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Sclerosi multipla: studio del Karolinska Institutet sulle difficoltà lavorative dei pazienti

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Studio del Karolinska Institutet: i pazienti con sclerosi multipla hanno avuto un numero significativamente maggiore di assenze dal lavoro negli anni prima dell’insorgenza

Secondo una recente analisi condotta da un gruppo di ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), i pazienti affetti da sclerosi multipla (SM) hanno avuto un numero significativamente maggiore di assenze dal lavoro legate alla malattia negli anni precedenti l’insorgenza della malattia stessa rispetto alle persone della popolazione generale. I risultati dello studio sono stati presentati al 9° incontro congiunto dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS) e dell’Americas Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ACTRIMS), che si è tenuto a Milano.

I ricercatori ritengono che questi risultati supportino la crescente convinzione che esista un periodo prodromico della SM, durante il quale iniziali segni di malattia cominciano a manifestarsi prima che i classici sintomi della patologia siano evidenti.

«L’analisi e il monitoraggio dei pattern di assenza per malattia possono aiutare a identificare gli individui a più alto rischio di SM o di quelli che mostrano segni precoci di SM, consentendo una diagnosi e un intervento tempestivi» ha affermato Ali Manouchehrinia, ricercatore presso il Karolinska Institutet e la University of British Columbia di Vancouver (Canada).

Aumento di ricoveri ospedalieri, visite mediche e prescrizioni
Prove crescenti suggeriscono che diverse malattie infiammatorie e neurologiche, tra cui la SM, hanno una fase prodromica, o un periodo precoce di evoluzione della malattia che si verifica prima dei tipici sintomi clinici, ha spiegato Manouchehrinia.

Per esempio, alcuni studi suggeriscono come le persone che svilupperanno la SM abbiano un aumento di ricoveri ospedalieri, visite mediche e prescrizioni rilasciate negli anni precedenti l’insorgenza della malattia rispetto ad altri soggetti della popolazione generale. Dall’analisi emerge inoltre che problemi di salute mentale – come l’ansia e la depressione – possono essere evidenti cinque anni prima dell’insorgenza della SM.

Manouchehrinia ritiene che la comprensione di questa fase prodromica della malattia sia «interessante e altamente ‘trasformativa’» intendendo dire nel «modo in cui comprendiamo la SM, come la gestiamo clinicamente e come indirizziamo la ricerca su questa patologia». Conoscere meglio questa fase potrebbe essere di supporto nello sviluppo di strategie di prevenzione contro i fattori di rischio ambientali per la malattia, nonché ai fini della diagnosi precoce e, in generale, nella diagnosi e nel trattamento della patologia.

«Attualmente sappiamo che la diagnosi precoce corrisponde a interventi o inizi di trattamento precoci e sappiamo che un intervento di trattamento precoce equivale a migliori risultati a lungo e a breve termine» ha sottolineato il ricercatore.

Assenze dal lavoro come nuova metrica
Nella presente analisi, Manouchehrinia e colleghi hanno utilizzato le assenze dal lavoro legate alla malattia come nuova metrica per valutare un possibile prodromo della SM. Questa misurazione può cogliere il calo generale di salute di una persona, il che è «molto diverso, per esempio, dalle visite mediche o dai ricoveri» ha affermato Manouchehrinia. «Aggiunge una nuova dimensione allo studio della SM prodromica».

Il gruppo di ricercatori ha esaminato la relazione tra le assenze per malattia e la SM in Svezia, dove tutti i residenti di età pari o superiore a 15 anni con un reddito da lavoro possono ricevere sussidi governativi se hanno una capacità lavorativa ridotta a causa di malattia o infortunio. Queste assenze vengono registrate presso l’Agenzia svedese per la previdenza sociale se durano 15 giorni o più e possono essere collegate a molteplici altri registri clinici attraverso il numero di identificazione univoco di ogni singola persona.

L’analisi ha coinvolto due gruppi di pazienti seguiti per almeno cinque anni prima dell’insorgenza della SM, che si è verificata tra i 24 e i 65 anni. Per indicare l’esordio della SM i ricercatori hanno fatto riferimento alla prima registrazione di sintomi indicativi della malattia, ma non necessariamente alla diagnosi. Un primo gruppo, chiamato coorte amministrativa, comprendeva 8.640 pazienti affetti da SM identificati nelle cartelle cliniche ospedaliere o ambulatoriali svedesi. Un secondo gruppo, la coorte clinica, comprendeva 6.527 pazienti del registro svedese della SM.

In entrambi i gruppi, ogni paziente è stato abbinato a un massimo di cinque persone della popolazione generale in termini di sesso, età, contea di residenza e tempo trascorso in Svezia. Ciò ha portato a un numero complessivo di 43.259 controlli nella coorte amministrativa e di 32.589 pazienti nella coorte clinica.

Differenze nette nei 5 anni precedenti l’esordio rispetto al gruppo controllo

I ricercatori  hanno esaminato i tassi annuali di assenza per malattia in almeno cinque anni precedenti la data di insorgenza della SM, risalendo il più indietro possibile per ciascun paziente. In alcuni casi, si è potuto risalire fino a 18-19 anni antecedenti l’esordio di malattia. Negli anni che hanno preceduto l’insorgenza della SM, i risultati hanno mostrato «un aumento generale del numero di giorni di assenza per malattia nei pazienti con SM, significativamente maggiore rispetto ai controlli» ha detto Manouchehrinia.

Nella coorte amministrativa sanitaria, l’aumento è iniziato circa 10-12 anni prima dell’insorgenza della SM, aumentando drasticamente nell’anno precedente l’esordio con un tasso di assenze per malattia superiore più di 2,5 volte a quello osservato nella popolazione generale. Un pattern simile è stato osservato nella coorte clinica, ma con un aumento meno marcato nell’anno precedente la diagnosi: i pazienti con SM hanno avuto infatti circa il 33% in più di giorni di assenza per malattia rispetto ai controlli.

«Abbiamo osservato un aumento del rischio di assenza per malattia nelle persone con SM. Questi dati evidenziano una fase prodromica della malattia e potrebbero essere utilizzati per la diagnosi precoce delle persone con SM» ha concluso Manouchehrinia, sintetizzando il “take-home message” dello studio.

Fonte:
Manouchehrinia A, Zhu F, Hillert J, et al. The Prodromal Phase of Multiple Sclerosis: Evidence from Sickness Absence Patterns in the 10 Years Prior to Disease Onset: A Matched Cohort Study. ECTRIMS-ACTRIMS 2023. Abstract n. 3026/O184. leggi

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