L’obiettivo di Farming Future è concentrato su progetti e startup con tecnologie innovative applicabili all’intera filiera agroalimentare
Farming Future è il polo nazionale nato nel 2020 con la volontà di promuovere il trasferimento tecnologico nel campo dell’ agrifoodtech, ovvero la tecnologia che innova e migliora la produzione agroalimentare dandole una concreta possibilità di sviluppo. Un’evoluzione teorico-pratica dell’agricoltura di precisione che ha avuto un grande sviluppo negli anni ’70.
I promotori scientifici di Farming Future sono l’Università Federico II di Napoli, che apporta al polo le proprie competenze e le sinergie con il Centro Nazionale Agritech, e altri atenei come quello di Padova, Bari e Siena. Si tratta di un’iniziativa promossa da CDP-Venture Capital Sgr insieme a To Seed Partners. La volontà di investimento di Farming Future è concentrata su progetti e startup con tecnologie innovative applicabili all’intera filiera agro-alimentare a partire dalla produzione fino alla distribuzione. L’attività del polo Farming Future mette a disposizione dei progetti selezionati un programma di incubazione tecnica curato da To Seed Partners con l’intento di offrire un programma che prevede una formazione ad hoc con coaching personalizzati volti a migliorare il business plan, la strategia di approccio al mercato, la gestione della proprietà intellettuale partendo dalle fasi di test a quelle di validazione.
Il tutto grazie a un concreto supporto tecnico delle università aderenti e con una possibilità di investimento economico complessivo di 20 milioni di euro. Al momento 10 milioni sono già stanziati dal fondo di Technology Transfer di CDP Venture Capital Sgr per finanziare nei prossimi tre anni più di 20 tecnologie in fase di prototipazione e 18 startup. Alla fine del percorso, Farming Future seguirà la commercializzazione del prodotto o del servizio a livello nazionale e internazionale, con il contributo ulteriore del network di fondi di Venture Capital specializzati per sostenere la crescita delle start up che si saranno contraddistinte a livello innovativo. L’agroalimentare è un settore strategico per la nostra economia e contribuisce con il 12% al PIL nazionale.