Accordo tra Israele e Hamas per il rilascio di 50 ostaggi e 150 detenuti: si tratta di donne e minori. Pausa di quattro giorni nei bombardamenti
Un accordo che prevede il rilascio di 50 ostaggi israeliani in cambio della liberazione di 150 detenuti palestinesi, in entrambi i casi donne e minori, è stato raggiunto dal governo di Tel Aviv e dall’organizzazione Hamas.
L’intesa prevede anche una pausa di quattro giorni nei bombardamenti e nelle incursioni dell’esercito di Israele nella Striscia di Gaza, dopo oltre sei settimane di raid. Parallelamente, secondo una comunicazione di Hamas diffusa attraverso il Centro di informazione palestinese, nella regione potranno arrivare centinaia di camion con aiuti umanitari, medicinali e carburante.
A Gaza sono detenuti oltre 230 ostaggi catturati durante gli assalti dei commando di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre, che hanno provocato anche 1.200 vittime. Più di 13mila invece le persone uccise da Israele in bombardamenti e raid di terra condotti nella Striscia. I palestinesi detenuti nelle carceri di Tel Aviv sono pure migliaia.
ALLARME ONU PER GAZA
“Circa 2,2 milioni di persone a Gaza necessitano di assistenza alimentare urgente. I sistemi alimentari esistenti stanno collassando e, per raggiungere chi ne ha bisogno, il Programma alimentare mondiale e i nostri partner hanno bisogno di maggiore accesso e di risorse come carburante, gas e connettività. Per avere un impatto reale, è necessario che le ostilità si fermino“. Così ha scritto in un post di X (ex Twitter) il Pam, l’agenzia delle Nazioni Unite per le emergenze alimentari, all’indomani di oltre un mese e mezze di blocco che Israele ha imposto all’ingresso di cibo, acqua, elettricità e forniture mediche nella Striscia, in cui risiedono circa 2,3 milioni di persone. L’ultimo bilancio diffuso dal ministero della Salute di Gaza, i morti ammontano a 13.300 e i feriti hanno superato le 30mila unità.