Misteri d’Italia: c’è un nuovo testimone della vicenda della sparizione dell’agenda rossa di Borsellino. Perquisite le case dei familiari di La Barbera
Colpo di scena nella lunga e misteriosa storia della sparizione dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, il magistrato ucciso nella strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992. L’agenda rossa, dalla quale il magistrato non si separava mai, come spiegato più volte i familiari di Borsellino, scomparve nell’inferno di quella domenica di luglio di oltre 31 anni fa ma ora c’è un elemento nuovo: sarebbe stata in possesso dell’ex capo della squadra mobile di Palermo, Arnaldo La Barbera.
I ROS IN AZIONE
La circostanza viene raccontata dal quotidiano ‘la Repubblica’, che parla di una perquisizione avvenuta nelle case della moglie e di una delle due figlie di La Barbera. Ad eseguirle sono stati i carabinieri del Ros, su disposizione della Procura di Caltanissetta, che indaga per competenza sul mistero di via D’Amelio. La ricerca nelle abitazioni dei familiari di La Barbera, morto nel dicembre 2022 a causa di un male incurabile, prende le mosse dal racconto di un supertestimone ascoltato dai magistrati nisseni. Secondo le rivelazioni di quest’ultimo, l’agenda rossa di Paolo Borsellino sarebbe stata nascosta proprio a casa del superpoliziotto. Da qui la decisione di passare al setaccio le due abitazioni.
LA BARBERA E IL FALSO PENTITO SCARANTINO
Il nome di La Barbera è legato a un altro grande mistero della strage di via D’Amelio: la costruzione del falso pentito Vincenzo Scarantino, un piccolo malvivente di borgata che nulla sapeva della fase preparatoria della strage. Anche in questo caso le indagini sono state condotte dalla Procura di Caltanissetta, che ha mandato sotto processo tre poliziotti del gruppo guidato allora da La Barbera. Per due di loro è scattata la prescrizione, mentre il terzo è stato assolto. Il processo di secondo grado sul depistaggio nelle indagini su via D’Amelio si è aperto a fine ottobre presso la Corte d’appello di Caltanissetta.
LE VITTIME DI VIA D’AMELIO
Nelle aule del tribunale nisseno tornerà a risuonare il nome di La Barbera, uno dei grandi punti interrogativi che ruotano attorno alla strage di via D’Amelio costata la vita a Paolo Borsellino e ai cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina.
FONTE: Agenzia di stampa Dire (www.dire.it).