Malattia di Parkinson: sintomi migliorati a un anno con infusione continua sottocutanea di foslevodopa/foscarbidopa
Secondo una ricerca pubblicata online su “Neurology and Therapy”, l’infusione sottocutanea continua di foslevodopa/foscarbidopa ha migliorato il tempo di “on” e ridotto il tempo di “off” nei pazienti con malattia di Parkinson (PD) a 52 settimane, con un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole.
«Siamo stati in grado di esaminare le persone con PD che stavano assumendo levodopa orale con tempo ‘off’ fastidioso e avevano bisogno di prendere in considerazione qualche altra opzione» specificano i ricercatori, guidati da Jason Aldred, neurologo presso la clinica Selkirk Neurology PLLC, a Spokane (Washington, USA). «Questo è lo studio più lungo condotto fino ad oggi con questa formulazione e abbiamo imparato molto su come rendere questa associazione un potenziale trattamento di successo».
L’efficacia e la sicurezza di foslevodopa/foscarbidopa rispetto alla levodopa/carbidopa orale a rilascio immediato sono state precedentemente dimostrate nel PD attraverso uno studio di fase 3 randomizzato, in doppio cieco di 12 settimane.
Il disegno dello studio
Aldred e colleghi hanno condotto uno studio di registrazione separato di fase 3 di 52 settimane, in aperto, valutando la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia dell’infusione sottocutanea continua di 24 ore di foslevodopa/foscarbidopa in pazienti con PD avanzato.
Lo studio è stato condotto in 60 centri di 13 paesi e inizialmente ha arruolato 244 individui di età pari o superiore a 30 anni con PD responsivo alla levodopa e almeno 2,5 ore di tempo “off” al giorno. I pazienti hanno ricevuto le infusioni a dosi terapeutiche ottimizzate individualmente (da circa 700 mg a 4.250 mg) per 1 anno.
Un totale di 137 soggetti hanno continuato il trattamento e 107 lo hanno interrotto. Il dosaggio è stato iniziato il giorno 1 con visite di follow-up programmate per il giorno 2 e le settimane da 1 a 4, 6, 13, 26, 39 e 52.
Gli endpoint secondari includevano cambiamenti rispetto al basale nel tempo normalizzato di “off” e “on”, percentuale di pazienti che riportavano acinesia mattutina e cambiamenti nei punteggi di Movement Disorder Society Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (MDS-UPDRS), Parkinson’s Disease Sleep Scale-2 (PDSS-2), 39-item Parkinson’s Disease Questionnaire (PDQ-39) e EuroQol 5-dimension questionnaire (EQ-5D-5L).
Riduzione del tempo ‘off’
In base ai risultati, alla settimana 52, il tempo “on” senza discinesia fastidiosa e il tempo “off” sono stati migliorati rispetto al basale (variazione media del tempo “on” normalizzato senza discinesia fastidiosa: 3,8 [3,3] ore; tempo normalizzato “off”: 3,5 [3,1] ore).
La percentuale di pazienti sofferenti di acinesia mattutina è scesa dal 77,7% al basale al 27,8% alla settimana 52, con miglioramenti misurabili sia nella qualità del sonno (PDSS-2) che nella qualità della vita (PDQ-39 e EQ-5D-5L).
I dati hanno inoltre mostrato che gli eventi avversi nel sito di infusione erano quelli più comuni, con il 25,8% dei pazienti che hanno riportato eventi avversi gravi.
«Abbiamo scoperto che la maggior parte dei pazienti ha ricevuto con successo 24 ore di infusione sottocutanea di foslevodopa in un singolo sito ovunque da 1 a tre giorni e che questo è stato ben tollerato» sottolineano Aldred e colleghi. «Si sono verificate reazioni al sito di infusione, ma la maggior parte di questi pazienti ha continuato lo studio per tutte le 52 settimane».
I messaggi chiave
- Lo studio di fase 3 ha incluso 244 pazienti con PD ai quali è stata somministrata un’infusione sottocutanea di foslevodopa/foscarbidopa nelle 24 ore.
- A 52 settimane, il trattamento ha migliorato significativamente il tempo “on” e ridotto il tempo “off”.
Fonte:
Aldred J, Freire-Alvarez E, Amelin AV, et al. Continuous Subcutaneous Foslevodopa/Foscarbidopa in Parkinson’s Disease: Safety and Efficacy Results From a 12-Month, Single-Arm, Open-Label, Phase 3 Study. Neurol Ther, 2023 Aug 26. doi: 10.1007/s40120-023-00533-1. [Epub ahead of print] leggi