Patata Gate: la Corte d’Appello di Bologna ha assolto, con formula piena nonostante l’intervenuta prescrizione, Grazia Romagnoli dall’accusa di corruzione tra privati
Oggi la Corte d’Appello di Bologna ha assolto, con formula piena nonostante l’intervenuta prescrizione, Grazia Romagnoli dall’accusa di corruzione tra privati, mossale nell’ambito della vicenda ribattezzata “Patata Gate”, risalente al 2013.
Questa decisione segue quanto già stabilito dal Tribunale Penale di Bologna che, nel gennaio di quest’anno, con sentenza oggi irrevocabile, ha assolto Giulio Romagnoli, Roberto Chiesa, Claudio Gamberini e la Romagnoli F.lli s.p.a per lo stesso fatto, accertandone la totale insussistenza.
Con la sentenza odierna, la Corte d’Appello ha assolto anche Michele Manenti, dipendente della Romagnoli F.lli s.p.a, assistitito dall’avv. Daniela Goldoni, dall’ accusa di auto-calunnia e calunnia nei confronti di uno degli investigatori che svolsero le indagini.
Questa sentenza chiude in via definitiva una vicenda che ha avuto un ampio e prolungato risalto mediatico negativo per tutte le persone coinvolte e per l’azienda bolognese, oggi finalmente riabilitati.
Grazia Romagnoli, insieme agli avvocati Nicola Santi e Maddalena Rada che l’hanno assistita in questi anni, esprime “grande soddisfazione per la assoluzione, che finalmente rende giustizia alla correttezza del suo operato”.
Questa vicenda dimostra ancora una volta che i fatti devono essere accertati nelle sedi competenti.