Contraccezione orale: un’indagine rivela che donne e farmacisti sono favorevoli all’utilizzo senza prescrizione medica della pillola solo progestinica
“Il punto di vista di donne e farmacisti sull’opportunità di ottenere la pillola a base di solo progestinico (POP) senza obbligo di prescrizione (SOP). I risultati italiani” è il primo studio che indaga l’atteggiamento delle donne e dei farmacisti in Italia nei confronti del riconoscimento della POP come farmaco senza obbligo di prescrizione, mettendo in evidenza l’interesse dei partecipanti verso questo tema.
L’indagine, basata su un sondaggio online condotto su un campione statisticamente rappresentativo di 1.000 donne e 100 farmacisti, ha rilevato come il 5% delle donne, pur non desiderando intraprendere una gravidanza, non utilizzi alcun metodo contraccettivo, mentre un ulteriore 20% usi metodi meno efficaci dei preservativi maschili.
“Il periodo storico che abbiamo vissuto, in cui la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente allungato le liste di attesa delle visite specialistiche e reso più difficile l’accesso ai consultori, ha sicuramente influenzato il pensiero delle donne sul passaggio della POP a SOP– dichiara la professoressa Rossella Nappi, docente dell’Università di Pavia e membro del direttivo della Società Internazionale di Endocrinologia Ginecologica (ISGE). – Se avvenisse tale passaggio, le donne che desiderano o che necessitano di un contraccettivo, potrebbero recarsi in farmacia e cominciare immediatamente l’assunzione dell’anticoncezionale senza per forza sottoporsi prima ad una visita ginecologica, che potrebbero fare anche dopo per decidere se continuare o modificarne l’assunzione”.
Il campione scelto per l’indagine è stato accuratamente selezionato: 1.000 donne di età compresa tra 16 e 50 anni, reclutate in diverse regioni rappresentative della popolazione italiana, che hanno avuto rapporti sessuali con partner di sesso maschile nei 3 mesi precedenti e che non pianificavano una gravidanza nel prossimo futuro. Escluse dal campione selezionato le donne in post-menopausa, quelle che si ritenevano sterili e quelle che usavano contraccettivi permanenti.
I 100 farmacisti, invece, per essere ammessi allo studio dovevano aver conseguito l’abilitazione tra un minimo di 3 e un massimo di 30 anni, discutere di contraccettivi orali con i clienti almeno due giorni in una settimana tipica e dispensare contraccettivi orali almeno una volta a settimana.
“Per comprendere i risultati dello studio è importante tenere in considerazione due aspetti generali – dichiara il Prof. Emilio Arisi, Presidente Società Medica Italiana per la Contraccezione (SMIC). – In primo luogo, bisogna considerare che l’uso della contraccezione ormonale in Italia è il più basso tra i paesi europei. L’altro aspetto che influenza l’uso di questi metodi contraccettivi, è la modalità di accesso agli stessi. I dati raccolti nel corso di questa indagine hanno suggerito atteggiamenti positivi sia delle donne che dei farmacisti nei confronti del passaggio della pillola solo progestinica a farmaco senza obbligo di prescrizione, come già avvenuto nel Regno Unito”.
Il punto di vista delle donne in merito alla possibilità di avere la POP in farmacia senza obbligo di prescrizione medica è molto chiaro: il 65% delle donne è molto positivo o abbastanza positivo, con il 42% di tutto il campione che ritiene molto probabile o abbastanza probabile il passaggio dal proprio metodo contraccettivo attualmente in uso a favore della POP se venisse dispensata come SOP.
“È interessante osservare che quasi il 50% di tutte le donne abbia dichiarato che acquisterebbe la pillola a base di solo progestinico, solo in caso di mancanza di disponibilità dei contraccettivi solitamente utilizzati – dichiara Manuela Farris ginecologa consulente AIED sezione di Roma – La reazione positiva al concetto della POP come SOP è stata maggiore tra la fascia di età giovane (16-20 anni) e tra le donne che sono già utilizzatrici di contraccezione orale. Oltre il 70% delle donne intervistate, di tutte le età e attuali utilizzatrici di metodi contraccettivi, concorda con l’affermazione secondo cui la possibilità di ottenere la POP senza obbligo di prescrizione potrebbe rendere la contraccezione più facilmente accessibile alle donne “. Più del 60% di tutte le donne intervistate si consulterebbe con il proprio farmacista sulla POP come metodo contraccettivo, riconoscendo notevoli vantaggi dalla maggiore autonomia al risparmio di tempo. Ciononostante, il 50% delle donne vorrebbe comunque discutere la propria scelta contraccettiva con il proprio medico.
La stragrande maggioranza dei farmacisti, ovvero l’80%, ritiene che la disponibilità della POP senza obbligo di prescrizione supererebbe, in una certa misura, le barriere esistenti nell’accesso alla contraccezione orale. I farmacisti sono consapevoli e sono favorevoli a questa nuova sfida, pur convenendo che necessiterebbero di una formazione appropriata prima di poter fornire la POP senza prescrizione medica.
“Da questo studio – commenta Noushin Mirjalili, Medical Affairs Manager – Women Health Perrigo, – si evince che sia la popolazione femminile che i farmacisti accoglierebbero favorevolmente e con fiducia il passaggio della POP a SOP. Questo cambio agevolerebbe le donne ad accedere ai metodi contraccettivi orali, facendo loro risparmiare tempo e guadagnare una maggior autonomia senza privarsi del consulto medico specialistico”.