Il botulino è efficace contro le forme gravi di stipsi, un problema che allarma spesso i genitori ed è la causa 5% delle visite pediatriche
Una ricerca clinica condotta dal 2020 al 2023 all’Ospedale Bambino Gesù di Roma ha dimostrato come la somministrazione di tossina botulinica è in grado di risolvere forme di stipsi molto severe che nei casi gravi potevano addirittura costringere a soluzioni chirurgiche.
Il disturbo, spiegato in termini semplici, è questo: il bambino non riesce a coordinare il fisiologico meccanismo muscolare (contrazione di alcuni muscoli, rilasciamento di altri) necessario per evacuare l’intestino. La conseguenza è l’instaurarsi di un circolo vizioso che rende prima difficile e dolorosa e alla fine quasi impossibile questa funzione. Finché questo fenomeno si manifesta in forma leggera, si può affrontare con i farmaci. Ma in alcuni casi diventa drammatico: inappetenza, dolori addominale e un vero e proprio blocco. Finora quando i farmaci non erano sufficienti per risolvere la situazione si poteva arrivare persino a dover effettuare una resezione intestinale. Adesso, grazie a questa ricerca clinica, una iniezione locale di una minima quantità di tossina botulinica, provocando un rilasciamento controllato dei muscoli, nella maggioranza dei casi (86%) elimina del tutto lo spasmo involontario che impedisce il transito, negli altri porta a un miglioramento sostanziale. Di fatto la funzione si normalizza.
L’aspetto interessante di questa terapia è che la sua azione non è momentanea: si prolunga per un periodo di tre – sei mesi, al termine dei quali nella maggior parte dei casi la stipsi funzionale non si ripresenta più, perché è stato interrotto il circolo vizioso tra scoordinamento muscolare e dolore. In altre parole, con questa iniezione il bambino in molti casi guarisce del tutto.
Lo studio è stato presentato al XXX Congresso Nazionale Sigenp – Società Italiana di Gastroenterologia e Nutrizione Pediatrica a Matera. “A volte, farmaci già noti e usati per tutta una serie di indicazioni” dice il professor Claudio Romano, presidente Sigenp “possono trovare applicazioni nuove. È appunto il caso della tossina botulinica, usata fin dagli anni Ottanta contro lo strabismo, poi contro l’iperidrosi e molte altri disturbi oltre che notissima in medicina estetica. Adesso una applicazione nuova risolve un problema che prima era veramente difficile affrontare”.
“Ovviamente lo studio, essendo il primo condotto su questa applicazione della tossina botulinica ha riguardato un numero limitato di bambini, cinquanta per ora” dice il dottor Renato Tambucci, pediatra all’Ospedale Bambino Gesù, tra gli autori del lavoro. “Tuttavia pone incoraggianti premesse per una possibile strategia mininvasiva nel trattamento di casi complessi che altrimenti avrebbero richiesto interventi chirurgici”.