Site icon Corriere Nazionale

Prevenzione cardiovascolare con statine efficace anche negli anziani

Una confezione di farmaci, statine in pasticche

I benefici primari in termini di prevenzione derivanti dall’abbassamento del colesterolo LDL risultano simili tra gli utilizzatori di statine indifferentemente dall’età

I benefici primari in termini di prevenzione derivanti dall’abbassamento del colesterolo LDL risultano simili tra gli utilizzatori di statine di età sia inferiore che superiore ai 70 anni, secondo uno studio di coorte nazionale danese, pubblicato sul “Journal of American College of Cardiology” (JACC).

Il raggiungimento di ogni riduzione di 1 mmol/L del colesterolo LDL è stato associato a un minor rischio di eventi vascolari maggiori in individui più anziani (HR 0,77, IC 95% 0,71-0,83) e più giovani (HR 0,76, IC 95% 0,71-0,80) dopo 2,5 anni di follow-up, a partire da 1 anno dopo l’inizio della terapia ipolipemizzante con statine da sole o con altri agenti.

Gli eventi prevenuti – indipendentemente dal limite di età – sono stati un composito di sindrome coronarica acuta, ictus non emorragico e rivascolarizzazione coronarica, tutti ridotti in modo simile in un’analisi separata utilizzando un cut-off di 75 anni, riferiscono i ricercatori guidati da Niklas Andersson, dello Statens Serum Institut di Copenhagen (Danimarca).

«Qualsiasi potenziale beneficio clinico dovrebbe essere bilanciato rispetto al potenziale di danno, e questo studio non ha valutato la sicurezza del trattamento ipolipemizzante in base all’età» fanno comunque notare gli autori.

Attese conferme dal trial STAREE
Dato che il disegno dello studio osservazionale ha lasciato spazio a confondenti residui, si prevedono prove più solide dal grande trial in corso STAREE, il cui completamento è previsto per il 2025, che include pazienti di età superiore ai 70 anni senza malattia cardiovascolare aterosclerotica (CVD) randomizzati ad) atorvastatina o placebo.

Ampiamente accettato per la prevenzione CV secondaria negli anziani, l’abbassamento dei lipidi è più controverso in prevenzione primaria a causa delle preoccupazioni sia per il deterioramento cognitivo e il danno muscolare in questa popolazione – sia per le prove limitate.

«L’evidenza da studi clinici condotti con trattamenti che abbassano il colesterolo LDL ha dimostrato che il rischio relativo di eventi vascolari maggiori è ridotto di circa un quinto per ogni mmol/L di abbassamento del colesterolo LDL» osservano Andersson e colleghi.

«Per gli individui più anziani, tuttavia, i dati a sostegno del beneficio del trattamento di abbassamento del colesterolo LDL per la riduzione del rischio cardiovascolare sono scarsi perché gli anziani sono generalmente sottorappresentati nei singoli studi» precisano.

Di conseguenza, le linee guida statunitensi ed europee approvano solo debolmente le statine per la prevenzione primaria nelle persone anziane. La U.S. Preventive Services Task Force ritiene che le prove siano insufficienti per raccomandare l’inizio dell’uso di statine in questo contesto dopo i 76 anni.

I risultati del presente studio danese sono in contrasto con una meta-analisi del 2019 pubblicata su “The Lancet” che riportava un’attenuazione del beneficio della terapia con statine ai fini della prevenzione primaria delle CVD nelle persone di età superiore ai 75 anni.

Riduzione del colesterolo LDL di circa il 45% in entrambe le coorti (sotto e sopra i 70 anni)
Per lo studio, il gruppo di Andersson si è basato sui registri danesi per identificare le persone senza storia di CVD aterosclerotica che avevano iniziato un trattamento con farmaci ipolipemizzanti in un periodo compreso dal 2008 al 2017. Gli individui idonei dovevano avere un paio di misurazioni del colesterolo LDL nel momento in cui avevano iniziato la terapia, utilizzare di solito statine da sole o in combinazione con altri farmaci ipolipemizzanti.

La coorte finale comprendeva 49.155 persone di età compresa tra 50 e 69 anni (53% donne, età media 60,2 anni) e 16.035 coetanei più anziani di età superiore ai 70 anni (57,5% donne, età media 75,5 anni).

In entrambi i gruppi, quasi l’80% ha iniziato un trattamento ipolipemizzante di intensità moderata. La coorte complessiva ha raggiunto una riduzione mediana del colesterolo LDL di 1,7 mmol/L, corrispondente a riduzioni percentuali mediane del colesterolo LDL di circa il 45% in entrambi i gruppi di età. L’abbassamento lipidico non ha conferito alcuna riduzione della mortalità né per i giovani né per gli anziani.

Bilanciamento dei rischi e dei benefici da discutere con il paziente
«Bilanciare rischio e beneficio è particolarmente cruciale nella prevenzione primaria, e ancora di più nella popolazione anziana, dove condizioni come le mialgie indotte da statine possono avere un impatto elevato» commenta Safi Khan, dello Houston Methodist DeBakey Heart and Vascular Center, in un editoriale di accompagnamento.

«In definitiva, i medici devono avere discussioni complete con i pazienti sui potenziali danni e benefici della terapia di riduzione del colesterolo LDL per guidare scelte di trattamento personalizzate informate» scrive.

Fonti:
Andersson NW, Corn G, Dohlmann TL, Melbye M, Wohlfahrt J, Lund M. LDL-C Reduction With Lipid-Lowering Therapy for Primary Prevention of Major Vascular Events Among Older Individuals. J Am Coll Cardiol. 2023 Oct 3;82(14):1381-1391. doi: 10.1016/j.jacc.2023.07.027. leggi

Khan SU. The Promise of Primary Prevention in Older Adults. J Am Coll Cardiol. 2023 Oct 3;82(14):1392-1394. doi: 10.1016/j.jacc.2023.08.005. leggi

Exit mobile version