Lo screening attivo di pazienti con diabete di tipo 2 o Bpco tende a aumentare più del doppio le nuove diagnosi di malattia cardiovascolare
Lo screening attivo di pazienti con diabete di tipo 2 o Bpco tende a aumentare più del doppio le nuove diagnosi di malattia CV (soprattutto scompenso) rispetto alle cure standard. Questo il responso dello studio RED-CVD, presentato nel corso del congresso ESC, che suffraga l’adozione di una strategia diagnostica proattiva per identificare la malattia coronarica (CAD), la fibrillazione atriale (FA) e lo scompenso cardiaco a livello di popolazione.
Razionale e disegno dello studio
“Il diabete di tipo 2 e la Bpco rappresentato dei fattori di rischio chiave per lo sviluppo di CVD. In effetti, dal 20% al 41% di questi pazienti presenta una CVD sconosciuta ma curabile. L’insufficienza cardiaca, ad esempio, è presente in circa il 20-28% dei casi e la malattia coronarica in un massimo del 41%”, ha dichiarato Amy Groenewegen (medico generico in formazione/studente di dottorato presso l’University Medical Center di Utrecht, nei Paesi Bassi) durante la conferenza stampa seguita alla presentazione dei risultati dello studio al congresso”.
“Il nostro obiettivo è stato quello di identificare precocemente la presenza di CVD con una strategia diagnostica di facile utilizzo in pazienti visitati negli ambulatori di Medicina Generale olandesi, affetti da Bpco e/o diabete di tipo 2”.
I ricercatori di RED-CVD (un trial clinico randomizzato a grappolo condotto negli ambulatori di Medicina Generali dislocati sul territorio dei Paesi Bassi) hanno sviluppato una strategia di diagnosi precoce, finalizzata a rilevare la presenza di FA, scompenso e CAD. La strategia consiste in tre fasi:
– Somministrazione di un questionario per i pazienti sui sintomi di FA, scompenso e CAD;
– Indirizzo dei pazienti con punteggio superiore ad una certa soglia nel questionario a screening ulteriore, basato su esami fisici ECG e misurazione dei livelli di peptide natriuretico N-terminale di tipo pro-B;
– Indirizzo dei propri pazienti ad un cardiologo in caso di anomalie riportate ad uno qualsiasi dei test sopra indicati
Lo studio ha randomizzato questi pazienti alla strategia di diagnosi precoce sopra indicata, eseguita dai medici di base e dagli infermieri durante le visite di routine nell’ambito della gestione della malattia (diabete o Bpco), o alla normale assistenza.
I pazienti di ciascun gruppo erano circa 650, di cui l’87% con diabete di tipo 2 e il 20% con BPCO. L’età media era di 68 anni e il 40% erano donne.
L’endpoint primario era rappresentato da un composito di nuovi casi individuati di scompenso, FA e CAD ad un anno dalla visita iniziale.
Risultati principali
A distanza di un anno dalla randomizzazione, sono state effettuate nuove diagnosi di CVD nell’8% dei pazienti del gruppo di intervento e nel 3% di quelli del gruppo di cura abituale. La diagnosi principale era qualle di scompenso, con nuove diagnosi nel 4,5% dei pazienti del gruppo di intervento (strategia di diagnosi precoce) e nell’1,5% deu pazienti del gruppo sottoposto alla normale assistenza.
Tra tutti i tipi di scompenso, quello con frazione di eiezione conservata è risultato essere quello maggiormente diagnosticato (3,2% dei pazienti del gruppo di intervento e 0,7% dei pazienti del gruppo sottoposto alla normale assistenza).
La strategia di diagnosi precoce è stata in grado di identificare anche un maggior numero di pazienti con FA e CAD (2,1% e 2,6%, rispettivamente) in confronto ai pazienti dell’altro gruppo (1% e 1,4% di pazienti, rispettivamente).
Il commento dell’autrice dello studio
“In conclusione, l’impiego della nostra strategia di diagnosi precoce ha più che raddoppiato le nuove diagnosi di scompenso, FA e CAD nei pazienti con diabete di tipo 2 o Bpco in Medicina Generale – ha affermato la dr.ssa Groenewegen -. L’odd ratio di nuove diagnosi è stato pari, infatti a 2,62 (IC95%: 1,5-4,55).
Nel concludere il suo intervento alla conferenza stampa, la dr.ssa Groenewegen ha sottolineato che, se si applicasse la loro strategia di diagnosi precoce ai 920.000 pazienti con Bpco e/o diabete di tipo 2 nei Paesi Bassi, si potrebbero ipotizzare una stima di 48.000 diagnosi aggiuntive di malattia CV nel paese.
Bibliografia
Groenewegen A, et al. Hot Line 8. Presented at: European Society of Cardiology Congress; Aug. 25-28, 2023; Amsterdam (hybrid meeting).