La mappa delle “autostrade linfatiche” è solo una delle tante novità nel trattamento del linfedema, una patologia linfatica che colpisce 350 milioni di persone nel mondo
Può essere genetica o l’effetto collaterale di un intervento chirurgico, l’accumulo patologico di liquido linfatico nei tessuti può dipendere da diverse cause. Il linfedema, infatti, non è altro che la formazione di ingorghi in uno o più punti delle “autostrade linfatiche” che attraversano il nostro corpo e che possono causare gonfiore a mani, braccia e gambe. Talvolta il gonfiore è così grave da portare ad “arti d’elefanti”, dolorosi e ingombranti che rendono difficoltosa una qualsiasi azione semplice, come vestirsi o lavarsi. Si tratta di una patologia in drammatico aumento. Si stima che nel mondo siano 350 milioni le persone con lifedema, 2 milioni solo in Italia. Numeri in forte crescita, nel nostro Paese circa 40mila in più all’anno. La buona notizia è che il linfedema può essere curato e addirittura prevenuto. Con specifici test genetici e la scintigrafia linfatica è infatti possibile mappare il rischio che si formino linfedemi e quindi si ha la possibilità di giocare d’anticipo. Questi sono stati alcuni dei temi al centro del 29esimo Congresso Mondiale dell’International Society of Lymphology, tenutosi a Genova.
“Il convegno ha preso in esame le novità tecnologiche relative alle procedure di ‘imaging’ adottate per la diagnosi ed il trattamento medico, fisico e chirurgico delle malattie linfatiche, nonché i progressi raggiunti nella strumentazione relativa all’impiego del microscopio operatorio e dello strumentario microchirurgico, comprese le nuove tecniche di liposuzione per la patologia linfatica”, afferma Corrado Campisi, presidente del Congresso Mondiale di Linfologia e docente di Chirurgia Plastica all’Università di Catania -. Faremo il punto sui geni associati alle patologie linfatiche e che sono all’origine di sindromi rare e della predisposizione a deficit linfatici. Con la scintigrafia linfatica e le nuove applicazioni della linfografia a fluorescenza possiamo inoltre mappare specifiche sedi cruciali e ottenere informazioni preziose in vista di un intervento chirurgico. Ad esempio, se a un paziente oncologico viene raccomandata la rimozione chirurgica di un linfonodo ‘sospetto’ o in via preventiva, con la mappa delle ‘autostrade linfatiche’ è possibile prevedere il rischio di insorgenza di linfedema e, quindi, suggerire alternative più sicure o interventi terapeutici preventivi”.
Sessioni specifiche sono state dedicate alle tecniche chirurgiche mini-invasive e all’uso di trattamenti a base di onde d’urto capaci di “sciogliere” gli ingorghi più duri e rendere il lavoro con il bisturi più semplice e più efficace.
Offerta anche una panoramica mondiale della Linfologia Clinica, con l’aggiornamento biennale, in particolare, del “Consensus Document” della Società Internazionale di Linfologia sulla Diagnosi e la Terapia del Linfedema, che rappresenta l’espressione epidemiologicamente, socialmente e clinicamente più rilevante nell’ambito delle malattie linfatiche.