La Corte Ue boccia il divieto italiano sui sacchetti di plastica monouso: “Contrario a una direttiva del 1994. Sia basato su nuove prove scientifiche”
La Corte di giustizia dell’Unione europea ha dichiarato in una sentenza che il divieto italiano sulla commercializzazione di sacchi monouso fabbricati con materiali non biodegradabili e non compostabili è contrario a una direttiva europea del 1994. La Corte Ue di Lussemburgo è stata interpellata dal Tar del Lazio adito dalla Papier Mettler Srl, un’azienda operante nella distribuzione di imballaggi in carta e plastica.
La società ha chiesto l’annullamento del decreto n.73 del 2013 che vieta la fabbricazione di tali borse di plastica destinate al ritiro delle merci che non rispondano a determinate caratteristiche tecniche. Questa regolamentazione, si legge in una nota, “può tuttavia essere giustificata dall’obiettivo di garantire un livello più elevato di protezione dell’ambiente, a condizione che essa sia basata su nuove prove scientifiche relative alla protezione dell’ambiente emerse successivamente all’adozione di una norma euro-unitaria, e a condizione che lo Stato comunichi alla Commissione le misure previste e i motivi della loro adozione”.