Dermatite atopica: una nuova analisi dei dati di tre studi di fase III ha ulteriormente dimostrato l’efficacia e la sicurezza a lungo termine del trattamento con upadacitinib
Negli adulti e negli adolescenti dai 12 anni in avanti affetti da dermatite atopica da moderata a grave, una nuova analisi dei dati di tre studi di fase III ha ulteriormente dimostrato l’efficacia e la sicurezza a lungo termine del trattamento con upadacitinib fino a 140 settimane. I risultati dell’analisi sono stati presentati da AbbVie in una relazione al congresso 2023 della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV).
La dermatite atopica è una condizione infiammatoria cronica e recidivante, caratterizzata da un circolo vizioso di prurito intenso e grattamento che porta a pelle screpolata, squamosa e trasudante. Colpisce circa il 10% degli adulti e il 16% degli adolescenti e si manifesta con una gamma di sintomi che hanno un notevole impatto fisico, psicologico ed economico sui pazienti.
Upadacitinib è un inibitore della Janus chinasi (JAK) con sette indicazioni approvate e attualmente in valutazione clinica per diverse altre malattie immunomediate. Il farmaco inibisce preferenzialmente la segnalazione di JAK1 o JAK1/3 rispetto a JAK2
Analisi dei risultati di tre studi clinici
Measure Up 1 e Measure Up 2 sono studi di fase III, multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, a gruppi paralleli, controllati con placebo, progettati per valutare la sicurezza e l’efficacia di upadacitinib in pazienti adulti e adolescenti (>12 anni) con dermatite atopica moderata-grave e candidati alla terapia sistemica. I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere upadacitinib alle dosi di 15 o 30 mg oppure placebo.
Gli endpoint co-primari erano la percentuale di pazienti che raggiungeva un miglioramento di almeno il 75% nell’Eczema Area and Severity Index (EASI 75) e un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nel validated Investigator’s Global Assessment for Atopic Dermatitis (vIGA-AD) dopo 16 settimane. I pazienti sottoposti a placebo sono passati a upadacitinib 15 mg o 30 mg alla settimana 16.
AD Up è uno studio di fase III, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, controllato con placebo, progettato per valutare la sicurezza e l’efficacia di upadacitinib in pazienti adulti e adolescenti (> 12 anni) con dermatite atopica da moderata a grave e candidati alla terapia sistemica. I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere upadacitinib 15 mg, 30 mg o placebo, tutti in combinazione con corticosteroidi topici. Gli endpoint co-primari erano la percentuale di pazienti che raggiungeva una risposta EASI 75 e un punteggio vIGA-AD di 0/1 dopo 16 settimane. I soggetti che ricevevano placebo più steroidi topici sono passati a upadacitinib 15 mg o 30 mg più steroidi alla settimana 16.
Efficacia significativa costante nel tempo
Nei tre studi una percentuale significativamente più elevata di pazienti trattati con upadacitinib (15 mg e 30 mg) ha raggiunto la riposta EASI 75 e un punteggio vIGA-AD di 0/1 (endpoint co-primari), così come una risposta EASI 90 e un punteggio di 0/1 nella scala del peggior prurito (WP-NRS) alla settimana 16 rispetto a quanti hanno ricevuto il placebo. L’efficacia di entrambe le dosi di upadacitinib è si è mantenuta costantemente in tutti e tre gli studi fino alla settimana 140.
Upadacitinib è stato generalmente ben tollerato e i dati di sicurezza nell’estensione a lungo termine dei tre studi erano coerenti con quanto rilevato in precedenza, senza nuovi segnali di sicurezza. I tassi di eventi avversi di particolare interesse erano simili per entrambe le dosi. Gli effetti collaterali più comuni in tutti e tre gli studi sono stati Covid-19, infezione delle vie respiratorie superiori, acne e rinofaringite.
Questi risultati hanno dimostrato che, se assunto in modo continuativo per un periodo a lungo termine, upadacitinib presenta un profilo di beneficio e di rischio accettabile per il trattamento della dermatite atopica da moderata a grave.
«Siamo incoraggiati da questi dati perché consolidano il potenziale di upadacitinib nel migliorare il trattamento delle persone che vivono con questa malattia» ha affermato Jonathan Silverberg, professore di dermatologia e direttore della ricerca clinica presso la George Washington University School of Medicine and Health Sciences. «Upadacitinib non solo ha dimostrato di essere un’opzione terapeutica efficace a breve termine, ma questi risultati evidenziano anche un profilo di sicurezza ed efficacia coerenti con il trattamento a lungo termine».