Annunciata la riforma dei reati penali fallimentari durante il 30° convegno promosso dall’Associazione Albese Studi di Diritto Commerciale
Durante il 30° convegno dell’Associazione Albese Studi di Diritto Commerciale, nell’Auditorium del Centro Ricerche Ferrero, ad Alba, un autorevolissimo panel di economisti, magistrati, avvocati e commercialisti ha tracciato un quadro articolato ed esaustivo dell’applicazione del codice della crisi in Italia e in Europa.
Di assoluta attualità gli interventi del viceministro Francesco Paolo Sisto e del professor Antonio Bricchetti, a capo della Commissione di riforma dei reati fallimentari, che si sono soffermati sull’imminente promulgazione del correttivo alla norma e sull’annuncio della riforma dei reati penali fallimentari.
Bricchetti ha concluso annunciando: «La Commissione ha rivisto completamente l’articolo 236 l.fall. per concordato ed accordi di ristrutturazione, tenendo conto delle peculiarità di queste fattispecie rispetto ai casi in cui non vi è liquidazione dell’impresa».
Il senatore Sisto ha dichiarato, infatti, che la riforma dei reati fallimentari è ormai in dirittura d’arrivo e che il testo è stato consegnato al Ministro e all’Ufficio legislativo. Sisto, durante il suo intervento, ha chiarito ulteriormente le linee guida del codice, pensato per non criminalizzare l’imprenditore, nella consapevolezza che in un’impresa possano insorgere delle problematiche, ma che non tutto debba essere sanzionato.
Ad illustrare le attività della Commissione legislativa per la riforma dei reati fallimentari è stato invitato il suo presidente, prof. Antonio Bricchetti, che ha dichiarato: «Sono state previste sanzioni per fatti di distrazione gravi ed è stato ammesso il comportamento riparatorio per evitare la condanna. Si muove in questo senso anche il buon esito delle procedure concorsuali. La riforma, inoltre, distingue nettamente le ipotesi dolose da quelle colpose e viene evitata la responsabilità per fatti risalenti al periodo in cui ancora l’insolvenza non c’era».
Sandro Pettinato, vicesegretario nazionale di UnionCamere, ha commentato i dati relativi alla composizione negoziata, in poco più di un anno di applicazione: «I dati raccolti da UnionCamere confermano che ricorrono a questo istituto giuridico non solo le piccole e medie imprese, ma anche i grandi gruppi», ha dichiarato Pettinato, rimarcando come abbia permesso di salvare oltre 6.000 posti di lavoro.
Non è mancata l’occasione di ripercorrere la storia di questi tre decenni di studi scientifici cui sono stati dedicati i convegni celebrati nell’arco del trentennio, e di conseguenza l’evoluzione del diritto commerciale, soprattutto del diritto della crisi e dell’insolvenza, in Italia.
A tracciare il profilo di questi 30 anni di studi e riforme, Luciano Panzani, già presidente della Corte d’Appello di Roma e da sempre a capo del Comitato scientifico del convegno di Alba.
Panzani ha sottolineato: «Gli stessi titoli di queste 34 sessioni testimoniano puntualmente l’evoluzione della materia. Si spazia infatti dall’istituzione del registro delle imprese (1994 – anno di fondazione), alla nuova legge di diritto internazionale privato (1995), dalla responsabilità nella gestione stragiudiziale dell’insolvenza (1996), alle tematiche societarie, fino alla prima riforma del diritto concorsuale nel 2005. Nel 2008 dopo la crisi dei subprime, il convegno albese ha affrontato il tema delle grandi insolvenze e ospitato, tra i relatori, i giudici americani dei casi Chrysler e Lehman Brothers. Pur risultando impossibile elencare tutti gli argomenti affrontati, occorre ricordare che il Convegno ha discusso puntualmente gli elaborati della prima e seconda Commissione Rordorf, che darà vita al nuovo codice della crisi, e più recentemente le conseguenze della Direttiva UE Insolvency del 2019. Da ultimo ha dibattuto e dibatte i risultati dei lavori della Commissione Pagni e il testo finale del nuovo codice della crisi che essa ha prodotto».
Ai lavori congressuali hanno preso parte 1.001 utenti, tra coloro che sono intervenuti in presenza e quanti hanno partecipato on line, in live streaming, maturando crediti formativi necessari per l’aggiornamento professionale e lo svolgimento della professione.
Grande successo ha infine ottenuto il concerto, aperto a tutta la cittadinanza, del maestro Michele Campanella che ha eseguito magistralmente un programma per pianoforte con brani di Scarlatti e Mussorgsky.