In Italia 40 milioni di autovetture per 60 milioni di abitanti: siamo secondi in UE


40milioni di autovetture a fronte di 60milioni abitanti: l’Italia seconda solo al Lussemburgo per macchine private per numero di abitanti

Dal 2035 addio alle auto a benzina, diesel e gpl: il CITE, Comitato interministeriale per la Transizione ecologica, ne vieta la vendita

40milioni di autovetture a fronte di 60milioni abitanti è questo il dato che emerge dallo studio dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) presentato a Earth Technology Expo, la manifestazione dedicata alle idee, ai progetti, agli investimenti e alle infrastrutture green per l’adattamento climatico e la tutela dei cittadini e delle aree urbane dai grandi rischi naturali.

Un record negativo, che pone l’Italia al secondo posto in Europa – dopo il Lussemburgo – nella classifica dei Paesi con più autovetture private per cittadino.

Curato da Forum Nazionale degli Utenti Copernicus e da Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), il panel tenutosi questo pomeriggio ad Earth Technology Expo dal titolo I dati di osservazione della Terra a supporto della mobilità sostenibile ha presentato un’overview sul trasporto privato, sul servizio di trasporto pubblico e sulla mobilità dolce, unite all’utilizzo di tecnologie satellitari per ottimizzarne l’implementazione.

Come emerge dall’intervento di Marco Faticanti, tecnologo dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), le immagini satellitari rappresentano uno strumento dalle alte potenzialità in quanto in Italia «nel 2022, abbiamo superato un parco auto di 40milioni di vetture che, rispetto ai circa 60 milioni di abitanti, rappresenta un dato troppo numeroso, il secondo più alto in Europa. Grazie alle immagini satellitari, potremmo capire come le automobili vengono collocate e parcheggiate sul territorio, quanto suolo pubblico occupano e come questo potrebbe essere invece utilizzato per piste ciclabili, socialità, pedonalità». Per migliorare i dati sulla mobilità sostenibile «è necessario uno sforzo culturale» sostiene Faticanti che invita a parcheggiare il proprio veicolo a uno o due chilometri di distanza dalla suola o dal proprio posto di lavoro per il cosiddetto “ultimo miglio a piedi”, un’abitudine suggerita anche dall’OMS che consiglia di fare almeno 10mila passi al giorno.

Ad accreditare l’importanza di incentivare il trasporto pubblico e la mobilità dolce arrivano anche i dati riportati da Antida Aversa della Direzione per l’Educazione Stradale, la Mobilità e il Turismo di Automobile Club d’Italia (ACI), che rileva nel 2022 un totale annuo di 165.889 incidenti di cui 3159 mortali e un bilancio giornaliero di 9 morti su 454 incidenti stradali. Le pericolosità del trasporto privato si aggiunte al pesante dato sull’incidenza della spesa per l’incidentalità stradale rispetto alla spesa pubblica italiana: 17.9 miliardi di euro spesi nel 2022, corrispondenti allo 0.9% del nostro PIL.