Alta tensione tra ONU e Israele dopo le parole di Guterres


Il segretario generale dell’Onu, Guterres: “Occupazione soffocante nei territori palestinesi”. Israele risponde: “Niente visti, diamo loro una lezione”

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Niente visti ai rappresentanti delle Nazioni Unite, perché “è arrivato il momento di dare loro una lezione”: parole di Gilad Erdan, ambasciatore di Israele all’Onu. La comunicazione è giunta dopo che, ieri, il segretario generale Antonio Guterres aveva posto la nuova fiammata del conflitto in Medio Oriente nel contesto dell’”occupazione soffocante” dei Territori palestinesi e sottolineato che le violenze di Hamas “non nascono dal nulla”.

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Erdan ha parlato alla radio dell’esercito di Israele, chiedendo le dimissioni di Guterres e riferendo che Tel Aviv ha già negato un visto di ingresso al coordinatore Onu per gli Aiuti di emergenza, Martin Griffiths.

“È anche importante riconoscere”, aveva detto Guterres, “che gli attacchi di Hamas contro Israele non nascono dal nulla, tenendo in considerazione che i palestinesi sono sottoposti da 56 anni a un’occupazione soffocante”. Il segretario generale aveva continuato: “I palestinesi hanno visto la loro terra costantemente divorata dagli insediamenti, tormentata dalla violenza, la loro economia soffocata, la loro gente sfollata e le loro case demolite; le loro speranze di una soluzione politica alla loro situazione sono svanite”.

Di fronte al Consiglio di sicurezza, Guterres aveva anche sottolineato che la popolazione della Striscia di Gaza sta vivendo “sofferenze terribili” e che “nessuna parte in un conflitto armato è al di sopra del diritto umanitario internazionale”. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha confermato che già questa notte, a causa della mancanza di gasolio, nella regione palestinese gli ospedali non potranno più funzionare se non per le operazioni salvavita. Nella Striscia il carburante è fondamentale per attivare i generatori e garantire la corrente elettrica.

Sui social network sono circolati video di ambulanze che a Gaza City arrivano nella notte all’ingresso di reparti di pronto soccorso dove è buio e dove per fare un po’ di luce sono usati telefoni cellulari.
La regione palestinese è sottoposta a una politica di “assedio totale” e a bombardamenti da parte dell’esercito di Tel Aviv da oltre due settimane. Nei blitz e nei raid di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre sono state uccise oltre 1.400 persone. Più di 5mila invece le vittime dei bombardamenti su Gaza.

I MEDIA SIRIANI: OTTO SOLDATI UCCISI IN UN RAID DI ISRAELE

Otto soldati sono stati uccisi e altri sette feriti in un raid dell’esercito di Israele nella provincia di Daraa, nel sud della Siria: lo ha riferito Sana, l’agenzia di stampa statale di Damasco. Stando alla sua ricostruzione, il bombardamento è avvenuto questa notte, all’1.45 ora locale. L’esercito di Israele ha riferito di aver colpito in Siria obiettivi di carattere militare. Stando alla versione di Tel Aviv, il raid sarebbe stato deciso in risposta a un lancio di missili partiti dalla Siria.