Asma pediatrico di tipo 2: benefici con dupilumab


Asma pediatrico di tipo 2: secondo i risultati dello studio VOYAGE, dupilumab migliora tassi di risposta della funzione polmonare

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Un numero maggiore di bambini asmatici di tipo 2 trattati con dupilumab rispetto al placebo ha soddisfatto i criteri di risposta nelle misurazioni della percentuale predetta di FEV1 (ppFEV1) a 12 settimane. Questo il risultato principale di un’analisi post-hoc dello studio LIBERTY ASTHMA VOYAGE, presentata al congresso ERS, che ha anche documentato una riduzione dei tassi di esacerbazione e un miglioramento della funzione polmonare dei piccoli pazienti “responder”.

Razionale e obiettivi dell’analisi post-hoc
L’asma, come è noto, rappresenta la malattia cronica di più frequente riscontro in età pediatrica, associandosi ad alterazioni della funzione polmonare, e può rappresentare un fattore di rischio di anomalie della crescita polmonare e di malattia polmonare cronico ostruttiva in età adulta.

“La persistente compromissione della funzionalità polmonare nei bambini con asma moderata o grave non controllata è associata a una riduzione della qualità della vita e a un rischio a lungo termine di esacerbazioni e morbilità respiratoria – ha dichiarato Theresa W. Guilbert (direttrice del the Asthma Center at Cincinnati Children’s Hospital e professoressa presso il dipartimento di Pediatria dell’Università di Cincinnati) nel corso della presentazione dello studio al congresso.

L’infiammazione di tipo 2 rappresenta il fattore scatenante più frequente di asma in età pediatrica. Dupilumab è un farmaco biologico che blocca la componente condivisa del recettore per IL-4 e IL-13, che Guilbert ha ricordato essere fattori chiave e centrali dell’infiammazione di tipo 2.

L’anticorpo monoclonale completamente umano è risultato clinicamente efficace tra i bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni che avevano un’asma di tipo 2 non controllato, di grado moderato-severo, con un profilo di sicurezza generalmente accettabile, nello studio di fase 3 LIBERTY ASTHMA VOYAGE.

Nello specifico, da questo trial è emerso che il trattamento add on con dupilimab 100/200 mg ogni 2 settimane (q2w) ha ridotto, rispetto al placebo, le esacerbazioni asmatiche gravi e migliorato i valori di ppFEV1 pre-broncodilatazione in bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni con asma di tipo 2 non controllato, di grado moderato-severo.

Nell’analisi post-hoc di questo trial presentata al congresso, i ricercatori hanno valutato: 1) i tassi di responder della funzione polmonare alla settimana 12 e alla settimana 52 – con particolare attenzione alla proporzione di pazienti che avevano ottenuto miglioramenti clinicamente significativi di almeno il 5% o il 10% dei valori di ppFEV1 pre-broncodilatatore – e il tasso annualizzato aggiustato di esacerbazioni gravi dalla settimana 12 alla 52 tra questi responder.

Risultati principali
I pazienti dello studio VOYAGE erano stati sottoposti, come ricordato sopra, a trattamento add on con dupilumab 100/200 mg in base al loro peso corporeo, oppure a trattamento con placebo ogni 2 settimane per 52 settimane.
A 12 settimane, una percentuale maggiore di pazienti del gruppo di trattamento con dupilumab rispetto al gruppo placebo ha ottenuto miglioramenti dei valori di ppFEV1 pre-BD di almeno il 5% [59,7% (IC95%: 53,2%-66,1%) vs. 50% (IC95%: 40,5%-59,5%] o almeno il 10% [44,9% (IC95%: 38,5%-51,5%) vs. 31,6% (IC95%: 23,2%-40,9%)].

I tassi annualizzati di esacerbazioni gravi tra i bambini che hanno ottenuto miglioramenti pari o superiori al 5% relativi ai valori di ppFEV1 pre-BD sono stati pari a 0,626 (IC95%: 0,38-1,03) nel gruppo placebo e a 0,251 (IC95%: 0,16-0,41) nel gruppo dupilumab (p<0,01). Ciò equivale a dire che, a 12 settimane, il trattamento con dupilumab in questa sottopopolazione di pazienti responder ha ridotto i tassi di esacerbazione annualizzata grava del 60% rispetto al gruppo placebo.

Inoltre i tassi annualizzati di esacerbazioni gravi tra i bambini che hanno ottenuto miglioramenti pari o superiori al 10% relativi ai valori di ppFEV1 pre-BD sono stati pari a 0,744 (IC95%: 0,42-1,31) nel gruppo placebo e a 0,304 (IC95%: 0,19-0,50) nel gruppo dupilumab (p<0,05). Ciò equivale a dire che, a 12 settimane, il trattamento con dupilumab in questa sottopopolazione di pazienti responder ha ridotto i tassi di esacerbazione annualizzata grave del 59% rispetto al gruppo placebo.

Da ultimo, i pazienti che hanno ottenuto miglioramenti pari o superiori del 5% o del 10% relativi ai valori di ppFEV1 pre-BD a 12 settimane hanno sostanzialmente preservato i benefici raggiunti nel corso dell’intera durata dello studio (52 settimane).

Riassumendo
In conclusione, i risultati di questa analisi post-hoc dello studio VOYAGE hanno dimostrato che dupilumab, sia a 12 che a 52 settimane ha migliorato in modo significativo rispetto al placebo i valori di ppFEV1. Una proporzione più ampia di pazienti pediatrici trattata con il farmaco bioogico ha soddisfatto i criteri di risposta nelle misurazioni di ppFEV1 e ha sperimentato tassi significativamente ridotti di esacerbazioni gravi.

Dupilumab è indicato nei bambini di età compresa tra 6 e 11 anni come trattamento di mantenimento aggiuntivo per asma grave con infiammazione di tipo 2, caratterizzato da aumento degli eosinofili ematici e/o aumento della frazione di ossido nitrico esalato (FeNO), non adeguatamente controllati con corticosteroidi per via inalatoria (ICS) a dose da media ad alta più un altro medicinale per ii trattamento di mantenimento.

Bibliografia
Guilbert T et al. Dupilumab improves lung function responder rates in children with type 2 asthma in the VOYAGE study. Abs PA2090; ERS 2023, Milano.