Cnr aderisce alla rete internazionale Scholars at Risks che promuove la libertà accademica e proteggere studiosi in pericolo di vita o il cui lavoro è severamente compromesso
Nell’ambito dell’adesione del CNR alla rete internazionale di Scholars at Risks (SAR) – che promuove la libertà accademica e proteggere studiosi in pericolo di vita o il cui lavoro è severamente compromesso attraverso attività di protezione, advocacy e ricerca e formazione – è prevista la realizzazione del corso di formazione dal titolo “Linee guida per l’accoglienza di studiosi/e a rischio”, proposto e organizzato dai Gruppi di lavoro Accoglienza e Formazione del Direttivo di SAR-Italia, nei giorni 10, 17, 24 novembre e 4 dicembre 2023.
Il corso, avrà una durata complessiva di 8 ore, diviso in quattro incontri online della durata di 2 ore ciascuno, nell’orario 11.00-13.00 ed è offerto a tutte le istituzioni che aderiscono a SAR-International.
Prendendo come base il Vademecum di SAR Italia sull’Accoglienza (allegato alla presente), l’obiettivo generale del corso è fornire informazioni e indicazioni volte a migliorare le competenze di carattere normativo, organizzativo e di mentoring delle comunità universitarie e di tutti gli enti di ricerca che si impegneranno nel promuovere la libertà accademica e nell’accogliere gli studiosi che fanno richiesta di protezione a SAR.
In tal senso il corso è rivolto principalmente:
- al personale dirigenziale e di ricerca degli uffici centrali e dei singoli istituti (anche assegnisti);
- al personale tecnico-amministrativo delle singole strutture (dipartimenti, istituti, laboratori).
A tutti coloro che avranno seguito almeno il 75% del percorso, (per un minimo di 6 ore di incontri) verrà rilasciato un attestato di partecipazione da Scholars at Risk Italia. Ciò non toglie che sarà comunque possibile seguire anche un solo incontro.
Nell’attuale quadro geo-politico internazionale, caratterizzato da scenari di crescente instabilità e insicurezza, una partecipazione del personale del CNR, contribuirebbe a promuovere la sensibilizzazione verso colleghe/i esiliati e la ricerca sul tema delle libertà accademiche e sulle implicazioni che violazioni di questo diritto hanno in termini di sviluppo scientifico e democratico.