Auto e telefoni a rate, così si finisce nella spirale dei debiti. I profili tracciati dallo Sportello sovraindebitamento della Città metropolitana di Bologna
Piccoli imprenditori indebitati con l’erario, donne in difficoltà per aver prestato la propria firma di garanzia sui mutui di mariti e figli, giovani e meno giovani, ed è il caso più frequente, che hanno acceso finanziamenti per comprare auto, telefoni e altri beni di consumo che non potevano permettersi per poi non riuscire a fare fronte alle rate. Persone cadute nella spirale delle ludopatie e delle dipendenze da sostanze, che finiscono per essere sommerse dai debiti. Si può andare in difficoltà per poche migliaia di euro o, nel caso delle aziende agricole, per alcuni milioni di debiti.
Sono questi i bolognesi che in questi cinque anni si sono rivolti allo Sportello sovraindebitamento della Città metropolitana, attivo dal 2018 e strumento operativo del Protocollo d’intesa con gli ordini di commercialisti e degli avvocati di Bologna che è stato appena rinnovato, con alcune novità, fino al 2025.
L’obiettivo è guidare le persone in difficoltà economica, che rischiano per i troppi debiti accumulati, procedure esecutive, aiutandoli a trovare soluzioni che consentano loro di uscire da questa situazione. E non cadere nelle mani di tanti falsi professionisti e truffatori, che spesso con la promessa di aiuto si fanno anticipare delle somme per poi sparire nel nulla. In questi cinque anni lo sportello ha ricevuto 1.004 richieste di appuntamento, 583 da uomini, 421 da donne, con un’età media di 51 anni. Di queste persone, 351 sono state inviate agli organi di composizione delle crisi degli ordini professionali.
Ancora molti utenti rinunciano, scoraggiati dalla complessità dell’iter che porta alla ristrutturazione dei debiti e in alcuni casi particolari all’esdebitazione (l’estinzione per incapienza), ma anche per assenza dei requisiti necessari per accedere alla procedura (primo tra tutti la meritevolezza).
“Il rinnovo introduce alcuni elementi di novità importanti nel protocollo, come la possibilità di porre il compenso dovuto all’organismo di composizione in pre-deduzione, inserendolo nella cifra su cui andrà trovata la soluzione. La cittadinanza in difficoltà sa di poter contare sulle istituzioni”, assicura il capo di gabinetto della Città metropolitana, Sergio Lo Giudice. “Questo strumento nasce all’interno della norma cosiddetta anti-suicidi e per contrastare l’usura. È un aiuto concreto ai cittadini che possono trovare supporto in un percorso complicato, venendo assistiti da professionisti con formazione specialistica e specifica”, spiega la presidente dell’Ordine dei commercialisti, Enrica Piacquaddio. Gli ordini forniranno allo sportello sovraindebitamento un elenco di professionisti, già iscritti nell’elenco dei gestori della crisi dei rispettivi ordini, disponibili ad assumere l’incarico di consulente per l’istruzione della pratica, per la verifica documentale e per la predisposizione del ricorso ed eventuale deposito dello stesso. Questi elenchi saranno consegnati dallo sportello agli utenti che ne faranno richiesta.
“Questo modello che abbiamo messo in piedi a Bologna è stato presentato alla Regione, che sta partendo con un progetto in altri capoluoghi”, rivendica Piacquaddio. “Ci sono persone estremamente fragili che hanno necessità di essere accompagnate. Gli ordini hanno anche la funzione di garanzia e contrasto all’abusivismo. Ci sono pseudo-associazioni o soggetti che promettono procedure facili, prendono soldi e poi scompaiono”, ammonisce Silvia Villa dell’Ordine degli avvocati di Bologna.
I debiti che lo sportello riscontra più di frequente sono quelli con finanziarie per credito al consumo (acquisto di beni di vario genere), mentre per chi ha una attività imprenditoriale i debiti sono con l’erario per i tributi. Delle 351 domande inviate agli organismi, 160 interessano consumatori, 55 debitori, 100 sono liquidazioni controllate e 36 sono domande per esdebitazione per incapiente. Da maggio 2021 a dicembre 2023 lo sportello ha rimandato 132 utenti al servizio Insieme per il lavoro e 84 utenti alle consulenze gratuite dell’associazione dei curatori e dei Ctu del Tribunale di Bologna. Dalle 62 richieste del primo anno di attività, si è passati alle 235 del 2023. “Questo numero non va letto solo in accezione negativa, come prova delle crescenti difficoltà economiche, perché più numeri possono voler dire anche maggiore conoscenza degli strumenti a disposizione”, conclude Villa.