Franco Pasqualetti confermato alla vicepresidenza di UIR


Il presidente di Interporto Padova Franco Pasqualetti, è stato riconfermato alla vicepresidenza di UIR, Unione Interporti Riuniti, che rappresenta gli Interporti italiani

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Il presidente di Interporto Padova Franco Pasqualetti, è stato riconfermato alla vicepresidenza di UIR, Unione Interporti Riuniti, l’associazione che rappresenta gli Interporti italiani. L’assemblea ha riconfermato Matteo Gasparato, presidente dell’Interporto Quadrante Europa di Verona alla presidenza dell’associazione. Il vicepresidente Franco Pasqualetti ha ricevuto alcune importanti deleghe: Rapporti con il Ministero dell’Ambiente, Legge Quadro in tema di Interporti, Riflessi delle Normative (leggi Madia, Severino ecc) sulle strutture Interportuali, Tematica IMU.

“Ringrazio l’assemblea di UIR e il presidente Gasparato per avermi rinnovato la fiducia e incaricato di seguire alcuni temi chiave per il futuro degli Interporti italiani – sottolinea il vicepresidente Franco Pasqualetti – Gli interporti svolgono un ruolo chiave nella logistica moderna e sono attori fondamentali del percorso verso una logistica sostenibile. Anche per questo è bene che sia mantenuta una chiara distinzione tra gli interporti, che hanno e devono mantenere e sviluppare il loro ruolo di funzione pubblica al servizio di tutti gli operatori e le altre piattaforme logistiche certamente importanti ma che seguono altre logiche.

Inoltre siamo contrari alla proliferazione di nuove strutture al di fuori di una programmazione nazionale ed europea, perché la logistica per essere efficiente deve essere un sistema integrato perfettamente equilibrato. Un altro tema su cui dobbiamo lavorare è quello dell’IMU che gli interporti pagano per i propri magazzini.

Un anno fa una sentenza della Corte di Giustizia Tributaria del Friuli Venezia Giulia, ci è venuta incontro con sentenza che stabilisce che gli immobili di un interporto sono strumentali all’interporto stesso, perché le merci non possono essere abbandonate all’aperto, in attesa della loro successiva destinazione e ciò per ovvie ragioni di sicurezza, igiene, e, comunque, di ordine pubblico.

E ancora ha sottolineato che l’attività degli interporti, quali organismi di diritto pubblico deve qualificarsi come servizio pubblico senza che a ciò osti che l’attività imprenditoriale sia svolta dalle società di gestione dell’interporto stesso o da privati.

È evidente che per i bilanci delle società essere esentati dal pagamento dell’IMU, sempre molto oneroso, permetterebbe di avere risorse da investire nel potenziamento e nell’efficienza delle strutture, in un momento nel quale ci si chiede giustamente di fare la nostra parte per rendere più sostenibile ed efficiente il trasporto delle merci.”