinanti: Riolunato (423 euro) e Fiumalbo (495 euro).
DATO RECORD DI PIEVEPELAGO POTREBBE ESSERE IL SEGNO DI RIPULITURA DENARO SPORCO
I curatori del rapporto non hanno certezze sul perché di questa impennata “ma si tratta di scegliere tra poche ipotesi: uno o due giocatori ‘professionisti’ che hanno fatto sballare le medie investendo legalmente diversi milioni, oppure una frequente operazione di ripulitura di capitali sporchi, sempre da parte di uno o due giocatori, sempre attraverso il Poker Texas Hold’em“. In ogni caso i “professionisti” di Pievepelago non se la sono cavata del tutto bene, registrando una perdita di 200.000 euro.
A MODENA 1,5 MILIARDI NELL’AZZARDO, E PERSI 270 MILIONI
Nel 2022, il totale raccolto dai giochi d’azzardo in provincia di Modena è stato stimato in 1,52 miliardi. Una cifra che equivale in media, a 2.392 euro giocati da ogni cittadino adulto dei 47 Comuni della provincia e cresciuta del 32% rispetto all’anno precedente. E’ il primo dato che emerge dalla terza edizione del rapporto sull’azzardo legale, curato da Federconsumatori con Acli, Arci, Caritas e centro di ricerca interdipartimentale (Crid) dell’Università, con il patrocinio dell’Ausl modenese. Le perdite dei giocatori ammontano l’anno scorso a 270 milioni, l’equivalente del reddito di circa 16.000 lavoratori.
E le previsioni per il 2023 non sono confortanti. Nel rapporto si ipotizza infatti un ulteriore aumento del volume delle giocate, il cui totale potrebbe raggiungere gli 1,63 miliardi.
SEMPRE PIÙ GIOCO ONLINE
Altro aspetto evidenziato nell’analisi è la robusta crescita del gioco online a partire dal 2021, quando la pandemia ha portato alla chiusura temporanea di numerose sale fisiche. Il gioco d’azzardo sulla rete, infatti, rappresenta oggi il 43% del totale provinciale, più che raddoppiato rispetto al 21,3% del 2019 e previsto ancora in crescita fino a superare il 45%. In dettaglio con questa modalità sono stati giocati dai modenesi 643,9 milioni, una cifra in aumento del 16,7% rispetto al 2021. Infine nel contesto provinciale, alcuni Comuni si distinguono per la loro particolare inclinazione verso l’azzardo. Sassuolo e Carpi sono in testa alla lista per il gioco fisico e online. Ma con dati del tutto fuori scala si presenta il piccolo Comune montano di Pievepelago.
“Crescono a dismisura i numeri- commenta il presidente di Federconsumatori Modena Marzio Govoni- e crescono anche i problemi portati dall’azzardo: sono i ragazzi e le ragazze, oggi protagonisti del boom del gioco on-line, a preoccuparci molto”. Inoltre, continua Govoni, “nei nostri rapporti segnaliamo i problemi di legalità, i capitali sporchi ripuliti nell’azzardo, ma anche il sovraindebitamento e l’usura e registriamo qualche segnale, da non sottovalutare, anche a Modena”. I pericoli del gioco online sono messi in luce anche dal Simone Scagliarini, docente Unimore e mombro del Crid, perché “si tratta di una forma più insidiosa, in quanto accessibile anche a persone più vulnerabili, come i minori, ed alla portata di tutti in ogni momento, basta avere uno smartphone”. Dunque “un intervento normativo statale non è più rinviabile, le misure adottate finora dalle Regioni e dai Comuni non sono in grado di arginare questa più recente tendenza”, chiude Scagliarini. Concorda l’assessore comunale alle Politiche per il lavoro e la legalità Andrea Bosi che dice: “L’azzardo continua a crescere perché il Governo seguita a fare cassa sulle vulnerabilità e sulle speranze dei più fragili”. E ancora: “Gli enti locali come il Comune di Modena cercano di fare la loro parte e di contrastare la diffusione di videolottery e slot machine ma sappiamo tutti che non è sufficiente. La diminuzione dell’offerta di gioco d’azzardo deve partire da Roma”. Chiara Gabrielli, direttrice del programma per le dipendenze patologiche dell’Ausl, mette infine l’accento sul piano di prevenzione della Regione che, grazie ad una rete di soggetti istituzionali, “ha incentivato il livello locale di lettura del fenomeno e consente di promuovere azioni che possono essere messe a sistema su tutto il territorio provinciale”.