Johnny Dalbasso pubblica il video di “Galvanica” Diretto da Valerio Desirò. Il brano disponibile nelle piattaforme digitali e in radio per Micidiale Records
Dopo l’anteprima sul sito web de La Repubblica Micidiale Records presenta il videoclip Galvanica, ultimo singolo di Johnny DalBasso disponibile nelle piattaforme digitali e in radio.
Il video di Galvanica è stato diretto dal regista Valerio Desirò (Maccio Capatonda, The Pills), già alla regia dei videoclip degli ultimi due singoli di Johnny DalBasso “Grandi passi avanti” e “Vampiro”. L’idea era quella di girare un videoclip in stile anni novanta, davanti al green screen sul quale sono state di seguito montate immagini di fulmini, tempeste, bombe e quant’altro mentre Johnny alla chitarra e voce, Antonio “Antunzmask” Russo al basso e Fabrizio Campomori alla batteria suonano il pezzo in un totale e spregiudicato playback. Finzione e realtà si fondono ai colori primari super saturati proiettati sullo schermo, alle scosse elettriche che fuoriescono dagli strumenti e al suono dello stilofono (vero protagonista del video) per un risultato dinamico e lontano dai cupi cliché tipici dei video rock.
Il brano, fulmineo e incendiario secondo lo stile punk dell’artista campano di stanza a Roma si presenta come la “solita” dichiarazione d’amore fatta canzone, ma la protagonista in questione è un animale, una rana ormai passata a miglior vita e sottoposta agli esperimenti elettrici dello scienziato Luigi Galvani (da qui il nome della canzone) che – la sera del 6 novembre 1780 – elettrizzò i suoi arti resuscitandola per alcuni secondi, o almeno così sembrò allo scienziato e ai suoi allievi.
Così Johnny DalBasso descrive Galvanica: “L’amore è una scossa che riesce a ridare la vita attraverso il suo ‘flusso elettrico’ anche a qualcosa che non c’è più? Siamo qualcosa che non muore, come disse il poeta? Siamo pura elettricità? L’autore ha cercato di dare una spiegazione alta a quella che invece è un’altra stupida canzone d’amore? Non avrete neanche il tempo di darvi una risposta visto che il pezzo sarà già finito, perché dura 1 minuto e 58 secondi, il tempo di un pensiero, di una fuga, di un corto circuito emotivo, di una scossa che può ridarvi la vita”.