Il cambiamento climatico combinato con le attività agricole ha prodotto una minore presenza di insetti impollinatori: produzione di caffè a rischio
Il dottor Joe Millard a capo dello studio condotto dall’Università College Londra in partnership con il Museo di Storia Naturale di Londra ha analizzato i rischi per le colture tropicali come caffè e cacao derivanti dalla diminuzione di insetti impollinatori. Lo studio ha esaminato un totale di 1507 aree di coltivazione in tutto il mondo e catalogato 3080 specie di insetti impollinatori. Il cambiamento climatico combinato con le attività agricole ha prodotto una minore presenza di insetti impollinatori come api, farfalle e vespe che trasportando il polline di fiore in fiore consentono l’impollinazione e la creazione dei frutti. È stata rilevata anche una minore biodiversità nelle specie dedite a questa pratica.
I rischi sono maggiormente localizzati in aree come l’Africa sub sahariana, il sud est Asiatico e l’America settentrionale. Queste rilevazioni hanno una risonanza a livello globale e vanno a colpire tutte le colture dipendenti da impollinazione. Per alcune tipologie di produzione si potrebbe procedere all’impollinazione manuale ma questo comporterebbe maggiore manodopera e maggiori costi. Dallo studio emerge come i tropici siano tra le aree maggiormente vulnerabili dove si coltivano, oltre caffè e cacao, anche mango e angurie . Colture fondamentali per le economie locali che forniscono tutto il mondo di questi prodotti.
Le soluzioni individuate riguardano la protezione degli habitat e degli insetti in prima battuta grazie anche alla riforestazione, questa prima via risulta una valida soluzione anche per aiutare la diversificazione degli insetti impollinatori. L’uso di pesticidi più ecosostenibili affiancati a pratiche agricole meno invasive porterebbe un contributo considerevole ed in ultimo una sensibilizzazione della popolazione sull’importanza degli insetti. Alcune realtà come X-Polli:Nation, progetto rivolto alle scuole in Italia e nel Regno Unito, ha lo scopo di monitorare gli insetti, creare degli habitat adatti alle varie tipologie di impollinatori e di comunicare l’importanza di queste specie per tutto l’ecosistema