Cos’è la malattia da dengue? Come si trasmette e come possiamo difenderci? Le risposte e il nuovo vaccino ora disponibile in Italia
Cos’è la malattia da dengue di cui leggiamo ogni giorno sui giornali? Come si trasmette e come possiamo difenderci? In questo articolo oltre a rispondere a queste domande, evidenzieremo anche l’importanza di avere un nuovo vaccino che protegge anche chi non ha mai avuto contatti con il virus. L’Agenzia Italiana del Farmaco da poco ha approvato TAK-003, vaccino tetravalente vivo attenuato indicato per la profilassi contro la malattia da dengue causata da uno dei quattro sierotipi del virus.
La dengue è una malattia virale causata da quattro virus molto simili (Denv-1, Denv-2, Denv-3 e Denv-4) trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno punto una persona infetta. Infatti, il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri esseri umani.
La malattia viene diffusa principalmente dalle zanzare Aedes aegypti (zanzara egiziana o zanzara della febbre gialla) e in misura minore dalle zanzare della specie Aedes albopictus, nota come zanzara tigre. È particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. La dengue si diffonde rapidamente e recentemente si sono verificati focolai in alcune parti degli Stati Uniti continentali e dell’Europa.
Incidenza in continuo aumento e diffusione rapida
Ogni anno in tutto il mondo vengono riportati circa 390 milioni di casi di infezione, con un’incidenza che è aumentata di 30 volte negli ultimi 50 anni, e circa 20mila decessi, motivi per i quali già nel 2019 la dengue è stata inserita dall’OMS tra le 10 principali minacce alla salute globale. È endemica in oltre 125 Paesi ma non in Europa dove si registrano quasi esclusivamente casi importati da soggetti che hanno visitato di recente zone endemiche.
La prevalenza dei singoli sierotipi varia a seconda delle diverse aree geografiche, delle stagioni e nel tempo. La guarigione dall’infezione da parte di un sierotipo fornisce un’immunità a vita solo contro quel sierotipo, e l’esposizione successiva a uno qualsiasi degli altri sierotipi potrebbe essere associata a un aumento del rischio di malattia grave.
«La dengue è una malattia infettiva causata dal virus omonimo, appartenente alla famiglia delle Flaviviridae, che viene trasmesso dalle punture di zanzara del genere Aedes, compresa anche la zanzara tigre presente nel nostro territorio. È una malattia infettiva che in alcuni casi, può evolvere in una forma grave con necessità di ospedalizzazione» ha detto il prof. Nicola Petrosillo, Responsabile del Servizio Prevenzione e Controllo Infezioni, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma. «Il nuovo vaccino di Takeda risulta innovativo perché strutturato sulla base del sierotipo 2 del virus dengue (DENV-2) e sfrutta la tecnologia ricombinante per garantire l’immunizzazione contro tutti e quattro i sierotipi del virus. Questo nuovo vaccino rappresenterà un potente strumento nella prevenzione della malattia nei viaggiatori internazionali, per turismo, lavoro o rientro nei Paesi di origine».
«Ogni anno ci sono circa 400 milioni di casi di dengue, per il 70% nelle aree asiatiche ma purtroppo non limitati a queste. Il rischio di infettarsi per chi si reca nelle zone endemiche è calcolato intorno a 3 casi ogni 100mila viaggiatori internazionali» ha sottolineato Petrosillo. «Ridurre il carico di infezioni da dengue da importazione rappresenta un grande vantaggio in termini di sanità pubblica perché previene anche la circolazione del virus. In Italia quest’anno abbiamo avuto circa 216 casi di dengue, 49 dei quali sono autoctoni cioè in persone che non hanno mai viaggiato all’estero, ma che hanno contratto l’infezione perché vivono nelle immediate vicinanze di un soggetto che si è infettato in un altro paese e che ha trasmesso il virus alle zanzare».
Sintomatologia e diagnosi
Normalmente la malattia dà luogo a febbre anche molto elevata (40° C) nell’arco di 5-6 giorni dopo la puntura, accompagnata da mal di testa, dolori agli occhi, forti dolori muscolari e articolari, nausea e vomito e irritazioni cutanee che possono comparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre.
La malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi che possono causare collassi e, in casi rari, risultare fatali.
La diagnosi viene generalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata attraverso la ricerca di componenti virali o di anticorpi specifici in campioni di sangue.
Evitare il contatto con le zanzare in assenza di un trattamento specifico
La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus, utilizzando repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende, soprattutto nelle prime ore del mattino quando le zanzare sono più attive.
Per ridurre il rischio di epidemie il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara, il che significa eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate ed effettuare delle campagne di disinfestazione che riducano la popolazione delle zanzare Aedes.
Non esiste un trattamento specifico per la malattia e nella maggior parte dei casi le persone guariscono nell’arco di due settimane. Possono essere di supporto il riposo, l’uso di antipiretici e l’assunzione di liquidi per contrastare la disidratazione. Sintomi come la stanchezza possono permanere anche per alcune settimane.
Incubazione e trasmissione del virus
Dopo che la zanzara è entrata in contatto con il sangue di una persona infetta da dengue, tramite puntura, il virus si replica nell’intestino della zanzara prima di diffondersi nei tessuti secondari, comprese le ghiandole salivari. Il tempo necessario dall’internalizzazione del virus all’effettiva trasmissione a un nuovo ospite, chiamato periodo di incubazione estrinseca, dura circa 8-12 giorni quando la temperatura ambiente è compresa tra 25 e 28°C. Una volta infettiva, la zanzara può trasmettere il virus per il resto della sua vita.
