Nel romanzo “La stagione dell’isola” dell’autrice Daniela Frisone il viaggio nell’anima di un Sud indefinito, tra leggende e misteri
Arriva in questi giorni nelle librerie La stagione dell’Isola di Daniela Frisone (Edizioni Tipheret, Acireale, pp. 96), un breve romanzo di formazione di una coscienza già adulta che ricerca, attraverso un viaggio interiore, le radici per evolversi e cambiare.
Il libro è ambientato all’inizio di questo millennio in un’isola di un Sud indefinito. Qui tutti si conoscono e la vita scorre lenta, secondo il volgere delle stagioni e delle generazioni. In questo microcosmo, Cristina Francese, una giornalista squattrinata che arrotonda aiutando un’amica a portare avanti l’unica libreria dell’isola, decide di scavare nel fondo di una storia perduta: la scomparsa di due anziani coniugi avvenuta quindici anni prima. Quando Cristina riesuma l’inchiesta sulla misteriosa sparizione dei coniugi Cammara dalla Casa del Merlo, le indagini delle forze dell’ordine sono giunte ormai a un punto morto e da tempo è calato il silenzio sulla vicenda.
Le sue indagini scavano dentro l’anima più profonda dell’isola, tra le genealogie delle famiglie del luogo, tra le rispettive fortune e le improvvise disgrazie, facendo emergere le ombre del passato ma anche il fardello di responsabilità e pregiudizi sociali che ci si tramanda di padre in figlio. Tra i nodi delle complesse dinamiche individuali, sociali, psicologiche e antropologiche che avvinghiano la popolazione dell’isola e la costringono a vivere entro un ristretto cerchio di possibilità, Cristina scopre il pactum sceleris che si nasconde dietro la misteriosa scomparsa dei coniugi e l’uso strumentale che viene fatto di superstizioni e leggende. La credulità popolare serve ad alcuni loschi personaggi per coprire i loro crimini e alla comunità per effettuare una rimozione collettiva di eventi che, senza una spiegazione plausibile, avrebbero provocato dolore e frustrazione. La soluzione del giallo coinciderà con il processo interiore di progressivo distacco ed emancipazione della protagonista dalle sue radici isolane, per affrontare con coraggio e determinazione una nuova vita in una metropoli del Nord.
«Uomini e donne, famiglie intere – si legge nella quarta di copertina – rispondono a un mondo surreale che fa da eco a una Sicilia antica e per certi versi dimenticata, in ogni caso distante da un Nord in cui si accampa l’astrusa visione di metropoli indefinite e lontane».
Una scrittura densa, mai banale; la vivida descrizione di personaggi e vicende talvolta surreali; il sovrapporsi di molteplici chiavi di lettura; gli echi letterari che rimandano al Verga e al Marquez di Cent’anni di solitudine; il fascino di situazioni narrative che evocano un mondo quasi fiabesco e ancora tutto da scoprire, coinvolgono il lettore nelle pieghe di un’atmosfera magica e ricca di simboli e fanno de La stagione dell’Isola una lettura appassionante e coinvolgente.
Daniela Frisone (Siracusa, 1972), autrice del blog “Questa non è una matita” sul portale tamtamtv.it, ha collaborato alle pagine di cultura dei quotidiani «La Sicilia» e «Il Mattino di Padova». Tra i vari saggi, ha pubblicato Sicilia, l’avanguardia (Firenze, 2013) e L’inchiostro e l’archeometro. Enrico Cardile tra esoterismo e letteratura, con Sebastiano Grimaldi (Acireale, 2019). Negli ultimi anni si è dedicata allo studio del simbolismo, suoi articoli sono apparsi su «Rivista di Letteratura Italiana», «Avanguardia» e «Mondi». La stagione dell’Isola è la sua prima opera di narrativa.
Il libro è disponibile nelle migliori librerie e nei principali bookstore online, anche in formato ebook.