Il Parco Naturale Yala nello Sri Lanka si estende su quasi 1000 km2: le sue meraviglie raccontate a “Paradisi da salvare” su Rai 5
A guardarlo bene, lo Sri Lanka ha la forma di una lacrima, come se, simbolicamente, piangesse per essere stato separato dal subcontinente indiano. Si dice che fino al XV secolo esistesse un collegamento via terra tra l’isola di Ceylon e l’India. Ciò che invece si vede oggi è una serie di isolotti che formano un istmo, sebbene interrotto da bracci di mare con acque poco profonde, che rendono impossibile la navigazione. Questa lingua di terra, battezzata ‘Ponte di Adamo’ dai marinai musulmani del Medioevo che facevano tappa a Ceylon, diventò leggendaria.
L’abbondanza di piante e animali, infatti, rappresentavano per loro l’espressione tangibile del Paradiso voluto da Dio: il Giardino dell’Eden di Adamo ed Eva. Lo racconta l’ottava puntata della serie “Paradisi da salvare”, in onda domenica 10 dicembre alle 21.15 in prima visione su Rai 5.
Lo Sri Lanka oggi è un paese di oltre 20 milioni di abitanti che vivono insieme a una fauna selvatica notevole per la sua diversità e abbondanza. Nel sud-est del Paese, nella parte più selvaggia, quella più distante dalle aree urbane, le vaste pianure boscose lungo l’immensità delle spiagge dell’Oceano Indiano sono come un Eden preservato dai tumulti della civiltà.
Il Parco Naturale Yala si estende su quasi 1000 km2. Le sue verdi savane paludose sono cosparse di sorprendenti affioramenti rocciosi. Promontori alti dai 10 ai 50 metri, costituiti da rocce risalenti al quaternario, che evocano i conflitti tettonici tra i continenti. La placca asiatica e quella dell’Oceano Indiano sono infatti in conflitto permanente e queste ‘formazioni’ ne sono una dimostrazione.