Negli anziani sani l’assunzione quotidiana per cinque anni di aspirina a basso dosaggio ha ridotto del 15% il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2
Nei soggetti anziani sani l’assunzione quotidiana per cinque anni di aspirina a basso dosaggio ha ridotto del 15% il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e di rallentare il tasso di aumento della glicemia a digiuno rispetto al placebo, secondo una ricerca che verrà presentata sotto forma di abstract al prossimo congresso della European Association for the Study of Diabetes (EASD).
I dati provengono da un’analisi secondaria dello studio ASPREE in doppio cieco e controllato con placebo, condotto su oltre 16mila adulti sani con almeno 65 anni di età. I partecipanti, che vivevano in comunità e non avevano diabete, malattie cardiovascolari o demenza al basale, sono stati randomizzati in un rapporto 1:1 a ricevere 100 mg/giorno di aspirina con rivestimento gastroresistente o placebo
La terapia con acido acetilsalicilico per circa 5 anni non ha comportato un beneficio cardiovascolare ma ha aumentato significativamente il rischio di sanguinamento. Tuttavia, nel corso di un follow-up mediano di 4,7 anni, la percentuale di pazienti che ha sviluppato il diabete di tipo 2 è stata del 5,7% con l’aspirina rispetto al 6,6% con il placebo, con un rapporto di rischio di 0,85 (P=0,01). Inoltre il tasso annuale di aumento della glicemia a digiuno nel periodo di follow-up è stato rallentato di 0,006 mmol/l con aspirina rispetto al placebo, una differenza anche in questo caso significativa (P=0,004).
«Le principali linee guida sulla prescrizione raccomandano agli anziani di assumere aspirina ogni giorno solo quando esiste un motivo medico per farlo, per esempio dopo un attacco di cuore» ha affermato l’autrice principale Sophia Zoungas, direttrice della School of Public Health and Preventive Medicine della Monash University di Melbourne, in Australia. «Anche se queste nuove scoperte sono interessanti, al momento non cambiano i consigli clinici sull’uso dell’aspirina nelle persone anziane».
«Al momento i nostri risultati sono esplorativi, ma favoriscono la discussione sul ruolo importante che gli approcci antinfiammatori possono svolgere nella prevenzione del diabete. Alcuni studi attualmente in corso mirano a comprendere quali sottopopolazioni potrebbero il target migliore e a stabilire il corretto equilibrio tra rischi e benefici» ha aggiunto.
Risultati ancora non sufficienti per modificare la pratica clinica
«Data la natura secondaria di questa analisi post hoc, i risultati dovrebbero essere considerati uno spunto per generare ipotesi e non definitivi» ha commentato Debabrata Mukherjee, presidente del Dipartimento di Medicina Interna presso il Texas Tech University Health Sciences Center di El Paso. «In questo momento, sulla base degli studi prospettici randomizzati, negli anziani i rischi dell’aspirina superano i benefici».
Un altro sottostudio del trial ASPREE ha infatti evidenziato l’inefficacia dell’aspirina a basso dosaggio nel ridurre il rischio di fratture e, al contempo, un aumento del rischio di cadute gravi. Anche altri due studi, ARRIVE e ASCEND, hanno rilevato più danni che benefici dell’aspirina tanto nelle persone con rischio cardiovascolare ma senza diabete quanto in quelle affette da diabete.
Mukherjee ha fatto presente che nel 2019 l’American College of Cardiology ha aggiornato le sue linee guida pratiche stabilendo che l’aspirina a basse dosi non dovrebbe essere somministrata di routine per la prevenzione primaria della malattia cardiovascolare aterosclerotica negli adulti con più di 70 anni, una raccomandazione appoggiata dall’American Diabetes Association.
«A meno che uno studio prospettico randomizzato non convalidi questi risultati nei soggetti con prediabete, non dovrebbero influire sull’attuale pratica medica. Inoltre non ci sono dati che dimostrino che un altro agente antipiastrinico sarebbe indicato o sarebbe vantaggioso» ha osservato. «Consiglierei invece i cambiamenti nello stile di vita, come un regolare esercizio fisico e l’adozione di una dieta sana per ridurre al minimo il rischio di diabete».
Referenze
European Association for the Study of Diabetes 2023 Annual Meeting; October 2-6, 2023; Hamburg, Germany. Abstract 175.