Ipercolesterolemia: in pazienti ad alto rischio l’acido bempedoico riduce del 20% gli eventi cardiovascolari senza aumento glicemia o diabete
Il nuovo anticolesterolo acido bempedoico riduce significativamente il rischio di eventi cardiovascolari totali e non provoca alcun aumento della glicemia o dell’incidenza di diabete di nuova insorgenza in pazienti ad alto rischio di malattie cardiovascolari.
A dimostrarlo sono i risultati di due analisi pre-specificate dello studio di fase 3 CLEAR (Cholesterol Lowering via Bempedoic Acid, an ATP citrate lyase (ACL)-Inhibiting Regimen) Outcomes, presentati da Daiichi Sankyo Europe al Congresso Europeo di Cardiologia 2023 in corso ad Amsterdam.
Un’analisi pre-specificata dei dati dello studio CLEAR Outcomes sull’impatto del trattamento con acido bempedoico sul totale degli eventi CV – primo e successivi – nei pazienti ad alto rischio, mostra una riduzione del rischio relativo (RRR)* del 20% (HR 0,80 [IC 95% 0,72; 0,89] p=0,0001) dell’endpoint primario di un composito di quattro componenti di eventi avversi CV maggiori (MACE-4), definiti come morte per cause CV, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale o rivascolarizzazione coronarica. 1 Lo studio CLEAR Outcomes ha precedentemente mostrato che il trattamento con acido bempedoico ha ridotto il rischio di un primo evento CV MACE-4 del 13% tra i soggetti ad alto rischio di malattia cardiovascolare che non potevano o non volevano assumere statine. 1 Quest’ultima analisi degli eventi totali, che ha seguito i pazienti per una mediana di 3,4 anni, mostra un aumento della riduzione del rischio relativo di eventi CV MACE-4 se si considera non solo il primo, ma tutti gli eventi. 1 Esiste una solida documentazione che dimostra che chi ha subito un evento cardiovascolare avverso ha un rischio maggiore di subire eventi successivi. I dati dello studio CLEAR Outcomes mostrano che l’utilizzo di acido bempedoico comporta una continua riduzione del rischio di incorrere in un primo o in secondo evento CV.
I risultati dell’analisi degli eventi totali presentati comprendono anche il 17% di riduzione del rischio relativo per il composito a tre componenti di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE-3), definito come morte per cause CV, infarto miocardico non fatale o ictus non fatale; il 31% di RRR per l’infarto miocardico non fatale e il 22% di RRR per la rivascolarizzazione coronarica.1 Questi nuovi dati stabiliscono i benefici del trattamento a lungo termine con acido bempedoico nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare.
Un’ulteriore sotto-analisi pre-specificata dello studio CLEAR Outcomes si è concentrata specificamente sui benefici CV in base allo stato glicemico e al rischio di diabete di nuova insorgenza (NOD) in caso di trattamento con acido bempedoico per una mediana di 3,4 anni di follow-up. 3 I soggetti affetti da diabete sono a maggior rischio di sviluppare malattia cardiovascolare e costituiscono un gruppo particolarmente a rischio, con un eccesso di rischio di eventi CV che varia dal 25% per il MACE-4 al 58% per il MACE-3, rispetto a coloro i cui livelli di glucosio nel sangue rientrano nella norma. 3 I risultati della sotto-analisi dimostrano che l’acido bempedoico abbassa il C-LDL e riduce il rischio di eventi CV, con un beneficio assoluto maggiore per i soggetti affetti da diabete. Inoltre, a differenza delle statine, l’acido bempedoico non ha aumentato i livelli di Hb1Ac o l’incidenza di NOD (11,1% con acido bempedoico vs 11,5% con placebo) tra i soggetti non affetti da diabete. 3
“Sappiamo che i pazienti che hanno subito un evento cardiovascolare avverso hanno un rischio maggiore di sviluppare eventi successivi. I dati di oggi supportano i benefici dell’acido bempedoico nella riduzione a lungo termine del colesterolo LDL e l’efficacia di questo trattamento nel contribuire a ridurre il rischio non solo di un primo evento cardiovascolare, ma anche di quelli successivi”, ha dichiarato Kausik Ray, Professore di Salute Pubblica e Presidente della Società Europea dell’Aterosclerosi, Consulente Cardiologo Onorario, Direttore ICTU Global e Vice Direttore dell’Imperial Clinical Trials Unit dell’Imperial College di Londra. “Inoltre, i dati mostrano che il trattamento con acido bempedoico non influisce sui livelli di glucosio o sull’incidenza di diabete di nuova insorgenza. Tra i pazienti con diabete, che di fatti sono molto più a rischio di eventi cardiovascolari, e i cui livelli di colesterolo LDL non erano controllati, l’acido bempedoico ha fornito significativi benefici cardiovascolari assoluti. Questi risultati rafforzano l’utilizzo dell’acido bempedoico come opzione terapeutica efficace per la riduzione del C-LDL e del rischio cardiovascolare in Europa. Inoltre, l’acido bempedoico fornisce un’opzione terapeutica efficace per coloro che non vogliono o non possono assumere o aumentare la dose di statine, e questo segna un passo entusiasmante e fondamentale per rispondere a un’elevata esigenza clinica insoddisfatta”.
