L’Fda ha approvato pozelimab come primo trattamento per pazienti con enteropatia proteica disperdente con deficit di CD55 o sindrome CHAPLE
La Fda ha approvato pozelimab come primo trattamento per adulti e bambini di almeno 1 anno di età affetti da enteropatia proteica disperdente con deficit di CD55, una malattia ultra rara del sistema immunitario nella quale il farmaco inibitore del complemento ha ridotto i ricoveri ospedalieri e le trasfusioni di albumina.
Conosciuta anche come malattia CHAPLE (CD55 deficiency with hyper-activation of complement, angiopathic thrombosis, and severe protein-losing enteropathy), l’enteropatia con perdita di proteine da deficit di CD55 è una malattia ereditaria caratterizzata da mutazioni del gene CD55, regolatore del complemento, che fa sì che il sistema del complemento attacchi le cellule dei pazienti. In tutto il mondo sono stati diagnosticati solo 100 casi e meno di 10 negli Stati Uniti.
La malattia è accompagnata da un’ampia gamma di sintomi, che vanno dagli effetti gastrointestinali (dolore addominale, nausea e vomito, diarrea) alla crescita ridotta o all’edema periferico o facciale. I pazienti sono anche a rischio di occlusioni vascolari trombotiche potenzialmente pericolose per la vita.
«La maggior parte dei pazienti affetti dalla CHAPLE sono bambini con sintomi gravemente debilitanti e complicanze spesso pericolose per la vita che iniziano nell’infanzia» ha affermato Michael Lenardo del National Institute of Allergy and Infectious Disease (NIAID).
Negli individui sani il sistema del complemento è un meccanismo di difesa contro i microrganismi nocivi, ma i pazienti affetti da CHAPLE non sono in grado di regolarne l’attività a causa di mutazioni nel gene CD55. Senza un’adeguata regolazione, il complemento può attaccare le cellule normali, causando danni ai vasi sanguigni e linfatici lungo il tratto digestivo superiore e portando alla perdita di proteine circolanti.
Pozelimab, un anticorpo monoclonale completamente umano sviluppato dalla compagnia Regeneron Pharmaceuticals, è progettato per colpire e bloccare il fattore C5 del complemento, una proteina coinvolta nella sua attivazione.
Risultati trasformativi sui pazienti
L’approvazione si è basata sui risultati di uno studio di fase II/III in aperto, a braccio singolo, che ha coinvolto 10 pazienti di età compresa tra 3 e 19 anni con enteropatia con perdita di proteine da deficit di CD55 (diarrea, dolore addominale o edema nei 6 mesi precedenti) e ipoalbuminemia. La diagnosi si basava su sintomi clinici coerenti con la malattia CHAPLE, insieme a un genotipo confermato della mutazione biallelica con perdita di funzione del gene CD55.
I risultati del trattamento con l’inibitore del complemento pozelimab sono stati confrontati con i dati pretrattamento dei pazienti.
Nello studio, tutti e 10 i partecipanti hanno raggiunto la normalizzazione (≥3,5 g/dl) delle concentrazioni di albumina sierica alla settimana 12, un risultato che è stato mantenuto per almeno 72 settimane. Nelle 48 settimane precedenti al trattamento metà dei pazienti hanno ricevuto 60 trasfusioni di albumina, che si sono ridotte a una sola trasfusione in un singolo paziente nell’arco di 48 settimane di trattamento. Allo stesso modo i ricoveri sono diminuiti da un totale di 268 giorni tra nove pazienti a 7 giorni tra due pazienti durante il trattamento.
«In qualità di ricercatore in questo studio e come uno degli scopritori di questa malattia, ho visto in prima persona il miglioramento clinico trasformativo che si ottiene con pozelimab in chi è affetto da CHAPLE» ha sottolineato Lenardo. «La sua approvazione rappresenta una pietra miliare da celebrare, dato che rende per la prima volta disponibile un farmaco in grado di aiutare questi pazienti che soffrono da molto tempo».
Aumento del rischio di infezioni anche gravi
Pozelimab viene somministrato da un medico tramite iniezione endovenosa (dose di carico di 30 mg/kg) seguita da iniezioni sottocutanee settimanali basate sul peso per il mantenimento (10 mg/kg). Se si osserva una mancanza di risposta clinica entro la settimana 3, la dose di mantenimento può essere aumentata a 12 mg/kg (massimo 800 mg).
Gli eventi avversi osservati in almeno due pazienti nello studio registrativo includevano infezione del tratto respiratorio superiore, frattura, orticaria e alopecia.
Le informazioni sulla prescrizione di pozelimab contengono un avvertimento sul rischio di gravi infezioni meningococciche che richiedono riconoscimento e trattamento precoci, dal momento che gli inibitori del complemento sono stati associati a infezioni mortali e pericolose per la vita causate da Neisseria meningitidis.
Almeno 2 settimane prima di iniziare la terapia i pazienti idonei devono completare o aggiornare la vaccinazione meningococcica, ha affermato la Fda, anche se la vaccinazione non elimina completamente il rischio. Viene inoltre consigliata la vaccinazione contro Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae di tipo b in conformità con le raccomandazioni dell’Advisory Committee on Immunization Practice, dato che i pazienti potrebbero essere a rischio anche per queste infezioni.