Linfoma diffuso a grandi cellule B: approvato in UE epcoritamab


Linfoma diffuso a grandi cellule B: la Commissione europea ha concesso l’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio all’anticorpo bispecifico epcoritamab

Linfomi diffusi a grandi cellule recidivanti o refrattari: arriva l'approvazione europea per glofitamab, primo anticorpo bispecifico per la malattia

La Commissione europea ha concesso l’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio all’anticorpo bispecifico epcoritamab come agente singolo per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) ricaduto o refrattario (R/R) dopo due o più linee di terapia sistemica.

Epcoritamab è il primo e per ora unico anticorpo bispecifico somministrato per via sottocutanea approvato in monoterapia per i pazienti adulti con DLBCL ricaduto o refrattario già trattati con due o più linee di terapia sistemica.

Inoltre, il farmaco è stato appena approvato anche dal Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare giapponese per il trattamento di pazienti adulti con tipi selezionati di linfoma a grandi cellule B (LBCL) recidivante o refrattario, tra cui il DLBCL, il linfoma a cellule B di alto grado (HGBCL), il linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (PMBCL) e il linfoma follicolare di grado 3b (FL3B), già trattati con almeno due linee di terapia sistemica.

Poche opzioni terapeutiche disponibili
Il DLBCL è il tipo più comune di linfoma non Hodgkin a cellule B in tutto il mondo. Le opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti affetti da questo tipo di linfoma sono limitate, soprattutto per coloro la cui malattia ha avuto una recidiva o è diventata refrattaria ai trattamenti già effettuati, e ci sono pochi farmaci prontamente disponibili e off-the-shelf.
«L’approvazione di epcoritamab da parte della Commissione europea rappresenta un traguardo significativo ai fini del nostro obiettivo di sviluppare con Genmab una potenziale terapia per i pazienti affetti da tumori maligni delle cellule B, come il DLBCL», ha affermato Roopal Thakkar, vicepresidente senior dello sviluppo e degli affari regolatori e direttore medico di AbbVie (l’azienda che sta sviluppando il farmaco in collaborazione con GenMab).

Lo studio EPCORE NHL-1
La decisione europea si basa sui risultati dello studio di fase 1/2 EPCORE NHL-1 (NCT03625037), un trial multicentrico internazionale, in aperto, multi-coorte, a braccio singolo, in cui si sono valutate l’efficacia preliminare e la sicurezza di epcoritamab in monoterapia in pazienti con LBCL CD20+ R/R, fra cui pazienti con DLBCL, già trattati con due o più linee di terapia sistemica, comprendenti almeno un anticorpo monoclonale anti-CD20. Inoltre, era consentito un precedente trattamento con le cellule CAR-T.

Lo studio comprendeva una parte di dose-escalation e una parte di dose-expansion.
L’endpoint primario di efficacia era il tasso di risposta obiettiva (ORR) determinato in base ai criteri di Lugano (2014) e valutato da un comitato di revisori indipendente, mentre fra gli endpoint secondari figuravano il tasso di risposta completa, il tempo di risposta, la durata della risposta (DOR), la sopravvivenza libera da progressione (PFS), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza.

Tasso di risposte superiore al 60%
In questo studio, nella coorte di 139 pazienti con DLBCL trattati con epcoritamab si è ottenuto un ORR del 62% e un tasso di risposta completa del 39%. La mediana della DOR è risultata di 15,5 mesi (range: 9,7, non raggiunto).
Nella coorte di 167 pazienti con LBCL, che comprendeva la popolazione di pazienti con DLBCL, epcoritamab ha dimostrato un profilo di sicurezza gestibile. Le reazioni avverse più comuni ( quelle con un’incidenza almeno del 20%) sono state sindrome da rilascio di citochine (CRS), affaticamento, neutropenia, reazione nel sito di iniezione, dolore muscoloscheletrico, dolore addominale, piressia, nausea e diarrea.

Nuovi risultati presentati al congresso della SOHO
Poche settimane fa, a Houston, al congresso annuale della Society of Hematologic Oncology (SOHO), sono stati presentati risultati aggiornati dello studio, con un follow-up mediano di 20 mesi. I nuovi dati confermano che il trattamento con epcoritamab produce alti tassi di risposta e risposte durature nei pazienti con LCBL.

In 157 pazienti trattati l’ORR è stato del 63% e il 39% di pazienti ha raggiunto una risposta completa. Nei 148 pazienti con DLBCL e linfoma a cellule B di alto grado l’ORR è risultato del 61% e il tasso di risposta completa del 39%. Inoltre, tutti i pazienti (quattro) con PMBCL e tutti i pazienti con FL3B hanno risposto al trattamento e il tasso di risposta completa è risultato rispettivamente del 50% e 60%.
La mediana della DOR è risultata di 15,5 mesi e nei pazienti che hanno raggiunto una risposta completa è stata di 20,8 mesi.

Momento importante
«Il DLBCL recidivante o refrattario è un tumore aggressivo e i pazienti possono affrontare un percorso terapeutico difficile ed emotivamente pesante. A questo punto del percorso, un paziente potrebbe aver effettuato più linee di terapia e aver già avuto delle ricadute», ha affermato Anna Sureda, capo del dipartimento di ematologia clinica presso l’Institut Català d’Oncologia – L’Hospitalet, di Barcellona. «Questa approvazione della Commissione europea rappresenta un momento importante per la comunità dei pazienti affetti da DLBCL e comporta una potenziale opportunità per una gestione efficace della malattia per una condizione per la quale le opzioni terapeutiche attualmente disponibili sono limitate».

L’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata viene concessa ai medicinali che rispondono a un’esigenza medica insoddisfatta, nei casi in cui il vantaggio della loro disponibilità immediata per i pazienti supera il rischio di una disponibilità limitata di dati, in attesa che vengano forniti dati completi.