“Le malattie cardiovascolari sono la causa della perdita di 10.000 vite in Europa ogni giorno, e questo le rende una priorità urgente per le persone e le autorità sanitarie”, ha dichiarato il Dr. Stefan Seyfried, Vice Presidente del Medical Affairs Specialty Medicines di Daiichi Sankyo Europa. “Siamo lieti di poter fornire ai medici nuovi dati per supportare le loro decisioni nella pratica clinica e gestire al meglio i pazienti ad alto rischio di malattie cardiovascolari”.
Lo studio CLEAR Outcomes
Lo studio Cholesterol Lowering via Bempedoic acid, an ACL-Inhibiting Regimen (CLEAR) Outcomes è uno studio di Fase 3, randomizzato, event-driven, multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo. È stato disegnato per valutare se il trattamento con acido bempedoico riducesse il rischio di eventi cardiovascolari in pazienti con o ad alto rischio di malattia cardiovascolare (CVD) e che non potevano o non volevano ricevere un trattamento con statine.
Lo studio, che ha completato l’arruolamento nell’agosto 2019, ha incluso 13.970 pazienti di età compresa tra i 18 e gli 85 anni, con un’età media di 65,5 anni, in 1.250 siti in 32 Paesi del mondo, tra cui 485 siti in Europa. 5 I pazienti avevano livelli medi di C-LDL al basale di 139 mg/dL (3,59 mmol/L) e sono stati assegnati ad un trattamento con acido bempedoico, 180 mg al giorno, o con placebo. I pazienti sono stati seguiti per una durata mediana di follow-up di 40,6 mesi.
L’endpoint primario dello studio CLEAR outcomes era un composito a quattro componenti di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE-4) definiti come morte per cause cardiovascolari, infarto del miocardio non fatale, ictus non fatale o rivascolarizzazione coronarica. 5 I principali endpoint secondari, valutati in ordine gerarchico, includevano un composito a 3 componenti di mortalità per cause cardiovascolari, infarto miocardico non fatale o ictus non fatale; infarto miocardico fatale e non fatale; rivascolarizzazione coronarica; ictus fatale e non fatale; mortalità per cause cardiovascolari; e mortalità per tutte le cause.
L’acido bempedoico
L’acido bempedoico è un trattamento orale first-in-class che abbassa i livelli di colesterolo LDL e può essere associato ad altri trattamenti orali per contribuire a ridurlo ulteriormente. 2 L’acido bempedoico inibisce l’ATP citrato-liasi (ACL), un enzima coinvolto nella sintesi del colesterolo nel fegato.
Agisce sul processo di sintesi epatica del colesterolo, a monte del target enzimatico delle statine, consentendo una ulteriore riduzione dei livelli di colesterolo LDL quando aggiunto alle statine o ad altre terapie ipolipemizzanti. Tuttavia, a differenza delle statine, l’acido bempedoico è un profarmaco che non viene attivato nel muscolo scheletrico.