Le attività di Fondazione Patrimonio Ca’ Granda immortalate dagli studenti di Istituto Italiano di Fotografia: ecco i vincitori del premio per i migliori scatti
Fondazione Patrimonio Ca’ Granda e Istituto Italiano di Fotografia (IIF) insieme per la quarta edizione del progetto “Un patrimonio che rivive”, una collaborazione nata per valorizzare, le bellezze del patrimonio agroambientale più grande d’Italia, gestito dalla Fondazione per finanziare la ricerca scientifica, tutelando la natura e la biodiversità.
Questo percorso ha dato vita al “Premio Ca’ Granda”, un riconoscimento per gli studenti del Corso Professionale Biennale di Fotografia di IIF che si sono distinti nell’interpretare questa inestimabile eredità di storia e cultura.
L’obiettivo del progetto, in linea con tutte le attività della Fondazione, è valorizzare anche artisticamente l’immenso patrimonio pubblico donato nei secoli al Policlinico di Milano, contribuendo a mantenere viva la memoria della grande tradizione di solidarietà e cura iniziata sei secoli fa alla Ca’ Granda.
Trenta giovani talenti della fotografia, studenti e studentesse degli a.a. 2021/22 e 2022/23, guidati dal docente e fotografo Nanni Fontana, hanno creato progetti unici e indagato i territori, le attività sociali e di ricerca scientifica finanziate dalla Fondazione.
Attraverso i loro scatti emergono i valori, la cultura e le tradizioni del patrimonio donato fin dal 1456 alla Ca’ Granda, come veniva affettuosamente chiamato l’antico Ospedale Maggiore di Milano che oggi grazie alla Fondazione Patrimonio torna a rivivere e a produrre utili per finanziare i progetti di ricerca scientifica, umanizzazione delle cure e tutela dei beni culturali dell’ospedale, tutelando la biodiversità e creando servizi ecosistemici.
I 5 migliori reportage fotografici sono stati i protagonisti della serata di premiazione nei giorni scorsi.
Questi i vincitori del Premio Ca’ Granda 2023:
- Matteo Cigala con il progetto “Blood and all its shades”
Il reportage racconta le attività del Laboratorio di Coagulazione che fa parte del Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi del Policlinico di Milano, recentemente rinnovato grazie ai fondi stanziati dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda. All’interno dei laboratori, i biologi svolgono attività di ricerca e diagnostica, riscontrando difetti piastrinici in pazienti con problemi emorragici. - Giuseppe Laera con il progetto “Nüm sĕm quéi dé Fara Vegiaa. Ricerca fotografica sulla fede nel borgo di Fallavecchia”
Il reportage indaga la fede e i beni culturali della zona di Fallavecchia (MI), borgo dell’Oasi Ca’ Granda, rivolgendo particolare attenzione alla Chiesa di San Giorgio, situata nel centro del paese. La chiesa si mostra come un luogo di professione, l’unica messa settimanale costituisce un momento di riflessione e di incontro. Il nome di questo borgo a sud-ovest di Milano deriva da “Fara Vegia” o “Fara Vetula”. Le “fare” erano le unità fondamentali delle comunità Longobarde, organizzate sia dal punto di vista militare sia sociale. Tutta l’area circostante è costellata di cascine ancora in gran parte abitate, nelle quali c’è spesso una piccola chiesa o un oratorio. In queste chiese minori risiedono gli elementi simbolici e i frammenti della comunità religiosa. - Sandra Perilli con il progetto “Censimenti. Libellule e farfalle, indicatori ecologici dell’Oasi Ca’ Granda”
Libellule e altre farfalle sono importanti indicatori ecologici, poiché trasmettono informazioni preziose sui luoghi in cui vivono e sulle comunità di cui si nutrono; gli esemplari di entrambe le specie sono considerate “spie” del cambiamento climatico poiché la loro distribuzione varia rapidamente. Gli ecosistemi e le comunità di invertebrati sono pertanto studiati come “sistemi di allerta precoce” o sentinelle degli effetti indotti dai cambiamenti climatici. Il reportage segue il lavoro di Gaia Bazzi e Luca Giussani, naturalisti che, durante il periodo estivo, svolgono varie ricognizioni per verificare il miglioramento dello stato di salute della natura grazie agli interventi della Fondazione. - Nadia Marmondi con il progetto “Con i piedi per terra – Esperienze di sostenibilità tra scuola e territorio educante” (ex aequo)
Il reportage narra il contesto del territorio rurale del milanese, in particolare del Comune di Gaggiano (MI), e racconta una proposta rivolta agli alunni tra i 9 e i 12 anni e ai loro insegnanti, per promuovere l’educazione alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile delle comunità locali. Promosso da Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, Stripes Cooperativa Sociale Onlus e Comune di Gaggiano (MI), ha visto protagonisti gli insegnanti e gli alunni di 17 classi della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di Gaggiano. - Adi Padda con il progetto “Tornado” (ex aequo)
“TORNADO: Omics Techniques and Neural Networks for the development of predictive risk models” è un progetto di ricerca del Policlinico di Milano finanziato dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda che consiste nello studio di una popolazione omogenea e “supersana”, come quella dei piloti ad alte prestazioni dell’Aeronautica Militare, con lo scopo di sviluppare uno strumento tecnologico dotato di intelligenza artificiale, che permetta di raccogliere dati clinici e personali dei piloti. Queste informazioni servono a sviluppare un modello personalizzato di rischio che mira a creare nuove terapie per combattere malattie osteoarticolari della colonna vertebrale, cardiovascolari e neurodegenerative.
FONDAZIONE PATRIMONIO CA’ GRANDA
La qualità della nostra vita e quella delle future generazioni sono da sempre legate all’ecosistema in cui viviamo, così come dal rapporto virtuoso tra città e campagna. Anticamente le terre della Ca’ Granda portavano risorse a tutti i malati dell’Ospedale Maggiore di Milano (cibo genuino per i degenti, legna per il riscaldamento, paglia per i materassi, erbe usate dalla medicina dell’epoca) che, a sua volta, poteva così curare le persone provenienti dalla città e dalla campagna di ogni estrazione sociale, dai nobili ai bisognosi. Questo legame sociale continua anche oggi con le attività della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, creata nel 2015 dal Policlinico di Milano per valorizzare l’immenso patrimonio donato dal 1456 da tanti benefattori alla Ca’ Granda: 8.500 ettari di terreni, 100 cascine, 4 chiese, un’abbazia e un monumento naturale. Gli utili derivanti dalle attività di valorizzazione della Fondazione vengono destinati a progetti di ricerca scientifica, umanizzazione delle cure e tutela dei beni culturali dell’ospedale. Fedeli al motto “abbiate cura di ciò che vi è stato donato” ogni intervento è mirato alla tutela e alla promozione dell’eredità ricevuta per contribuire al bene comune. www.fondazionepatrimoniocagranda.it