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Il debutto di Andrés Orozco-Estrada all’Orchestra Rai su Rai 5

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Tra Mozart e Musorgskij, stasera su Rai 5 il debutto di Andrés Orozco-Estrada come Direttore principale dell’Orchestra Rai

Il primo concerto di Andrés Orozco-Estrada sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dopo la sua nomina a Direttore principale della compagine: un appuntamento che Rai Cultura propone venerdì 1° dicembre alle 21.15 su Rai 5. Andrés Orozco-Estrada, nato a Medellín, in Colombia, nel 1977, ha debuttato con l’Orchestra Rai nel maggio 2022 e nell’ottobre di quest’anno ha iniziato una collaborazione di tre anni che lo porterà sul podio della Rai più volte in stagione e in tournée.

È stato a capo di compagini come l’Orchestra della Radio di Francoforte, i Wiener Symphoniker e la Houston Symphony. Dalla stagione 2025/2026 diventerà Generalmusikdirektor della Città di Colonia, prendendo le redini della Gürzenich Orchestra e dell’Opera della città tedesca, una delle più importanti metropoli culturali europee. Dirige abitualmente orchestre come i Wiener e i Berliner Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, la Gewandhausorchester di Lipsia e quella del Concertgebouw di Amsterdam.

In apertura Orozco-Estrada propone la celebre Sinfonia n. 41 in do maggiore KV 551 di Wolfgang Amadeus Mozart detta “Jupiter”. Composta in un periodo difficile per il musicista austriaco, dato da incertezze economiche, affettive e psichiche, la pagina è caratterizzata da un tono grandioso e olimpico, e conclude il ciclo delle sue ultime tre sinfonie, scritte in soli tre mesi tra giugno e agosto del 1788.

Nella seconda parte, vengono eseguiti i “Quadri di un’esposizione” di Modest Musorgskij, proposti nell’orchestrazione realizzata nel 1922 da Maurice Ravel. L’occasione di una visita alla mostra postuma di disegni dell’amico architetto Viktor Hartmann, fornì a Musorgskij, nel 1874, lo spunto per una suite di pezzi pianistici di potente fantasia che, fra una Promenade e l’altra nelle sale dell’esposizione, descrive dieci quadri dietro cui si celano altrettanti stati d’animo. Ravel, sul quale la musica russa e in particolare quella di Musorgskij esercitò una grande attrattiva, fu talmente conquistato dal fascino dei Quadri che ne realizzò una versione orchestrale divenuta celebre per la sua ricchezza coloristica.

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