Pubblicato su “MR – Giornale italiano di medicina riabilitativa” uno studio condotto presso la sede Inail di Asti su una nuova metodologia di valutazione della disabilità
L’analisi condotta presso il Centro medico legale Inail di Asti. Il lavoro di squadra ha impegnato i medici Enzo Pezzuto, dirigente medico della sovrintendenza sanitaria Inail Emilia Romagna, Fabrizio Bologna, medico fisiatra A.S.O. di Alessandria convenzionato Inail Asti, Raimondo Casini, dirigente medico presso la Direzione territoriale Inail di Alessandria-Asti, e le fisioterapiste della sede di Asti Veronica Sferra e Annalisa Talerico. Tra gli altri esperti, Francesco Donato, professore di prima fascia di Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica dell’Università di Brescia, Monica Bolla, medico neurologo dell’Ospedale civile di Brescia, Matilde Bonzani e Francesca Cappellini, ricercatrici dell’Università di Brescia. Il team durante il periodo Covid ha elaborato e successivamente sviluppato una nuova scala di valutazione del funzionamento e della disabilità partendo dall’osservazione di 127 pazienti in carico al centro riabilitativo Inail di Asti, trattati ambulatorialmente tra marzo 2020 e giugno 2022.
La Scala temporale del recupero funzionale (Strf). In una prima fase, per valutare la disabilità degli assistiti, sono state utilizzate sia la nota e consolidata scala di Rankin “modificata”, cosiddetta mRankin, sia la nuova metodologia di valutazione messa a punto dal gruppo operante presso il centro riabilitativo Inail, denominata Scala temporale del recupero funzionale (Strf). I dati relativi a questi due diversi sistemi di valutazione sono stati poi confrontati e ne è risultata una concordanza statistica pari al 99% a inizio trattamento fisioterapico e del 94,5% a fine trattamento. Si è concluso, quindi, che mentre la scala mRankin è utile in particolare per “fotografare” il paziente in fase acuta, la nuova scala Strf si propone come sensibile e agevole strumento per valutare e monitorare nel tempo il danno funzionale globale, oltre la patologia scatenante.
Prevenzione di patologie e tutela della salute dei lavoratori, dallo studio utili informazioni. Dall’analisi statistica sono emersi ulteriori elementi che potrebbero diventare oggetto di approfondimento scientifico sulla possibile relazione tra età, sesso e distretti anatomici maggiormente a rischio di subire danni di origine lavorativa e che potrebbero pertanto avere importante valenza in termini di medicina preventiva e medicina legale, aiutando a gestire sempre al meglio il lavoro e soprattutto a tutelare i lavoratori.