Bufera sul consigliere di Fratelli d’Italia Cesare Mevoli: “Chi uccide le donne è femminilizzato. Le streghe sovrappeso parlano di patriarcato”
Cesare Mevoli, consigliere comunale di Brindisi per Fratelli d’Italia, ha dedicato diversi post facebook a discutibili esternazioni sui femminicidi. La sua tesi? È che coloro che uccidono le donne abbiano “i volti puliti, le sopracciglia curate, le spalline strette nelle loro camicette su misura, i braccini sottili, le manine intonse”, per cui, secondo lui, non sarebbero figli della mascolinità tossica, ma “uomini rieducati, decostruiti, femminilizzati”. Per dare forza alle sue tesi pubblica le foto di due assassini, Alessandro Impagnatiello (che uccise la fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi) e Filippo Turetta (responsabile del femminicidio della ex Giulia Cecchettin).
“DOVETE AVERE PAURA DI CHI NON HA MAI FATTO A CAZZOTTI”
“Parlano di loro come bravi ragazzi, famosi per la loro mitezza, gente che non ha mai dato un problema e noi ci crediamo- commenta Mevoli-; questi qua, pavidi e remissivi, probabilmente non hanno nemmeno mai partecipato ad una scazzottata. Ed è esattamente di questi ometti che dovete avere paura: gelosi, insicuri, invidiosi, spaventati, egocentrici, possessivi, isterici, incapaci di affrontare i problemi. In una parola, DEBOLI. Da questi qua non troverete protezione, perché non ne sono in grado e perché sono in eterna competizione col genere femminile“.
“PATRIARCATO STORIELLA DI ORRIBILI STREGHE SOVRAPPESO”
Per Mevoli, “questi sono il prodotto marcio di una società che combatte il maschio forte, il patriarcato è una storiella che vi raccontano quelle orribili streghe sovrappeso coi capelli viola nei loro deliranti proclami. Combattete il maschio debole con le unghie e con i denti, combattete il femminismo col cervello”.
L’ATTACCO A ELENA CECCHETTIN
Le parole di Mevoli arrivano dopo un attacco diretto a Elena Cecchettin, sorella di Giulia. Il consigliere di Fdi aveva pubblicato un post che rilanciava un testo preso dal web, in cui la presenza di Elena su media veniva definita “ormai ingombrante quanto imbarazzante: «Gli uomini devono fare un mea culpa, anche chi non ha mai fatto niente, anche chi non ha mai torto un capello». La sovraesposizione mediatica di Elena, con attacco frontale a tutti gli uomini, unito a forte desiderio di repressione e di “educazione alternativa”, è ormai quanto meno fortemente imbarazzante. Coincidenza, tutti i concetti che esprime, sono anche nel programma dell’élite. La sorella della sfortunata Giulia, sale in cattedra e senza che nessuno glielo chieda, colpevolizza e detta le regole che tutti gli uomini devono pedissequamente osservare. E’ lei che, arbitrariamente, lo ha deciso”. Il post di Mevoli è stato immediatamente criticato, anche dal Pd. Cesare Mevoli “dovrebbe scusarsi e riflettere prima di pronunciare simili abomini su presunti deficit di mascolinità, dovrebbe inchinarsi di fronte al contegno e all’intelligenza di Elena Cecchettin che fa del lutto un atto politico, attraverso parole profonde di indignazione e di stimolo a intervenire in difesa delle donne- dicono dal partito regionale, a quanto riporta ‘la Repubblica’- Dovrebbe dimettersi, semplicemente riconoscendo di essere inadeguato“.
Mevoli non ci sta e ribadisce, sempre sui social: “Come sempre il PD butta in caciara ogni cosa. Io non rinuncerò mai ad esprimere il mio punto di vista, che sia condiviso o meno. Se non si limitassero ai titoli, ma approfondissero, scoprirebbero che sotto al mio post ci sono tante donne che condividono e la pensano come me. Che facciamo, togliamo a tutte e tutti il diritto di parola? Se ne facciano una ragione, ci sono italiani che non la pensano come loro. Quanto al post, e alle accuse che mi vengono rivolte: io ho contestato ad una ragazzina il diritto di pretendere che ” tutti gli uomini devono ( debbano) chiedere scusa “. Scusa a chi? Per quale motivo? In Italia e nel mondo ci sono uomini che uccidono donne, donne che uccidono uomini, genitori che uccidono figli e figli che uccidono genitori. Sono tutti omicidi, e tutti vanno puniti secondo legge. Ma non credo che ci siano categorie particolari che debbano scusarsi. Le donne hanno ruoli sempre più importanti nella società, possono ricoprire ogni tipo di incarico e lo fanno pure bene. Noi abbiamo scelto di farci guidare da una donna, a capo del partito, e col lavoro quotidiano le abbiamo affidato la guida della Nazione, cosa che le sta riuscendo benissimo. Ad avercene, altre così. La signorina Cecchettin ha tutta la nostra solidarietà per quanto accadutole, ma piuttosto che imbarcarsi in una crociata a senso unico, pretenda giustizia per la sorella nei confronti dell’unico responsabile, chi l’ha assassinata brutalmente. Perché le donne sono Sacre, e come dice un vecchio adagio, ” non si battono neanche con un fiore”…”