La melatonina può rallentare l’invecchiamento


La melatonina mitiga le malattie degenerative tipiche dell’invecchiamento che ne accelerano il processo, come per esempio l’ipertensione o le malattie autoimmunitarie

Uno studio internazionale ha scoperto perché lo stress fa venire i capelli bianchi: la ricerca apre la strada a nuovi farmaci per prevenire il fenomeno

La melatonina viene prodotta di notte nella ghiandola Pineale attraverso due passaggi enzimatici importantissimi di «acetilazione» e di «metilazione», partendo dalla famosa serotonina. Così, assumendo melatonina alla sera la Pineale viene messa a riposo e quindi non lavora per produrre la melatonina.

La melatonina ritarda l’invecchiamento, e di conseguenza prolunga la vita semplicemente impedendo, posticipando, ma anche bloccando totalmente, il progressivo deterioramento (perdita di sensibilità e quindi di risposta bidirezionale) del controllo centrale della regolazione ormonale ipotalamo-ipofisaria, come è stato descritto in modo straordinariamente preciso dal grande scienziato russo Vladimir M. Dilman.

La Melatonina, chimicamente N-Acetil-S-Metossitriptamina, è un fattore capace di agire sui ritmi circadiani dell’organismo in funzione dei periodi di luce, rispettivamente all’oscurità. Il prodotto è stato isolato per la prima volta da LERNER nel 1958 (J.AM Soc. 80, 2587) dalle ghiandole pineali dei bovini. La struttura chimica è stata chiarita dallo stesso LERNER nel 1959 (J.AM Soc. 81, 6084).

Ma si è detto che la melatonina non produce questi effetti direttamente, con meccanismo chimico o biochimico e tanto meno ormonale, eppure questo effetto è stato visibile nel corso delle sperimentazioni. Perché? La risposta che abbiamo trovato, è che questa molecola, in maniera piuttosto brillante e fuori dalle regole biochimiche, mantiene la funzione Pineale giovanile.
La somministrazione notturna di melatonina non fa altro che impedire che la Pineale stessa la produca, che lavori e si sottoponga a deterioramento. Ciò spiega anche perché non esista un problema di sovra dosaggio in quanto, una volta raggiunti certi livelli fisiologici, la Pineale viene bloccata e il resto viene eliminato per via renale.

Perché la melatonina arresta le malattie degenerative tipiche dell’invecchiamento che ci fanno morire, come per esempio l’ipertensione, la degenerazione di vasi ed arterie (arteriosclerosi), le malattie autoimmunitarie e previene (ma non cura) il cancro?

Lo fa semplicemente perché protegge la pineale nel cervello. Siccome le pineale fa parte essenziale del sistema ormonale e regola la produzione ciclica di tutti gli ormoni, conseguentemente il corpo non invecchia.

Infatti l’invecchiamento è un chiaro processo programmato geneticamente nel cervello, ma che si manifesta tramite la regolazione ormonale.

Poiché la pineale produce melatonina solo di notte, se noi assumiamo melatonina alla sera, la pineale viene messa a riposo e quindi “non lavora” per produrre la melatonina. Infatti, la melatonina viene prodotta nella ghiandola pineale attraverso due passaggi enzimatici importantissimi di «acetilazione» e di «metilazione», partendo dalla famosa serotonina.

La ghiandola Pineale non solo è il nostro “orologio centrale”, ma induce attivamente il nostro invecchiamento nel corso della sua stessa vita, con i suoi programmi di vita, invecchiamento e morte. Sembra chiaro che i meccanismi che si sono evoluti geneticamente nella ghiandola Pineale regolano il corso della nostra vita biologica, e generano anche i segnali di morte alla fine del nostro programma vitale uomo. Perciò i meccanismi fondamentali del nostro invecchiamento devono essere ricercati nella ghiandola Pineale e nei suoi legami con l’intero reticolo neuro-ormonale nel cervello. Invecchiamo perché il nostro “reticolo pinealico” è “programmato” a deteriorarsi, per questo motivo la melatonina esogena notturna aiuta a mantenere l’integrità del nostro “orologio pinealico” e prevenire il corso tipico della sindrome dell’invecchiamento all’interno della ghiandola Pineale. Solo la melatonina pura e naturale (anche se prodotta ovviamente per sintesi chimica) è in grado di proteggere la ghiandola Pineale dall’invecchiamento programmato.

I gruppi acetilico e metilico sono fondamentali nei processi biologici ossidativi e di crescita, tanto è vero che, per esempio, in assenza di metilazione, il cervello dell’embrione o del bambino non si sviluppa! Cosa fa allora la pineale mentre riposa? Si mantiene giovane e produce altre molecole fondamentali che noi, come cani segugi, inseguiamo implacabilmente dato che tali molecole, non solo manterranno lo stato giovanile della pineale e del corpo, ma persino saranno in grado di invertire, nei limiti del possibile se non è troppo tardi, il processo di invecchiamento che è strettamente legato alla de-sincronizzazione dei cicli ormonali circadiani (giorno-notte)! Ecco perché la melatonina c’entra solo indirettamente con l’invecchiamento ma è essenziale per arrestarlo!

Tale evidenza è chiaramente espressa nel lavoro da noi pubblicato recentemente negli Stati Uniti nel Journal of Anti-Aging Medicine, Volume 2, pagina 343, 1999. Inoltre, come da noi dimostrato in una serie di lavori pubblicati per anni, la melatonina normalizza i livelli di zinco nel sangue, che sono un parametro esatto del nostro grado di deterioramento metabolico. Quindi l’associazione di melatonina allo zinco organico, come da noi realizzato nella formulazione della Melatonin-Zn-Se del Dr. Pierpaoli, accellera enormemente gli effetti benefici della melatonina a tutti i livelli da noi misurati.

Anche il tanto sbandierato “ormone della crescita” o “somatotropo”, la cui sintesi circadiana decresce nel corso della senescenza, sarà automanticamente normalizzato dalla somministrazione notturna di Melatonin-Zn-Se del Dr. Pierpaoli, senza ricorrere a costosissime e pericolose somministrazioni per via parenterale, dato che, come è noto, l’ormone della crescita ha sicuramente effetti benefici rapidi e vistosi atti ad appagare il paziente-cliente ma, malauguratamente, è anche co-cancerogeno come tutti i “fattori di crescita”.