La trasmissione da uomo a zanzara può verificarsi fino a 2 giorni prima che compaiano i sintomi della malattia e fino a 2 giorni dopo la risoluzione della febbre. Il rischio di infezione è correlato alla viremia elevata e alla febbre alta nel paziente. La maggior parte delle persone è viremica per circa 4-5 giorni, ma la viremia può durare fino a 12 giorni.
La modalità principale di trasmissione del virus coinvolge le zanzare come vettori. Vi sono evidenze di una possibile trasmissione da madre a figlio durante la gravidanza, con un rischio di trasmissione verticale apparentemente legato al momento dell’infezione durante la gestazione. Quando una madre contrae un’infezione da virus dengue durante la gravidanza, può verificarsi sofferenza fetale, parto pretermine, oppure il neonato può avere un basso peso.
Chi può accedere al vaccino e come
«L’accesso del cittadino al nuovo vaccino, per motivi di turismo e/o di lavoro verso le aree tropicali e subtropicali del mondo dove la dengue è endemica, una volta messo a disposizione nelle varie Regioni previa acquisizione dalle stesse, potrà avvenire nei centri autorizzati all’effettuazione del vaccino della febbre gialla e delle vaccinazioni contro le malattie quarantenarie e al rilascio del relativo certificato ad uso internazionale su specifico modello OMS» ha spiegato il prof Roberto Ieraci, Infettivologo Vaccinologo, Ricercatore Senior Associato Consiglio Nazionale delle Ricerche. «Questo in base al DMS 24/5/63, Decreto Ministero della Salute, e successive modifiche, i cui elenchi sono disponibili on line nei vari siti web regionali».
TAK-003, attualmente approvato in 21 Paesi, è un vaccino tetravalente vivo attenuato contro la malattia da dengue strutturato sulla base del sierotipo 2 del virus (DENV-2), che rappresenta la “spina dorsale” genetica del vaccino. In Italia è indicato per la prevenzione della malattia da dengue causata da uno qualsiasi dei quattro sierotipi di virus dengue, è inoculabile in soggetti a partire dai 4 anni di età e deve essere somministrato per via sottocutanea con una dose da 0,5 ml in uno schema a due dosi (0 e 3 mesi) secondo il regime di dosaggio approvato.
«Finalmente è disponibile un vaccino per la dengue che può essere utilizzato da tutti, indipendentemente dallo stato di precedente infezione e senza la necessità di un test pre-vaccinale. Questo sicuramente aiuterà moltissimo l’adesione alla vaccinazione per tanti viaggiatori che si recano in aree tropicali e subtropicali del mondo» ha aggiunto Ieraci. «La doppia somministrazione a tre mesi di distanza l’una dall’altra per certi aspetti potrebbe essere limitante per i viaggiatori last minute, dato che in base alla mia esperienza la maggioranza di questi viaggiatori ha poco tempo a disposizione prima della partenza all’estero verso aree tropicali e sub-tropicali. Tuttavia, l’esistenza di dati che indicano una certa protezione già dopo la prima dose di vaccino suggerisce il suo impiego nell’ambito della medicina dei viaggi».
Vaccino efficace nel prevenire sia l’infezione che l’ospedalizzazione da dengue
Il vaccino è stato valutato nell’ambito di un ampio programma di sviluppo clinico che ha compreso vari studi di fase I/II e III che hanno coinvolto oltre 28mila partecipanti, tra i quali anche il trial TIDES (Tetravalent Immunization against Dengue Efficacy Study).
Lo studio ha raggiunto l’endpoint primario nel prevenire la dengue confermata virologicamente (VCD) con un’efficacia complessiva dell’80,2% dopo 12 mesi dalla seconda dose e un’efficacia complessiva nella prevenzione dell’ospedalizzazione da VCD del 90,4% dopo 18 mesi dalla seconda dose. I risultati a lungo termine a 54 mesi dopo la seconda dose hanno dimostrato un’efficacia complessiva del 61,2% nel prevenire l’infezione e dell’84,1% nel prevenire l’ospedalizzazione da VCD.
Il vaccino è risultato generalmente ben tollerato, senza alcuna evidenza di aumento delle ospedalizzazioni dovute a dengue grave indipendentemente dallo stato sierologico. Nello studio TIDES non sono stati identificati rischi importanti per la sicurezza a lungo termine.
«Questo vaccino ha dimostrato di essere un valido strumento di profilassi in grado di prevenire il rischio di infezione e il conseguente rischio di ospedalizzazione da dengue, indipendentemente dalla precedente esposizione al virus. Inoltre, i dati dello studio TIDES hanno consentito di valutarne e confermarne il profilo di efficacia e sicurezza a lungo termine» ha commentato la dr.ssa Alessandra Fionda, Medical & Regulatory Head di Takeda Italia. «Il nostro orgoglio è quello di poter raggiungere la quasi totalità della popolazione potenzialmente esposta al rischio di infezione, e di farlo con un’opzione efficace, innovativa e con un buon profilo di tollerabilità che aiuterà a combattere il propagarsi della malattia e a prevenirla. Il vaccino è ora a disposizione degli operatori sanitari e dei soggetti idonei in Italia».
L’impegno di Takeda nello sviluppo di vaccini è rivolto anche contro alcune arbovirosi emergenti (zoonosi causate da virus trasmessi da vettori artropodi come zanzare, zecche e flebotomi) e nella pipeline è presente un vaccino in fase I di sperimentazione contro il virus Zika, trasmesso anche in questo caso da alcune specie di zanzare appartenenti al genere Aedes.
Referenze
Istituto Superiore di sanità – Febbre dengue
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World Health Organization – Dengue and severe dengue
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Biswal S et al. Efficacy of a tetravalent dengue vaccine in healthy children aged 4-16 years: a randomised, placebo-controlled, phase 3 trial. Lancet. 2020 May 2;395(10234):1423-1433.
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