I pazienti con idrosadenite suppurativa moderata/grave in trattamento con povorcitinib hanno ottenuto risultati significativamente migliori rispetto al placebo
I pazienti affetti da idrosadenite suppurativa moderata/grave in trattamento con l’inibitore orale della Janus chinasi 1 povorcitinib hanno ottenuto risultati significativamente migliori rispetto a quelli che hanno assunto placebo, secondo i risultati di uno studio di fase II pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology (JAAD).
L’idrosadenite suppurativa è una condizione infiammatoria cronica caratterizzata da noduli cutanei dolorosi e ascessi. Negli stadi gravi della malattia si verificano tunnel drenanti, danni irreversibili ai tessuti e cicatrici. La malattia ha profondi effetti negativi sulla qualità della vita dei pazienti, che possono manifestarsi come ansia, depressione, ritiro sociale, disoccupazione e pensieri suicidi. La prevalenza complessiva stimata è di circa lo 0,4%, con una notevole variabilità tra regioni geografiche.
Livelli elevati di citochine proinfiammatorie contribuiscono alla patogenesi dell’idrosadenite e guidano l’infiammazione attraverso molteplici vie di segnalazione, inclusa la via Janus chinasi (JAK)/STAT. L’interruzione della cascata infiammatoria attraverso l’inibizione di JAK/STAT può alleviare l’infiammazione, ridurre l’attività della malattia e ostacolarne la progressione.
«Povorcitinib è un inibitore orale, a piccole molecole, selettivo della JAK 1. Due studi di fase II proof-of-concept hanno dimostrato che il suo uso era associato a risultati migliori ed era generalmente ben tollerato nei pazienti con idrosadenite suppurativa da moderata a grave» hanno scritto il primo autore Joslyn Kirby del Penn State Health Milton S. Hersey Medical Center e colleghi.
Valutazione dell’efficacia di tre dosaggi di povorcitinib
Per valutare ulteriormente l’efficacia e la sicurezza del farmaco in questa popolazione di pazienti, i ricercatori hanno condotto uno studio di fase II, multicentrico, a gruppi paralleli e controllato con placebo. Hanno arruolato un totale di 209 soggetti, assegnati in modo casuale a ricevere tre dosi di povorcitinib (15, 45 o 75 mg) oppure placebo per 16 settimane. A causa degli eventi avversi nove pazienti hanno interrotto lo studio, che è stato completato dall’83,3% dei partecipanti iniziali.
L’endpoint primario era la variazione media rispetto al basale della conta degli conteggio degli ascessi e dei noduli infiammatori (AN) alla settimana 16. L’endpoint secondario chiave era la percentuale di pazienti che raggiungeva una riduzione di almeno il 50% rispetto al basale della conta AN senza aumento del numero di ascessi o tunnel drenanti alla settimana 16, definita come HS Clinical Response (HiSCR).
Miglioramenti significativi della gravità della malattia vs placebo
Entro la settimana 16, i soggetti trattati con povorcitinib hanno riscontrato una diminuzione significativa del numero di ascessi e noduli infiammatori rispetto al basale in confronto a quelli sottoposti a placebo, con variazioni della media dei minimi quadrati vs basale di –5,2 nel gruppo 15 mg (P=0,0277), –6,9 nel gruppo 45 mg (P=0,0006) e –6,3 nel gruppo 75 mg (P=0,0021) in confronto a -2,5 nel gruppo placebo.
Alla settimana 16, la HS Clinical Response è stata ottenuta dal 48,1% dei pazienti del gruppo 15 mg (P=0,0445), dal 44,2% del gruppo 45 mg, dal 45,3% del gruppo 75 mg e dal 28,8% del gruppo placebo. La differenza aggiustata per il placebo nell’HiSCR per povorcitinib 15, 45 e 75 mg nei momenti tra le settimane 2 e 16 variava rispettivamente da 7,7% a 19,2%, da 15,4% a 30,8% e da 16,4% a 35,5 %, suggerendo un beneficio clinico superiore con le dosi più elevate.
Inoltre durante lo studio una percentuale numericamente maggiore di pazienti che hanno ricevuto qualsiasi dose di povorcitinib ha raggiunto anche le risposte HiSCR75/90/100.
I tassi di eventi avversi emergenti dal trattamento tra i gruppi povorcitinib e placebo erano comparabili (rispettivamente 60% e 65,4%), il 21,3% e il 23,1% dei quali, rispettivamente, erano eventi avversi correlati al trattamento. Cinque eventi avversi gravi, tra cui caduta e frattura costale, ernia del disco, embolia polmonare e polmonite, si sono verificati in tre pazienti trattati con povorcitinib, mentre quattro eventi avversi gravi, tra cui colecistite, fibrillazione atriale, ascesso degli arti e infezione batterica, si sono verificati in tre pazienti trattati con il placebo.
«Povorcitinib ha dimostrato una rapida efficacia clinica per l’idrosadenite suppurativa, senza evidenza di un aumento del rischio di eventi avversi tra le dosi valutate» hanno concluso gli autori. «Questi risultati promettenti supportano un’ulteriore valutazione dell’efficacia e della sicurezza del farmaco negli studi registrativi di fase III in corso su pazienti con malattia da moderata a grave».
Referenze
Kirby JS et al. Efficacy and safety of the oral Janus kinase 1 inhibitor povorcitinib (INCB054707) in patients with hidradenitis suppurativa in a phase 2, randomized, double-blind, dose-ranging, placebo-controlled study. J Am Acad Dermatol. 2023 Oct 21:S0190-9622(23)03037-2.