Da Kitepower un innovativo sistema di generazione di energia elettrica tramite la trasformazione dell’energia aerea per mezzo di un aquilone
La Start Up Kitepower di Dreft, località nei Paesi Bassi, ha da poco effettuato una dimostrazione del suo innovativo sistema di generazione di energia elettrica tramite la trasformazione dell’energia aerea per mezzo di un aquilone. Il Kitepower è formato da pochi elementi: un container, che funziona da base, nel quale l’energia meccanica prodotta dall’aquilone viene convertita in energia elettrica continua; un cavo, che collega il dispositivo aereo con il container e l’aquilone composto da una parte gonfiabile e da della fibra di vetro per una superficie totale di 60 metri quadri.
L’aquilone in sé non gira, la stazione di controllo lo fa volteggiare nel cielo e compiere un percorso a otto. Questo movimento permette al dispositivo di volare perpendicolare al vento, ottenendo così una velocità maggiore e costante, aumentando l’efficienza. Si è stimato che il sistema può arrivare a generare 450 MWh l’anno che equivale al fabbisogno annuo, nei Paesi Bassi, di 100 famiglie.
L’idea nasce dalla volontà di creare una soluzione per quei luoghi ove le turbine elettriche non possono essere installate. Il sistema ideato dalla Kitepower è facilmente trasportabile e può essere posizionato ovunque, dato che occupa una superficie ridotta rispetto ad altre soluzioni. Inoltre il sistema tramite cavo permette di poter far volare le vele ad altitudini elevate dove la forza del vento è più intensa. Questa tecnologia pone rimedio ad uno dei problemi che colpisce sovente la produzione di energia elettrica tramite turbina eolica cioè il fermo della produzione nel momento che il vento non è adeguato alla produzione di energia. Un occhio di riguardo della startup è rivolto anche alla fauna selvatica. Le sperimentazioni finora attuate hanno rilevato che gli uccelli riconoscono la struttura e il volteggiare dell’aquilone e non ne vengano disturbati. L’impatto non è paragonabile a quello delle pale eoliche. Le sperimentazioni proseguiranno nei prossimi mesi in Irlanda presso un sito gestito dalla compagnia tedesca RWE per monitorare l’utilizzo in condizioni meteorologiche più difficili.