Negli ultimi anni, la prostituzione a Varese e più in generale in Lombardia ha subito un’evoluzione significativa: se un tempo i quartieri a luci rosse, i parcheggi di periferia, le stanze dei motel erano il fulcro dell’attività, oggi il panorama si è trasformato radicalmente. Le nuove ‘case chiuse’ della città si celano dietro l’apparente rispettabilità dei centri massaggi e degli appartamenti privati.
Se prima erano gli angoli bui delle strade di Varese e provincia ad accogliere donne per incontri piccanti, oggi è possibile trovarle tramite migliaia di annunci pubblicati online e su apposite piattaforme come Bacirosa che promuovono incontri in appartamenti privati. La consueta immagine delle “case chiuse” sembra essere stata rimpiazzata da un approccio più digitale.
Sebbene alcuni centri massaggi siano legittimi e offrano servizi legali, spesso alcuni di questi posti agiscono come vere e proprie coperture per attività diverse. Gli appartamenti privati, invece, offrono un terreno fertile per le sex worker sottraendole dagli sguardi indiscreti e rendendo difficile il monitoraggio. La diffusione delle reti di prostituzione attraverso questi canali rende estremamente complicato individuare il fenomeno. In fondo basta cliccare su escort Gallarate oppure escort Saronno e il gioco è fatto.
L’isolamento delle sex worker non è soltanto dovuto alla bassa considerazione sociale, ma è anche influenzato dal contesto legislativo attuale. Le associazioni di categoria sono uscite recentemente allo scoperto. La legge Merlin, in particolare, non sanziona direttamente il lavoro sessuale, bensì il favoreggiamento di tale attività. Questo approccio legale è stato progettato per combattere lo sfruttamento organizzato della prostituzione, ma nella pratica si è rivelato un’arma a doppio taglio che potenzialmente danneggia proprio le sex worker stesse.
Due persone coinvolte nel lavoro sessuale potrebbero essere accusate di favoreggiamento reciproco se condividessero un appartamento ad esempio in zona Malpensa. Anche forme di reciproco sostegno o la creazione di un sito web che fornisca consigli espliciti sul lavoro sessuale potrebbero essere considerati non corretti. Non è necessario che ci sia un vantaggio monetario esplicito affinché si configuri una violazione.
La complessità della legislazione attuale riguardo alla prostituzione in Italia richiede una riconsiderazione e una revisione approfondita al fine di migliorare i diritti e la sicurezza delle persone coinvolte nel lavoro sessuale. Una revisione delle leggi potrebbe garantire una maggiore tutela delle sex worker, permettendo loro di lavorare in condizioni più sicure e riducendo il rischio di isolamento e persecuzione legale dovuto a interpretazioni eccessivamente restrittive della normativa vigente.