Ave Ninchi, a cui dà voce e volto Paola Minaccioni, è la protagonista del secondo appuntamento su Rai Storia con la nuova stagione de “Il segno delle donne”
Attrice di teatro e di cinema dalla risata contagiosa, autoironica e pioniera di un genere televisivo mai visto in Italia prima. Ave Ninchi, a cui dà voce e volto Paola Minaccioni, è la protagonista del secondo appuntamento con Angela Rafanelli e la nuova stagione de “Il segno delle donne”, in onda mercoledì 8 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Ave Ninchi nasce ad Ancona il 14 dicembre 1915 da una famiglia di conciatori. Negli anni Venti si trasferisce, con i genitori, a Trieste.
In questo periodo la sua famiglia gode di agiatezza, conduce una vita mondana ed è proprio qui che Ave, ancora bambina, si avvicina al teatro per la prima volta e se ne innamora perdutamente, assistendo a uno spettacolo di suo zio Annibale, celebre attore e drammaturgo. Dopo il crollo della borsa di Wall Street nel 1929, la grande crisi finanziaria coinvolse anche l’azienda di suo padre, così Ave, all’età di quattordici anni, è costretta a lasciare Trieste per trasferirsi a Pesaro.
Qui viene assunta come impiegata all’Istituto Nazionale delle Assicurazioni. Un lavoro dietro a una scrivania che, però, le sta stretto. Il destino la guida, nel 1935, all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma, un passo cruciale che la introduce al mondo del teatro. Il suo debutto nella commedia Villafranca al Teatro Lirico di Milano segna l’inizio una carriera teatrale di successo.
Da lì in poi inizia a recitare in vari spettacoli e nel 1939, durante la tournée che la porta lontana dall’Italia, fa la conoscenza di Antonio Giannello, l’uomo che le starà accanto per tutta la vita e dal quale avrà una figlia, Marina. La sua versatilità le permette di prendere parte, tra la fine degli anni ’40 e i primi ’50, a tanti spettacoli teatrali. Le sue caratteristiche, tanto fisiche quanto attoriali, le consentono di compiere il grande passo verso il cinema.
Esordisce nel 1944 in ‘Circo equestre Zabum’, di Mario Mattoli, dove recita accanto ad Aldo Fabrizi. Diviene ben presto una delle attrici più richieste del cinema italiano ma, nonostante l’intensa attività cinematografica, non abbandona il teatro. Sul palcoscenico, infatti, si dedica a testi classici come ‘I Dialoghi delle Carmelitane’ o “Un Mandarino per Teo”.
Negli anni ’70, la televisione conferma il suo talento in modo straordinario. Partecipa a grandi sceneggiati Rai, come l’indimenticabile programma Speciale per noi, accanto ad Aldo Fabrizi e Bice Valori e Paolo Panelli. Ma è con i programmi di cucina, condotti insieme al critico enogastronomico Luigi Veronelli, che Ave porta sul piccolo schermo qualcosa che non si era mai visto prima, diventando indiscussa pioniera di un genere del tutto nuovo in Italia. Prima di ritirarsi dal mondo dello spettacolo, diventa la “nonnina d’Italia” partecipando nel 1981 allo Zecchino D’Oro.
“Il Segno delle Donne” è una co-produzione Anele – Rai Cultura con Angela Rafanelli, realizzata da Anele. Prodotta da Gloria Giorgianni. Regia di Michele Imperio (Maria Signorelli, Titina De Filippo, Maria Montessori) e Marco Spagnoli (Ada Pace, Ave Ninchi, Marta Abba).