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La pandemia Covid ha portato a un aumento dei casi di diabete negli USA

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Durante la pandemia di Covid-19 tra i bambini e gli adolescenti statunitensi sono aumentati i tassi di incidenza per le diagnosi di diabete di tipo 1 e di tipo 2

Durante la pandemia di Covid-19 tra i bambini e gli adolescenti statunitensi sono aumentati i tassi di incidenza per le diagnosi di diabete di tipo 1 e di tipo 2 rispetto al periodo dal 2016 al 2019, come rilevato da uno studio pubblicato su JAMA Network Open.

«In questo studio di coorte condotto su giovani con meno di 20 anni, i tassi del diabete di nuova insorgenza sono aumentati durante la pandemia di Covid, in particolare in specifici gruppi etnici e razziali» ha affermato il primo autore Matthew Mefford, ricercatore presso il dipartimento di ricerca e valutazione del consorzio medico Kaiser Permanente Southern California (KPSC). «Questi risultati evidenziano l’importanza per i medici e gli operatori sanitari di effettuare uno screening attento per il diabete a insorgenza giovanile e, insieme alle famiglie, di promuovere uno stile di vita sano per i bambini di tutte le età».

Il diabete a esordio giovanile è una grave condizione cronica che espone gli individui al rischio di complicanze precoci, comorbilità e mortalità eccessiva, in particolare tra quanti sviluppano il diabete di tipo 2 e gli appartenenti a gruppi di minoranze razziali ed etniche. Studi precedenti hanno riferito che, oltre ai tradizionali fattori di rischio, i virus respiratori tra cui l’influenza possono avere un impatto sulla suscettibilità alla malattia metabolica e innescare risposte autoimmuni in individui che manifestano i sintomi clinici del diabete di tipo 1.

Di recente la ricerca ha anche dimostrato che il legame del coronavirus tramite i recettori dell’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2) danneggia le cellule delle isole pancreatiche e può causare diabete acuto, e in pazienti con infezione da Covid-19 senza precedenti indicatori di rischio di diabete sono state osservate iperglicemia e resistenza all’insulina. A questo va aggiunto che durante la pandemia potrebbero essere stati esacerbati i fattori di rischio del diabete, come una ridotta attività fisica con un aumento delle sedentarietà, disturbi del sonno e una maggiore assunzione di alimenti trasformati, hanno premesso gli autori.

Maggiore incidenza di diabete tra i più giovani durante la pandemia
I ricercatori hanno condotto uno studio di coorte retrospettivo su bambini e adolescenti fino a 19 anni di età che dal 2016 al 2021 erano stati gestiti dal KPSC, un sistema integrato di fornitura di assistenza sanitaria con circa 4,8 milioni di membri in un’area di servizio che comprende oltre il 20% della popolazione della California meridionale.

I soggetti coinvolti sono stati considerati affetti da diabete se presentavano due o più diagnosi in giorni separati, una diagnosi di diabete e una prescrizione ambulatoriale di un farmaco per il diabete, una diagnosi e due o più risultati di laboratorio anomali indicativi di diabete o una diagnosi di diabete alla dimissione ospedaliera più un indicatore ambulatoriale di diabete. Il tipo di malattia è stato determinato tramite i codici diagnostici.

Sono stati raccolti dati demografici, indice di massa corporea (BMI), risultati di laboratorio e utilizzo dell’assistenza sanitaria. Durante l’intero periodo di studio a 1.200 giovani è stato diagnosticato il diabete di tipo 1, a 1.100 il diabete di tipo 2 e 63 soggetti hanno ricevuto una diagnosi di diabete senza specificazione del tipo.

Il tasso di incidenza del diabete di tipo 1 è stato più elevato dal 2020 al 2021 rispetto al periodo 2016-2019 (rapporto del tasso di incidenza, IRR, 1,17) ed è aumentato nella fascia di età compresa tra i 10 e i 19 anni (IRR = 1,17), tra i maschi (IRR = 1,18) e nei giovani ispanici (IRR = 1,21).

Anche il tassi di incidenza del diabete di tipo 2 è stato più elevato nel periodo 2020-2021 rispetto al periodo 2016-2019 (IRR = 1,62) ed è aumentato nella fascia di età compresa tra i 10 e i 19 anni (IRR = 1,63), nelle femmine (IRR = 1,44), nei maschi (IRR = 1,83), nei giovani neri (IRR = 1,95) e nei bambini ispanici (IRR = 1,61).

Quando i tassi di incidenza sono stati analizzati trimestralmente, quello relativo al diabete di tipo 1 è sceso da 26,2/100mila anni-persona nel primo trimestre del 2016 a 18,3 nel quarto trimestre del 2021, anche se durante lo stesso periodo sono aumentati per i bambini di età compresa tra 0 e 9 anni e per i giovani asiatici e delle isole del Pacifico.

Il tasso di diagnosi di diabete di tipo 2 è invece aumentato, passando da 18,4/100mila anni-persona nel primo trimestre del 2016 a 20,3 nel quarto trimestre del 2021. Aumenti del tasso di diabete di tipo 2 sono stati osservati in tutti i gruppi di età, maschi, asiatici e giovani delle isole del Pacifico, bambini neri e giovani bianchi. Tra il secondo e il quarto trimestre del 2020 è stato registrato notevole aumento delle diagnosi di diabete di tipo 2 nei giovani neri e ispanici.

«In questo studio non abbiamo esaminato le ragioni specifiche dell’aumento del diabete di nuova insorgenza durante la pandemia, anche se ricerche precedenti hanno suggerito, tra le altre ragioni, gli effetti biologici dell’infezione da Covid e l’adozione di uno stile di vita meno salutare» ha osservato Mefford. «Sono necessari ulteriori studi per analizzare i fattori di rischio fisiologici e comportamentali per i bambini e gli adolescenti a cui è stato diagnosticato il diabete di nuova insorgenza nel corso del 2020 e del 2021».

Referenze

Mefford MT et al. Incidence of Diabetes Among Youth Before and During the COVID-19 Pandemic. JAMA Netw Open. 2023 Sep 5;6(9):e2334953. 

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