Nei pazienti con colesterolo LDL elevato nonostante la terapia con farmaci ipolipemizzanti, recaticimab da iniettare ogni 3 mesi ha dimezzato il livello
Nei pazienti con colesterolo LDL elevato nonostante la terapia con farmaci ipolipemizzanti, l’inibitore sperimentale della PCSK9 recaticimab a lunga durata d’azione, da iniettare ogni 3 mesi, ha mostrato di ridurre il colesterolo LDL di oltre il 50% rispetto al placebo. Sono i risultati dello REMAIN-2 presentati al congresso 2023 dell’American Heart Association (AHA).
La proteina PCSK9 (Proprotein Convertase Subtilisin/Kexin type 9) è un enzima coinvolto nell’omeostasi del colesterolo che agisce inducendo la degradazione del recettore per l’LDL. Ha un ruolo chiave nell’ipercolesterolemia e svolge un’azione cruciale non solo nell’attivazione e nell’aggregazione piastrinica, ma anche nella calcificazione della valvola aortica.
«La speranza è che un dosaggio meno frequente possa aiutare i pazienti a restare in terapia con questa classe di farmaci» ha affermato il relatore Xin Du dell’Ospedale Anzhen di Pechino, Capital Medical University, Cina. «Sul mercato vi sono altri due anticorpi monoclonali che inibiscono la PCSK9, alirocumab ed evolocumab, che vengono somministrati ogni 2-4 settimane. Tuttavia oltre il 40% dei pazienti che hanno iniziato il trattamento con un inibitore della PCSK9 smettono di assumerlo entro pochi mesi dall’inizio della terapia».
Annullamento quasi totale della lipoproteina (a)
REMAIN-2, uno studio di fase III condotto in 62 centri in Cina, ha arruolato 692 adulti con ipercolesterolemia non familiare o mista che non raggiungevano gli obiettivi di riduzione del colesterolo LDL nonostante l’assunzione di statine a intensità moderata o alta e almeno un altro farmaco ipolipemizzante. Dopo un periodo di rodaggio che comprendeva interventi sullo stile di vita e sulla dieta, i pazienti sono stati randomizzati a ricevere uno di tre diversi dosaggi di recaticimab oppure placebo.
Alla settimana 24, recaticimab aveva ridotto il colesterolo LDL dal 53,4% al 62,2% a seconda del dosaggio rispetto al placebo, con riduzioni che rimanevano più o meno simili con le diverse dosi fino alla settimana 48. Mentre con il placebo il numero dei pazienti che raggiungeva gli obiettivi LDL è rimasto nella fascia medio-bassa, dall’85% al 95% dei soggetti trattati con recaticimab, a seconda della dose, ha raggiunto questi obiettivi entro 24 settimane. I risultati sono stati simili nei pazienti con e senza malattia aterosclerotica al basale.
Anche altri parametri lipidici, come colesterolo non HDL, apolipoproteina B e lipoproteina (a), sono diminuiti significativamente rispetto al basale con le diverse dosi, a differenza dei pazienti sottoposti a placebo. Gli eventi avversi sono stati rari e il farmaco è stato ben tollerato.
«REMAIN-2 ha dimostrato l’efficacia e la sicurezza a lungo termine di recaticimab aggiuntivo come opzione terapeutica efficace e con un intervallo di dosaggio poco frequente nei pazienti con ipercolesterolemia non familiare e mista non adeguatamente controllata con la terapia stabile con statine» ha concluso Du. «È in corso anche uno studio separato nell’ipercolesterolemia familiare eterozigote, i cui risultati saranno presto disponibili».
Accesso alle terapie limitato per costi elevati e molta burocrazia
Non è al momento chiaro se un agente PCSK9 ad azione prolungata avrà qualche impatto sul miglioramento della compliance dei pazienti, dato che finora il prezzo ha rappresentato un ostacolo molto più grande, mentre per i medici la documentazione di autorizzazione preventiva è stata un importante disincentivo alla prescrizione.
Forse l’introduzione sul mercato di un nuovo agente potrebbe ridurre i costi di queste terapie. «Spero che questo consentirà di creare dei prezzi più competitivi, perché ci sono enormi problemi di accesso per via dei costi e delle barriere da superare anche solo per ottenere le prescrizioni» ha commentato Donald Lloyd-Jones della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago. «Il costo inoltre crea reali problemi di disparità, rendendo di fatto queste terapie indisponibili per molte delle persone che ne hanno più bisogno, che sono a maggior rischio».
Referenze
Du X. Recaticimab add-on therapy in patients with non-familial hypercholesterolaemia and mixed hyperlipidemia (REMAIN-2). Presented at: AHA 2023. November 12, 2023. Philadelphia, PA.