Oncologia: nutrizione del paziente resta una questione aperta


La nutrizione del malato oncologico: solo il 36% dei pazienti è seguito regolarmente da un nutrizionista o da un dietologo

La nutrizione del malato oncologico: solo il 36% dei pazienti è seguito regolarmente da un nutrizionista o da un dietologo

La nutrizione è un problema rilevante ma ancora sottovalutato dai pazienti oncologici. Il 71% dichiara di aver modificato la propria dieta in seguito ai trattamenti anti-cancro. Tuttavia ben otto pazienti su dieci non hanno ricevuto una valutazione nutrizionale dopo l’inizio delle cure. Solo il 36% è seguito regolarmente da un nutrizionista o da un dietologo. Il 45% ha assunto integratori alimentari e di questi malati il 16% lo ha fatto senza però alcuna prescrizione medica. Sono questi i principali dati di un sondaggio condotto da Loto Odv, l’associazione no profit che si occupa di migliorare la consapevolezza sul carcinoma dell’ovaio. E’ stata condotta su oltre 130 pazienti oncologici colpiti principalmente da tumori ginecologici e da carcinoma mammario.

“Mantenere un’alimentazione corretta, sana, varia ed equilibrata è fondamentale sia per prevenire i tumori che durante il percorso di cura – sottolinea la prof.ssa Rossana Berardi, Presidente del Comitato Scientifico Loto OdV, Ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche e Direttrice della Clinica Oncologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche -. La malnutrizione è purtroppo un fenomeno molto pericoloso e diffuso e riguarda più della metà dei malati di cancro. Sta ad indicare lo stato di squilibrio, sia per eccesso (con conseguente sovrappeso o obesità che rappresentano fattori di rischio oncologici), sia per difetto, nel caso di impoverimento delle riserve energetiche e di nutrienti che può compromettere in maniera importante lo stato di salute specie durante il percorso di cure antitumorali. Questo vale anche per i tumori ginecologici i cui percorsi di cura sono spesso lunghi e complessi”.

“C’è ancora molto da chiarire sui fattori di rischio legati all’alimentazione nel tumore ovarico. Ciò che sappiamo per certo è che l’accumulo di grasso a livello addominale e l’obesità sono entrambi fattori di rischio per lo sviluppo di tumori come quello dell’ovaio e influenzano negativamente la prognosi anche in corso di trattamento. La buona notizia è che si tratta di fattori modificabili. Tuttavia, la malnutrizione durante le cure oncologiche è anche una questione di disinformazione e resta una responsabilità di noi curanti disincentivare il fai da te. – conclude la dott.ssa Giulia Mentrasti, Clinica Oncologica Azienda Osp. Universitaria delle Marche – Dalla ricerca che abbiamo promosso emerge chiaramente ancora una scarsa consapevolezza sul ruolo della nutrizione in oncologia che invece è fondamentale sia prima che dopo una diagnosi di tumore”.