Spondiloartriti: un BMI più elevato è risultato significativamente associato a livelli sierici di adalimumab ed etanercept più bassi e ad una maggiore attività di malattia
Stando ai risultati di uno studio osservazionale, pubblicato su Arthritis Research and Therapy, condotto in pazienti affetti da axSpA in trattamento a lungo termine con TNFi, un BMI più elevato è risultato significativamente associato a livelli sierici di adalimumab ed etanercept più bassi e ad una maggiore attività di malattia. Tali risultati suggeriscono di prendere in considerazione l’innalzamento del dosaggio del TNFi in uso prima di cambiarlo con un altro farmaco biologico nei pazienti con axSpA in sovrappeso/ obesi con bassi livelli sierici di TNFi a valle ed elevata attività di malattia.
Razionale e disegno dello studio
Come è noto, Il trattamento dell’axSpA prevede solitamente l’impiego di FANS e il ricorso alla fisioterapia nelle prime fasi di malattia. Se questo primo trattamento non riesce a controllare l’attività della malattia, il passo successivo è quello di iniziare un trattamento con un farmaco biologico, ad esempio a base di TNFi.
Va anche ricordato, però, che il trattamento con TNFi può accompagnarsi a insuccesso terapeutico e viene interrotto in circa la metà dei pazienti, a causa di un’attività di malattia persistentemente elevata, della perdita di risposta al trattamento o a causa del riscontro di effetti collaterali.
Studi precedenti hanno dimostrato che livelli sierici più bassi di TNFi sono associati ad un’alterata risposta terapeutica iniziale nei pazienti affetti da axSpA- La presenza di anticorpi anti-farmaco è stata ritenuta una delle ragioni dei bassi livelli di farmaco e dell’elevata attività di malattia. Inoltre, un BMI elevato sembra essere anch’esso legato alla presenza di bassi livelli di farmaco, in quanto alcuni studi condotti su pazienti affetti da axSpA hanno riscontrato un’associazione tra l’elevato BMI e un’alterata risposta al TNFi e livelli sierici più bassi di TNFi “a valle”.
Buona parte degli studi sui livelli sierici di farmaco “a valle”, però, erano stati condotti, fino ad ora, su pazienti che avevano iniziato la terapia con TNFi solo di recente.
Di qui il nuovo studio, avente l’obiettivo di valutare le misurazioni dei livelli sierici “a valle” del TNFi impiegato in relazione all’attività di malattia e al BMI in una popolazione totale di axSpA provenienti dalla pratica clinica quotidiana, includendo anche i pazienti sottoposti a terapia con TNFi di lungo corso.
A tal scopo, sono stati reclutati nello studio 55 pazienti con axSpA provenienti dalla coorte GLAS (Groningen Leeuwarden Axial Spondyloarthritis), dei quali erano note le misurazioni dei livelli sierici di TNFi durante le visite ambulatoriali di controllo.
E’ stato utilizzato il coefficiente di correlazione di Spearman per analizzare la relazione tra i livelli sierici “a valle”, l’attività di malattia e il BMI. Inoltre, i ricercatori hanno condotto un’analisi di regressione logistica per analizzare la relazione tra i livelli di farmaco terapeutico e l’attività della malattia, corretta per la presenza di potenziali fattori confondenti, compreso il BMI.
Dei 55 pazienti reclutati, 34 erano in trattamento con adalimumab e 21 con etanercept, aventi un’età media di 45 ± 12 anni; il 47% dei pazienti del campione era di sesso maschile, il BMI mediano era di 26,4 (IQR 23,9-32,5), mentrela durata mediana del trattamento era di 41 mesi (range 2-126).
Secondo le definizioni di Sanquin, il 47% dei pazienti presentava livelli sierici di farmaco “a valle” terapeutici. Non sono state documentate correlazioni significative tra i livelli di TNFi e l’attività di malattia (ASDAS-CRP: adalimumab: ρ = -0,16, p = 0,39; etanercept: ρ = -0,29, p = 0,20).
I livelli di TNFi erano moderatamente correlati al BMI (adalimumab: ρ = -0,48, p = 0,004; etanercept: ρ = -0,50, p = 0,021).
I pazienti con malattia attiva (ASDAS ≥ 2,1) hanno mostrato un BMI più elevato rispetto ai pazienti con malattia inattiva (mediana 29,7 vs. 24,6, p = 0,015).
Da ultimo, nelle analisi di regressione multivariabile, il BMI è stato identificato come l’unico fattore confondente nella relazione tra i livelli terapeutici di farmaco e il punteggio ASDAS di attività di malattia.
Punti di forza e di debolezza dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno notato come “…la principale limitazione di questo studio è che il numero di pazienti era troppo esiguo per eseguire analisi di sottogruppo robuste. Un’altra limitazione di questo studio è data dalla mancanza di dati sulla compliance ai farmaci. Tuttavia, tutti i pazienti avevano ricevuto istruzioni dettagliate sulla somministrazione del TNFi e ad ogni visita veniva richiesta ai pazienti l’ultima data di somministrazione del TNFi”.
Un ulteriore punto di debolezza dello studio deriva dal fatto che i valori di cutoff considerati per il range terapeutico e sottoterapeutico di adalimumab ed etanercept erano basati sui valori di riferimento di Sanquin, che si basano principalmente sulla ricerca nell’AR e non nell’axSpA, e soprattutto per etanercept era difficile ottenere una chiara finestra terapeutica. Poiché mancano dati conclusivi sui valori di cutoff, sulla specificità e sulla sensibilità, in questo studio ci si è concentrati, pertanto, principalmente sui livelli sierici “a valle” del TNFi come dati continui”.
Passando ai punti di forza dello studio, i ricercatori hanno ricordato di aver studiato pazienti provenienti dalla pratica clinica quotidiana, la maggior parte dei quali era in trattamento a lungo termine con TNFi, mentre le ricerche precedenti sui livelli sierici “a valle” dei TNFi si erano concentrate principalmente su pazienti che avevano iniziato da poco la terapia con questi farmaci.
Bibliografia
de Wolff L et al. High BMI is associated with lower TNF-α inhibitor serum trough levels and higher disease activity in patients with axial spondyloarthritis. Arthritis Res Ther 25, 202 (2023). https://doi.org/10.1186/s13075-023-03187-4
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