Disponibile in digitale “Happy Run” il nuovo lavoro discografico del batterista russo Sasha Mashin, in Italia da rifugiato politico
Disponibile dal 6 ottobre, “Happy Run” l’album jazz del batterista russo Sasha Mashin edito da Birdbox Records di Lorenzo Vella che vede la partecipazione di due artisti straordinari, il sassofonista Rosario Giuliani e il contrabbassista Makar Novikov. Primo album realizzato in Italia dove, da due anni, Mashin ha scelto di vivere dopo l’inizio della guerra ucraino-russa.
Viveva a Mosca, Sasha Mashin, dove aveva un posto di primo piano nel fermento culturale e musicale cittadino. Due in particolare erano le attività a cui rivolgeva gran parte del suo tempo: “Sasha Mashin Happy Lab“, un laboratorio dedicato alla musica jazz che si teneva una volta alla settimana nel principale jazz club di Mosca; e il “Sasha Mashin Happy Run” dove ci si incontrava tra amici per correre (10 km) e chiacchierare una volta alla settimana. L’idea del laboratorio musicale era quella di cancellare la barriera tra il pubblico e il palco, per coniugare comunicazione informale, concerti e scambi di idee; in poco tempo il laboratorio è diventato appuntamento fisso per la buona musica ma anche luogo di incontro di persone creative che hanno condiviso idee e inventato nuovi progetti. Come il laboratorio musicale anche l’appuntamento sportivo amatoriale è diventato attrattivo e molti dei frequentatori erano gli stessi dell’“Happy Lab”: le regole erano semplici, “finché si corre, si puoi imparare tutto quello che si vuole”, e non solo dal creatore di questo appuntamento, Mashin per l’appunto, ma anche da tutti i musicisti e dalle persone coinvolte nella 10 km, tra cui professionisti dei più svariati settori. L’inizio della guerra ha poi cambiato radicalmente gli equilibri non solo a livello internazionale ma anche e soprattutto nella vita delle persone.
Sasha Mashin ha continuato a “correre” non solo metaforicamente. Arrivando in Italia, da rifugiato politico, ha trovato nuovi amici: musicisti eccezionali che hanno saputo accoglierlo come persona e come artista. Oggi il batterista russo, si sente di poter chiamare Roma la sua “casa” e gli amici ritrovati e quelli nuovi “la sua famiglia”. «Ho la sensazione di aver finalmente finito la mia corsa – racconta Sasha Mashin nelle sue note di copertina – per la prima volta da molto tempo, mi sento sinceramente felice. Se una volta l’idea dell’emigrazione mi riempiva di terrore esistenziale, in realtà, non mi sembra nemmeno di essermi allontanato da casa. Gli italiani sono così aperti, amichevoli e di supporto che mi sembra di aver completato una maratona e raggiunto il traguardo. Sono a casa».
“Country of Obscurantism” (Paese dell’Oscurantismo), il titolo di questa composizione, suggerisce che non deve necessariamente essere bella, e questo aiuta l’artista a condividerla con il cuore più leggero. “Prometto che continuerò con i miei tentativi e, forse, un giorno scriverò qualcosa di più bello con un sottofondo più gioioso”. Nell’album sono presenti la bellissima composizione di Makar Novikov “Yellow Blues”, la magnifica forma in tre parti “Suite et Poursuite” di Rosario Giuliani, la ballata “Darn That Dream” di Jimmy Van Heusen e persino un pezzo da “The Rite of Spring”, del compositore più amato dall’artista, Igor Stravinsky (“Introduction, Les Augures printaniers”), combinato con la composizione “Hey, It’s Me You Are Talkin’ To” di Victor Lewis (musica che l’artista è convinto sia stata ispirata dallo stesso Stravinsky).
“Una delle esperienze più belle legate alla corsa – racconta Sasha – è la possibilità di pensare e pianificare durante la corsa. In questi momenti, la chimica del cervello cambia in modo significativo, producendo più serotonina e dopamina, e puoi pensare in modo più chiaro e con precisione. Correndo regolarmente, ho capito una cosa importante: non puoi scappare da te stesso. Ma puoi scappare dall’oscurità, sia dentro che fuori di te. Correre è uno sport intelligente. Corri felice!”
Biografia
Tracklist:
- Country of obscurantism (Sasha Mashin) 09:11
- Yellow Blues (Makar Novikov) 08:29
- Hey it’s spring (Igor Stravinsky) 06:44
- Darn that dream (Jimmy Van Heusen) 06:06
- Suite et poursuite (Rosario Giuliani) 16:17