Scoperto nuovo materiale fotocatalitico a base di Ossido di Titanio che presenta una maggiore attività e selettività rispetto all’Ossido in purezza
Un team di ricerca del College of Engineering della Drexel University con a capo il Professor Michel W. Barsoum del Dipartimento di Scienza e Ingegneria dei Materiali ha scoperto un nuovo materiale fotocatalitico a base di Ossido di Titanio che presenta una maggiore attività e selettività rispetto all’Ossido in purezza.
Il materiale composito formato da nanotubi di Ossido di Titanio rivestiti da uno strato di polimero organico, che funge da conduttore elettrico, ha il compito di trasferire gli elettroni dall’Ossido alla superficie del materiale evitando la loro ricombinazione e aumentando l’efficienza della fotocatalisi. Il nuovo materiale ha la capacità di assorbire la luce visibile e di abbattere due comuni inquinanti dell’acqua: la rodamina 6G e il cristalvioletto mantenendo il rinomato effetto antibatterico dell’Ossido. Questi due inquinanti dell’acqua sono dei coloranti comunemente usati in settori come quello della tintura dei tessuti, la stampa e la cosmetica. Sono tossici per gli organismi acquatici e per l’uomo e causano effetti nocivi come: allergie, irritazioni, mutagenesi e cancerogenesi. Gli studiosi hanno sottoposto il materiale a diverse prove di fotocatalisi, usando una lampada a LED bianca come fonte luminosa. Hanno osservato che il materiale è stato in grado di degradare completamente i due coloranti in meno di due ore, a differenza dell’Ossido di Titanio puro che ha mostrato una bassa attività. Inoltre il materiale non ha subito alcuna perdita di attività dopo cinque cicli di utilizzo.
Questa scoperta potrebbe essere utilizzata nei sistemi di depurazione dell’acqua sia a livello industriale che domestico.Il team ha dichiarato di voler continuare a perfezionare il materiale con l’obiettivo di renderlo il più ecologico ed economico possibile così da poter essere adoperato in forma diffusa per la depurazione delle acque. La fotocatalisi si presenta come una delle più promettenti in quanto sfrutta la luce per innescare reazioni chimiche che degradano gli inquinanti senza produrre ulteriori rifiuti.