Da studi scientifici ENEA emerge che la vegetazione in città contribuisce ad abbassare temperatura e velocità del vento, ma non gli inquinanti
La vegetazione in città contribuisce ad abbassare temperatura e velocità del vento, ma non porta sempre a una riduzione degli inquinanti nell’aria. È quanto emerge da due studi ENEA[1] pubblicati sulla rivista scientifica “Forests” e realizzati nell’ambito del progetto Life VEG-GAP[2].
“Abbiamo usato sistemi modellistici per la qualità dell’aria, ma configurati in modo da includere con maggior dettaglio la vegetazione presente e la morfologia urbana, stimando la quantità di inquinanti rimossi e mostrando che, localmente, questa rimozione non garantisce sempre un miglioramento della qualità dell’aria”, spiega Mihaela Mircea, ricercatrice del Laboratorio Inquinamento atmosferico e responsabile del progetto per l’ENEA.
Nello scorso mese di luglio, nelle tre città prese in esame (Milano, Bologna e Madrid), i ricercatori ENEA hanno rilevato che la vegetazione ha ridotto localmente la temperatura fino a 0,8 oC a Milano, 0,6 oC a Madrid e 0,4 oC a Bologna. Le concentrazioni di inquinanti, invece, sono variate con la stagione e a seconda della città presa in esame, perché sono il risultato di interazioni molto complesse tra centinaia di gas e composti chimici controllati dalle condizioni meteorologiche ed emissioni. D’estate, l’ozono, particolarmente dipendente dalle emissioni delle piante, ha mostrato una riduzione a Madrid (fino a -7,40 mg/m3) ma un aumento a Milano (fino a +2,67 mg/m3.).
Le variazioni dell’ozono hanno una relazione inversa con un altro inquinante come il biossido di azoto: infatti, quest’ultimo aumenta a Madrid (fino a +7,17 mg/m3) mentre diminuisce a Milano ( fino a -3,01 mg/m3). Nel caso del particolato atmosferico (PM10), la vegetazione ha un impatto più forte a gennaio, in corrispondenza dell’aumento delle emissioni antropiche, e mostra riduzioni a Milano (fino a -3,14 mg/m3) e aumenti a Madrid (fino a +2,01 mg/m3).
La presenza della vegetazione produce effetti in tutta la città, non solo nelle aree verdi, e non solo d’estate: gli alberi decidui[3] infatti modificano le proprietà dell’aria anche in inverno, agendo come ostacoli che riducono la velocità del vento e la dispersione degli inquinanti, e come sorgente di acqua attraverso il suolo permeabile intorno a loro, aumentando così l’umidità relativa dell’aria.
“I nostri studi hanno considerato l’interazione continua tra la vegetazione e l’aria urbana e sono applicabili in qualsiasi città che abbia a disposizione un inventario della vegetazione presente”, conclude Mircea.
Negli studi pubblicati e sulla piattaforma del progetto[4], gli effetti della vegetazione sono rappresentati in mappe con evidenziati accrescimenti e riduzioni dei vari elementi atmosferici.
[1] D’Isidoro&Mircea et al. (2023) – Mircea et al. (2023)
[2] “Vegetation for Urban Green Air Quality Plans” – Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE 2014-2020), https://www.lifeveggap.eu/
[3] Le piante decidue vengono anche definite caducifoglie. Si utilizza riferendosi a quegli alberi o arbusti che nella stagione sfavorevole (nell’emisfero boreale quasi sempre l’inverno) perdono le foglie per fenomeni di abscissione.